tag:blogger.com,1999:blog-70007052122086389552024-03-14T00:22:41.369+01:00L' Avvenire dei lavoratoriLETTERE ALLA REDUnknownnoreply@blogger.comBlogger283125tag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-27021727361218831762020-03-22T14:08:00.000+01:002020-03-22T14:09:13.182+01:00Dall'Europa un aiuto concreto<div style="word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; line-break: after-white-space;" class=""><p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" style="font-style: normal;" class=""><font face="Verdana" class="">Sbaglia chi usa questa drammatica contingenza </font></span></p><p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""><span style="font-style: italic;" class="">de</span><span style="font-style: normal;" class="">l coronavirus per sparare a zero contro l'Europa.</span></font></span></p><p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span style="font-family: Verdana;" class="">di Laura Garavini *)</span><span style="font-family: Verdana;" class=""> </span></p><div style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><font face="Verdana" class=""><u class=""><br class="webkit-block-placeholder"></u></font></div><p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class="">Sbaglia chi usa questa drammatica contingenza del coronavirus per sparare a zero contro l'Europa. È vero che non sono mancati ritardi e iniziali egoismi. Ma è anche certo che non avremmo mai la forza e la stabilità che ci garantisce l'Unione Europea, se fossimo un semplice Stato nazionale. Purtroppo è piuttosto probabile che all'emergenza sanitaria segua una emergenza economica. Ed il fatto che la Banca centrale europea la notte scorsa abbia stanziato 750 miliardi di euro, in aggiunta ai primi 120 miliardi, per garantire l'acquisto di titoli di tutti gli stati nel corso di quest'anno, è una garanzia che dà solidità e fiducia a tutti. Anche in questa occasione, l'Europa si conferma un valore, prima ancora che un'istituzione. È il valore dell'unità, della solidarietà, del sostegno reciproco. Sono fiera di essere europea. Così come sono fiera di essere italiana. E, in un momento di difficoltà come quello legato a questa epidemia globale, non c'è nessun altro luogo al mondo in cui mi vorrei trovare. È una fase complicata. Ma #andràtuttobene. Coraggio.</font></span></p><p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><font face="Verdana" class=""><i class="">*) Senatrice della Repubblica Italiana, eletta nella Circoscrizione Estero (Europa)</i></font></p> <br class=""></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-45893182485718355382020-03-22T14:03:00.000+01:002020-03-22T14:09:12.842+01:00Dall'Europa un aiuto concreto<p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" style="font-style: normal;" class=""><font face="Verdana" class="">Sbaglia chi usa questa drammatica contingenza </font></span></p><p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""><span style="font-style: italic;" class="">de</span><span style="font-style: normal;" class="">l coronavirus per sparare a zero contro l'Europa.</span></font></span></p><p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span style="font-family: Verdana;" class="">di Laura Garavini *)</span><span style="font-family: Verdana;" class=""> </span></p><div style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><font face="Verdana" class=""><u class=""><br class="webkit-block-placeholder"></u></font></div><p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class="">Sbaglia chi usa questa drammatica contingenza del coronavirus per sparare a zero contro l'Europa. È vero che non sono mancati ritardi e iniziali egoismi. Ma è anche certo che non avremmo mai la forza e la stabilità che ci garantisce l'Unione Europea, se fossimo un semplice Stato nazionale. Purtroppo è piuttosto probabile che all'emergenza sanitaria segua una emergenza economica. Ed il fatto che la Banca centrale europea la notte scorsa abbia stanziato 750 miliardi di euro, in aggiunta ai primi 120 miliardi, per garantire l'acquisto di titoli di tutti gli stati nel corso di quest'anno, è una garanzia che dà solidità e fiducia a tutti. Anche in questa occasione, l'Europa si conferma un valore, prima ancora che un'istituzione. È il valore dell'unità, della solidarietà, del sostegno reciproco. Sono fiera di essere europea. Così come sono fiera di essere italiana. E, in un momento di difficoltà come quello legato a questa epidemia globale, non c'è nessun altro luogo al mondo in cui mi vorrei trovare. È una fase complicata. Ma #andràtuttobene. Coraggio.</font></span></p><p style="margin: 1em 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><font face="Verdana" class=""><i class="">*) Senatrice della Repubblica Italiana, eletta nella Circoscrizione Estero (Europa)</i></font></p> <br class="">Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-23560441441306698592019-05-16T18:43:00.000+02:002019-05-16T18:44:00.708+02:00Datemi fiducia alle Elezioni Europee del 26 Maggio 2019<div class="WordSection1"> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif"">DALL’ON. FARINA RICEVIAMO</span></b><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif"">E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO</span></b><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif"">Per l'Italia, per il lavoro, per una nuova Europa</span></i></b><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span></b><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif"">Carissime/i compagne/i dell’ADL, vi scrivo perché ci conosciamo da tanti anni ed ho bisogno del vostro supporto.</span><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""> Ho deciso di accettare la candidatura con il Partito Democratico per le elezioni europee del 26 Maggio nella circoscrizione Nord Ovest (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria), perché sono fermamente convinto che ognuno di noi debba dare il suo contributo.</span><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""> Il prossimo Parlamento europeo avrà molti poteri in più di quello uscente e contribuirà in modo decisivo a definire le future politiche sociali, di accoglienza, di solidarietà, ma anche di sviluppo e occupazione. L’unico modo per fronteggiare l’odio di un populismo becero e di un sovranismo senza sovrani è il lavoro. Solo il lavoro può dare benessere agli italiani, in quella nuova Europa che sarà compito degli eletti riformare, sia a favore dei giovani che di coloro che hanno dato il loro contributo di crescita al nostro paese ma che credono nell’unione di tutte le nazioni europee in un progetto unitario.</span><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""> Vi chiedo quindi di contattare amici, parenti e conoscenti che risiedono in queste regioni per darmi tutto il sostegno possibile per la nascita di nuova Europa.</span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""> Chi desidera darmi una mano può rispondere a questa email comunicandomi i dati delle persone da contattare (nome, cognome, email, cellulare), residenti in Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta e Lombardia, cliccando qui sul link <a href="http://leggi-qui.net/27p88?clickType=ctaSurvey&token=Vm51VlZEdDEweStnckhLRFFPakoyOWpJUXVsckxNMzN1R2N0TWZPWHBWdDdVdk84SWdiSTZZZDd6SHJVS3pxMjBSTHlBQTlsOE5nWEtFSFd3Y01GeU5NeGF2dHFpUTZQWWJtbFBkdTZudEhRN3hrSHNTUXhOMFJWRjZTNlJhWjQ%3D"> CONTATTI</a>. </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""> Ringraziandovi per la preziosa collaborazione, vi chiedo ancora una volta di darmi fiducia! Un caro saluto.</span><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""> </span><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif"">Gianni Farina</span></b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">, Zurigo</span><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">già deputato del PD eletto nella Circoscrizione Estero/Europa</span></i><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> </div> <br clear="both"> ______________________________________________________________________<BR> This email has been scanned by the Symantec Email Security.cloud service.<BR> For more information please visit http://www.symanteccloud.com<BR> ______________________________________________________________________<BR> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-79031715052444707512019-04-18T17:18:00.001+02:002019-04-18T17:18:52.581+02:00La Cina si avvicina... su un'auto elettrica<div class="WordSection1"> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span></b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">In Canavese ci si ricorda molto bene cosa è successo quando dalla macchina da scrivere meccanica si è passati a quella elettrica, con un’infinità di pezzi in meno e la perdita di un’eccellenza artigiana nella finitura dei pezzi metallici. La stessa cosa, ma molto più ampliata e estesa a tutto il mondo, sta per succedere nella produzione delle auto. Ed è molto probabile che la leadership produttiva verrà presa dalla Cina, che non ha grandi fabbriche di auto meccaniche da smantellare e ha ingegneri a profusione per ogni settore di sviluppo. </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> Sembra che la produzione delle batterie darà grossi problemi di inquinamento, ma non a caso la Cina ha creato da anni un ottimo rapporto con molti paesi africani, dove si trovano anche alcuni materiali rari utili per questa produzione, ma soprattutto dove la sensibilità all’inquinamento a lungo termine è inesistente a fronte di un inizio di occupazione tecnica. E molti paesi africani hanno un problema occupazionale provocato dagli investimenti, per l’appunto cinesi, nelle tecniche agricole produttive, precedute dalla costruzione di dighe che stanno cambiando la distribuzione delle acque, per esempio la portata del Nilo in Egitto quando saranno finite dai cinesi le dighe in Sudan e Etiopia.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> Insomma, la geografia del mondo sta cambiando, e di questo cambiamento la Cina è protagonista con una programmazione a lungo termine di cui non siamo al corrente. Per ora ci limitiamo a esultare per il passaggio della “via della seta”, di cui sappiamo parlare solo nella direzione Cina-Europa e molto poco del contrario.</span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> Insomma, dobbiamo ripensare a tutta la nostra programmazione a medio- lungo termine, che finora abbiamo poco pensato, pochissimo parlato e ancor meno applicato</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Claudio Bellavita, </span></b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Torino</span><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="EN-US" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="EN-US" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> </div> <br clear="both"> ______________________________________________________________________<BR> This email has been scanned by the Symantec Email Security.cloud service.<BR> For more information please visit http://www.symanteccloud.com<BR> ______________________________________________________________________<BR> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-75936496450808127962019-04-18T17:17:00.000+02:002019-04-18T17:18:02.436+02:00Il 7 aprile è morto a Roma il prof. Gino Stefani<div class="WordSection1"> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span></b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Sono contento di aver re-incontrato Gino in questi ultimi anni, almeno una volta all'anno, gli sono grato per la sua maieutica, per il filo che non ho mai perso della sua umanità, del suo elogio continuo per la consapevolezza e della coscienza, per i suoi insegnamenti, per il suo coraggio, per le sue grandi conversioni nella vita, per la sua determinazione schietta ed essenziale, per la sua apertura alla cultura popolare come alla sperimentazione più ardita, per la sua capacità di ascoltare, perché mi ha iniziato alle pratiche dell'autogestione collettiva, alla vera partecipazione responsabile, perché amava aprire i cancelli, amava la Banda Roncati, la Scuola Popolare di Musica Ivan Illich, le pratiche di autoeducazione, perché era capace di immaginare sempre un altro mondo possibile e migliore, perché c'era quella sera a Bologna insieme a Georges Lapassade e Ivan Illich, perché si emozionava alzandosi in piedi fino alle lacrime sentendo e cantando insieme "Dove vola l'avvoltoio" e "Oltre il ponte" di Italo Calvino. Nella speranza di reincontrare presto persone interessate a riflettere insieme sull'eredità umana e intellettuale che ci ha lasciato, voglio condividere un abbraccio e un saluto a un mio raro Maestro di vita. </span><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Tore Panu</span></b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">, Bologna</span><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""> </span><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gino_Stefani"><span lang="IT-CH">https://it.wikipedia.org/wiki/Gino_Stefani</span></a><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> </div> <br clear="both"> ______________________________________________________________________<BR> This email has been scanned by the Symantec Email Security.cloud service.<BR> For more information please visit http://www.symanteccloud.com<BR> ______________________________________________________________________<BR> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-47631761226596200942019-03-03T13:42:00.001+01:002019-03-03T13:42:04.636+01:00No, Madeleine Albright no?!<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT-CH" class=""> </span></i></b>Madeleine Albright è la ministra nordamericana che ordinò i bombardamenti su Belgrado, che favorì la pulizia etnica operata dai (neofascisti) croati in Bosnia, che assecondò le menzogne e i montaggi fotografici sul Kossovo, favorendo la pulizia etnica in quella provincia ora divenuta testa di ponte dei capitali arabi in Europa. </font></p> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> Quello che mi sembra inopportuno è affidare l'apertura - quasi un corsivo - del glorioso <i class="">Avvenire dei Lavoratori</i> ad un personaggio con un simile pedigree.</font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> Certo ci offre un <i class="">point of view</i> su come sia considerata dall'altra riva dell'Atlantico la tematica del fascismo montante in Europa. </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> Grazie comunque per la notizia, ed in generale per il bel notiziario, sempre interessante. </font></span></div> <p style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></p> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><b class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class="">Lettera firmata</font></span></b></div> <p style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></p> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" style="color: red;" class=""><font face="Verdana" class="">Grazie delle considerazioni critiche, sempre utili soprattutto quando sono argomentate in modo civile. Una sola puntualizzazione. Madeleine Albright in tema di 'fascismo' ci offre un <i class="">point of view</i> sulla sponda americana dell'Atlantico: "Perché, infine, a questo punto del Ventunesimo secolo, si è tornati a parlare di fascismo? Uno dei motivi, a voler essere onesti, è Donald Trump. Se si immagina il fascismo come una vecchia ferita ormai quasi rimarginata, eleggere Trump alla Casa bianca è stato come strappare la benda e grattare via la crosta". – <b class=""><i class="">La </i>red<i class=""> dell'ADL</i></b></font></span></div> <p style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></p> <font face="Verdana" class=""><br class=""> <br class=""> </font><br class=""> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-64061748548965893402019-02-07T19:05:00.001+01:002019-02-07T19:05:28.462+01:00Di Maio e la rivolta di Francia<div class="WordSection1"> <p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><b><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH">RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO </span></b><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> </span><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH">“Gilet gialli non mollate! Il MoVimento 5 Stelle è</span></i></b><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH">pronto a darvi il sostegno di cui avete bisogno…”</span></i></b><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> </span><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><b><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH">di Marco Morosini</span></b><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><b><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> </span></b><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH">«Gilet gialli non mollate! Il MoVimento 5 Stelle è pronto a darvi il sostegno di cui avete bisogno», ha scritto qualche giorno fa il vicepresidente del Consiglio di un Paese del G7 e della Ue, l’onorevole Luigi Di Maio, incoraggiando la rivolta contro il Governo di un altro Paese del G7 e della Ue. Si è subito unito al suo incoraggiamento anche l’altro vicepresidente del Consiglio, l’onorevole Salvini. Si tratta di una rivolta robusta: 8 morti per incidenti stradali, migliaia di feriti, devastazioni per centinaia di milioni di euro, perdita d’affari (sotto Natale) per quasi un miliardo di euro, vandalismo nell’Arco di Trionfo a Parigi (il maggior simbolo di Francia), distruzione di metà dei radar anti-eccesso di velocità in tutto quel Paese, assalto a un Ministero con un veicolo da cantiere e sfondamento del suo ingresso, incendio di una Prefettura, con gli impiegati dentro, al grido di «Finirete come maiali arrostiti!» – atti compiuti certamente da una piccola minoranza dei manifestanti e ovviamente disapprovati dai due vicepremier italiani.</span><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> Sarebbe utile, tuttavia, che l’onorevole Di Maio chiarisca a quali, tra le persone che hanno indossato un gilet giallo (costa 3 euro), ha inviato la sua lettera. Per esempio a quei veri “gilet gialli” che starebbero per fondare un partito? Questo però sarebbe probabilmente sconfessati da altri veri “gilet gialli” come è accaduto a tutti i sedicenti rappresentanti dei veri “gilet gialli” (minacciati subito di morte da altri veri “gilet gialli”).</span><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> O forse il vicepresidente del Consiglio si rivolge a quel 42% di “gilet gialli” che, secondo un sondaggio, votarono nel 2017 per l’estrema destra di Marine Le Pen (che, li appoggia)? O a quel 20% di “gilet gialli” che votarono per l’estrema sinistra di Jean-Luc Melenchon (che li appoggia)? O forse si rivolge a quei “gilet gialli” che hanno intasato le autostrade con cortei di Harley Davidson? Oppure a quei “gilet gialli” pro-benzina che hanno partecipato lo stesso a Parigi il 7 dicembre alla manifestazione contro i combustibili fossili e per proteggere il clima, invitati da alcuni esponenti dell’ecologismo francese? Il loro slogan: «Gilet gialli, gilet verdi, stessi colpevoli, stessa collera».</span><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> Se i due Vicepremier volessero abbracciare davvero la causa comune dei “gilet gialli”, potrebbero, per esempio, introdurre subito in Italia insieme al Reddito di cittadinanza, una tassa patrimoniale, soddisfacendo così la rivendicazione più popolare di quasi tutti i “gilet gialli”: la reintroduzione della Impôt sur la fortune (Isf ). Solo un anno fa l’onorevole di Maio aveva scritto una lettera piena di apprezzamenti al presidente francese: «Quando ci conoscerà meglio, presidente Macron, capirà che abbiamo, certamente, punti importanti di divergenza, ma scoprirà anche temi e posizioni del MoVimento 5 Stelle condivisibili e su cui poter confrontarsi».</span><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> Alcuni scrivono ora che la rivolta dei “gilet gialli” e dei due vicepremier italiani contro il presidente francese è scoppiata perché Macron «ha tradito le promesse». Ma è così? Macron promise di scoraggiare l’uso dei combustibili fossili e di alzarne il prezzo. Fatto. (Grillo scrive: «L’unica cosa giusta che ha fatto»). Promise di mettere un limite di 80 km/h sulle strade extraurbane (per motivi ecologici e di sicurezza). Fatto. Certo il presidente d’Oltralpe ha mantenuto o non mantenuto anche molte altre promesse. La rivolta però non è esplosa su tutto il suo programma elettorale.</span><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> È esplosa all’inizio su un unico tema: “l’automobilismo del popolo”. Ossia il diritto a avere prezzi bloccati per i carburanti fossili, l’abolizione del nuovo limite di velocità di 80 km/h, la distruzione di metà dei radar anti-eccesso di velocità in tutta la Francia (mettendo in pericolo l’incolumità di milioni di persone). La cosa più significativa, però, è che la rivolta si è data come simbolo e nome il “gilet giallo”, ossia l’unica possibile uniforme comune di tutti gli automobilisti e motociclisti. Un “gilet giallo” che unifica alcuni (300mila manifestanti il 17 novembre, dimezzati ogni sabato fino a 50mila il 5 gennaio) ma esclude altri, per esempio quei 12 milioni di francesi che non hanno una macchina.</span><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-bottom:12.0pt"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;background:#F2F2F2;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH">Solo in un secondo tempo chi ha indossato un “gilet giallo” (con o senza macchina) ha aggiunto una lunga lista di quelle rivendicazioni personali che avrebbe sempre voluto formulare a qualunque governo. Tra tutte queste, tuttavia, la più condivisa è stata quella di redistribuire potere e ricchezza dai ricchi ai meno ricchi e semi-poveri. La voce della rivolta però non parla affatto dei 9 milioni di poveri, la maggioranza dei quali senza macchina.</span><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> Se è questa la cosa più desiderata dai “gilet gialli”, però, essi possono votare o militare o farsi eleggere per partiti che tradizionalmente reclamano una redistribuzione delle ricchezze. In Francia ci sono una decina di partiti di sinistra, dai più compromissori ai più radicali. Forse il vicepresidente del Consiglio italiano Di Maio vorrà chiarire quali “gilet gialli” egli appoggia?</span><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> Per ora l’unica frase chiara del capo della componente 'gialla' del governo detto 'giallo-verde' è quella che incoraggia chi si è rivoltato «colorando di giallo le strade di Francia».</span><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="background:#F2F2F2"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;border:none windowtext 1.0pt;padding:0cm;mso-fareast-language:DE-CH"> </span><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> </div> <br clear="both"> ______________________________________________________________________<BR> This email has been scanned by the Symantec Email Security.cloud service.<BR> For more information please visit http://www.symanteccloud.com<BR> ______________________________________________________________________<BR> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-35825162120021918772018-01-22T14:04:00.001+01:002018-01-22T14:04:42.767+01:00INPS - Chi pensa male fa peccato…<p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>LETTERA </strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>Nel resoconto della seduta n. 923 del 09/01/2018 si trova l'Interrogazione Parlamentare 4-08901 del Sen. Lucio Malan rivolta ai Ministri del Lavoro e a quello degli Affari Esteri.</strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Il Senatore avvisa che in prossimità delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, l'INPS, l'Istituto nazionale della previdenza sociale, si appresterebbe ad inviare ai cittadini italiani residenti all' estero delle lettere di invito di iscrizione ai patronati locali e chiede di sapere se i Ministri ne siano a conoscenza e se non ritengano di evitare tale iniziativa. Ne rivela l'inopportunità per la contemporanea attività di campagna elettorale nei medesimi luoghi.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Ci chiediamo che interesse potrà avere l'INPS sull'esito delle elezioni e come potranno i patronati casomai influenzarne l'esito ?</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">     Come stanno le casse dell'INPS lo dice l'articolo apparso sull'Espresso il 27 dicembre 2017 col titolo "Le pensioni dei manager le pagano operai e precari: come stanno davvero le casse dell'Inps" . Si legge che nel 2017 il patrimonio dell'Inps chiuderà in passivo di meno 7,9 miliardi di euro e toccherà allo Stato dare una mano. La Commissione Europea reputa il nostro Istituto di Previdenza Sociale quel messo peggiore di tutti.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Altro fatto utile per valutare l'INPS è raccontato dalla televisione svizzero francese andato in onda il 26 maggio 2011 con il documentario intitolato "Racket à l' italienne" . Gli italiani emigrati in Svizzera, raggiunti l'età di pensione con il supporto dei patronati, avevano convertito la pensione svizzera in quella italiana trasferendo all'Inps i contributi in base alla convenzione bilaterale Italia-Svizzera. Una volta in Italia, hanno avuto la sorpresa che la cifra della rendita mensile veniva decurtata di due terzi rispetto a quella calcolata dal patronato. Nel documentario si parla di un coinvolgimento di 222.000 connazionali. Altre fonti arrivano a calcolarne fino a 500.000 posizioni. Con questa spassionata operazione, sconosciuta ai più e praticata sulle pensioni di centinaia di migliaia di ex emigrati in Svizzera tra gli anni '80 fino al 2003, si sarebbero estorte a danno dei connazionali decine di miliardi di Euro .</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    La risposta del Ministero del Lavoro è stata che "tutto è stato calcolato regolarmente ed i reclami sono infondati". Nel 2007 il governo di Romano Prodi cancella infine con la legge finanziaria ogni recriminazione. I cittadini sono stati condannati al dimenticatoio e alla miseria.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Arriviamo agli enti di patronato che costituiscono una delle più fitte reti di raggruppamento di cittadini italiani all'estero. Hanno il monopolio all'estero delle pratiche con gli enti previdenziali e sono vincolati ai Sindacati e, di conseguenza, ai Partiti. Che facciano propaganda per propri candidati e agiscano da collettori di schede elettorali, è conosciuto dopo che ne hanno parlato vari giornali e programmi televisivi. Indicativo che di tutti i Parlamentari uscenti della Circoscrizione Estero ben la metà sono o sono stati funzionari, leggi stipendiati, di Patronato. In Europa la percentuale è ancora più alta.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Nella nostra storia del <em>racket à l'italienne</em>, i parlamentari non sono intervenuti seguendo fedelmente le direttive delle segreterie nazionali del Partito. Forse questi onorevoli, ex dipendenti dei patronati, si sono sentiti in dovere di saldare il debito contratto in campagna elettorale. Alla faccia dei diritti acquisiti e della correttezza istituzionale.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Non sono mancati altri scandali e ruberie attorno ai patronati. Proprio a causa di queste truffe all'estero, è stata istituita una commissione d'inchiesta al Senato la cui Presidenza, non c'è da dirlo, è andata al PD nella persona del senatore Micheloni il quale, a conclusione dei lavori, ha sostenuto di aver raccolto pesanti prove e importanti documenti da affidare alla Procura della Repubblica di Roma. L'aveva dichiarato a marzo 2016 ma stiamo ancora aspettando la consegna.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Ritorniamo all'INPS. Nelle precedenti Parlamentarie del 2013, l'INPS aveva inviato ad ogni pensionato una lettera. "Gentile signore/a, non ci risulta ancora pervenuto il suo modello Red relativo ai redditi del 2010. La invitiamo a trasmetterlo entro il 28 febbraio altrimenti sarà disposta la revoca delle prestazioni collegate al reddito, con conseguente recupero delle somme erogate fino ad oggi" chiudendo con "Potrà rivolgersi ad un Ente di Patronato riconosciuto dalla legge che le presterà assistenza gratuita per la compilazione dei moduli e potrà inoltrare la sua domanda di ricostituzione ai nostri uffici". I connazionali anziani all'estero avevano praticamente preso d'assalto le sedi dei patronati altrimenti perdevano la pensione. Uno potrebbe anche pensare male e vederla come un regalo promozionale per il PD.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Possiamo essere fiduciosi che la suddetta interrogazione parlamentare possa garantire che i vertici INPS, si riguarderanno questa volta da qualsiasi attività o programmi come successo nel 2013?</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Su questa domanda non lascia tranquilli la comunicazione di questi giorni da parte INPS. I pagamenti pensionistici di gennaio 2018 sono imminenti. L'istituto sta per chiudere la prima fase della campagna di Esistenza in Vita 2017 che, iniziata il 1° settembre 2017, terminerà il 5 gennaio per i pensionati residenti in Europa Occidentale (con esclusione dei Paesi nordici), Africa e Oceania. Nel primo trimestre del nuovo anno, inizierà la campagna che coinvolgerà i pensionati italiani residenti nelle altre aree geografiche…</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>Marco Tommasini, <em>Argovia</em></strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-26686600012325795872018-01-22T14:02:00.001+01:002018-01-22T14:02:35.438+01:00L'ESENZIONE DEL CANONE TV<p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>LETTERA </strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><strong><strong><em>Una presa in giro per tanti emigrati !</em></strong></strong></strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Come ormai noto, avendo trattato questo argomento più volte negli ultimi anni, con l'introduzione del pagamento del Canone RAI attraverso la bolletta elettrica (dal 2017 ammonta annualmente a 90 euro), hanno diritto all'esenzione da questo pagamento: gli ultrasettantacinquenni che non superano annualmente un reddito familiare di 6.713 euro (una casistica quindi molto rara in emigrazione con la possibile eccezione di quanti vivono in America latina) e tutti coloro che non possiedono un apparecchio TV nell'abitazione in Italia per la quale sono titolari di un contratto di fornitura elettrica.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Sia gli uni che gli altri devono chiedere l'esenzione dal pagamento del Canone all'Agenzia delle Entrate (Ufficio Torino 1 / SAT - Casella postale 22 - 10121 Torino) inviando un'apposita <em>Dichiarazione sostitutiva</em> predisposta dalla stessa Agenzia delle Entrate, allegandovi una copia di un documento di identità valido. Tale Dichiarazione, ove continui a sussistere tale diritto, deve essere presentata ogni anno a far data dal 1 luglio ed entro il 31 gennaio dell'anno di riferimento (per esempio, per richiedere l'esenzione del pagamento del Canone per il 2018 vi è tempo sino al prossimo 31 gennaio).</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Tuttavia per i residenti all'estero sorge subito un primo problema per quanti non è possibile l'invio della Dichiarazione per via telematica e debbono farlo attraverso il servizio postale. Infatti – chissà perché – per questo invio è richiesto espressamente dall'Agenzia delle Entrate che il plico venga spedito per raccomandata "senza busta" e cioè con un sistema che non sempre gli uffici postali all'estero accettano (per esempio quelli elvetici). Ma questo è niente rispetto al secondo problema che è emerso da quando è stato introdotto questo nuovo sistema di prelievo del Canone RAI. Infatti in emigrazione, quantomeno in Svizzera, sono moltissime le famiglie che possiedono una abitazione in Italia e tra queste non poche sono quelle prive di un apparecchio TV e quindi nelle condizioni di richiedere l'esenzione dal pagamento del Canone.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Tuttavia – come ci raccontano gli operatori del patronato ITAL UIL ed i dirigenti dei circoli UIM che offrono ai connazionali, tra i tanti, anche questo servizio – molti di coloro che hanno richiesto correttamente all'Agenzia delle Entrate di Torino l'esenzione dal pagamento del Canone se lo vedono addebitare ugualmente sulla bolletta elettrica mensile ed inutili sembrano essere anche le successive richieste di rimborso all'Agenzia delle Entrate di Torino, come inutili e pure dispendiosi risultano essere i ripetuti reclami fatti telefonicamente a quella sede.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Un problema che dimostra, una volta di più, come la burocrazia italiana sia la vera colpevole del malfunzionamento del Paese impedendo, come in questo caso, che un cittadino possa avvalersi di quello che la legge gli consente!</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif;"><strong>Dino Nardi</strong>, </span><strong><em><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif;">coordinatore UIM Europa</span> </em></strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-28061264069693202722018-01-22T14:00:00.000+01:002018-01-22T14:01:07.120+01:00Il fardello del ruolo<p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>Una lettera aperta a Pietro Grasso</strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>Il fardello del ruolo che Ella ricopre come Seconda Carica dello Stato riconosce comprensione e fiducia nella Sua Persona. Forse sarebbe stato meglio liberarsene prima della campagna elettorale, avrebbe avuto più libertà ed esatto maggiore considerazione.</strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Volge al termine la gittata parabolica della settimana scorsa circa le tasse universitarie. Ora prima che qualcuno del suo gruppo si metta a parlare di sanità, ci perdoni la presunzione di dare lo stato dell'arte.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Le è certamente noto l'esito dell'Indagine della Commissione Sanità del Senato in cui si fa voti perché si correggano alcune distorsioni del Sistema Sanitario Nazionale (<a href="http://www.glistatigenerali.com/sanita_universita-scienze/giu-le-mani-dallart-32-onora-il-malato/"><strong><em><u><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">approfondisci sul sito</span></u></em></strong></a>).</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    L'elenco siderale dei problemi è demandato ad altri nella prossima Legislatura e ci si augura che le situazioni si correggano. Come dire " Brevi cenni sull'Universo".</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    1. Lo slogan "Per tutti e non per pochi" vale soprattutto per una sanità incorreggibilmente avviata verso la fase della sussidiarietà assicurativa. Dunque ci chiediamo se questa sinistra, che Ella rappresenta e guida, voglia la privatizzazione malcelata o mantenere lo spirito universale e globale dell'assistenza per tutti. Come noto, le principali Compagnie Assicurative hanno sede in aree politicamente strategiche per il Suo gruppo e potrà esserLe molto difficile tenere per la Sanità programmi indipendenti.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    L'altro problema, non disgiunto dal precedente, è l'aziendalizzazione, con tutte le sue storture (una per tutte il DRG) che, oltre a evocare fenomeni di corruzione, ha provocato il guasto gravissimo di ritenere il malato e le sue sofferenze semplicemente un costo e una spesa.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    2. Come Le è certamente noto, il disavanzo del Sistema Sanitario Regionale (SSR) che ha imposto i Piani di Rientro è tale da imporre una revisione del Titolo V appena si possa, ossia a Legislatura appena dischiusa. Non è concepibile infatti che il PIL regionale venga devoluto tra il 76 e l'80% alla Salute e i malati della Calabria, Basilicata e altre Regioni disastrate si trasferiscano con pendolarismo sanitario aumentando a dismisura le liste d'attesa degli Ospedali Metropolitani di Milano, Torino e Roma, dove la lista d'attesa inizia già a Fiumicino.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    3. Le quali Liste hanno come causa primaria non già solo l'afflusso dei migranti sanitari (oltre a quelli politici ed economici) bensì la desertificazione della Medicina Territoriale, la chiusura dei Ospedali periferici o di terza categoria che invece dovrebbero essere riadattati a Centri di Primo Intervento (diagnostico e terapeutico).</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    4. Dia, con lo stile moderato ed elegante che La contraddistingue, una reprimenda sul tormentone "Vaccini". Lasciando agli esperti le discussioni di merito, che sono molte e complesse e di cui spesso si è dovuta occupare con buon senso la Magistratura (<a href="http://www.glistatigenerali.com/salute-e-benessere_sanita/chiarezza-finalmente-su-vaccino-mpr-e-spettro-autistico/"><strong><em><u><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">approfondisci sul sito</span></u></em></strong></a>) si deve arrestare la diatriba rovinata sul piano inclinato e assai scivoloso della Curva Sud vs Curva Nord. Dia un segnale di serietà e si imponga per porre fine a queste modalità che danno solo disdoro a chi le utilizza.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    5. Lanci un segnale di trasparenza, dal Suo alto ruolo di Magistrato. Come certamente Le è noto, recenti indagini di Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc puntano il dito almeno su un'azienda sanitaria ogni tre (37%) per episodi di corruttela negli ultimi 5 anni, non affrontati in maniera appropriata e confermando i circa 6 mld dissipati in corruzione sanitaria. E lanci un segnale su possibili conflitti di interesse che, a vario titolo ed in diverse modalità, coinvolgono il mondo della Sanità con l'Industria.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    6. Ma soprattutto Signor Presidente ci dica la verità sul pensiero di LeU: siamo d'accordo per aumentare la presenza dello Stato nei Servizi Pubblici (Scuola, Sanità, Sicurezza ed anche Trasporti) o rincorrete anche voi il miraggio delle Privatizzazioni che tanto fallimento hanno procurato?</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>Prof. Aldo Ferrara Massari, <em>Siena</em></strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-30034141691510687832018-01-22T13:11:00.001+01:002018-01-22T13:11:58.925+01:00Dalla democrazia della farsa alla farsa della democrazia<p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>Riceviamo e volentieri pubblichiamo</strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><strong><strong><em>Alcune centinaia di futuri parlamentari della Repubblica dovrebbero impegnarsi a conformarsi preventivamente ai voleri di un'entità privata pena una multa di centomila euro…</em></strong></strong></strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>di Marco Morosini</strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Stando ai giornali italiani, un paio di centinaia di prossimi parlamentari della Repubblica dovrebbero impegnarsi davanti al notaio a pagare una multa di 100mila euro a un'entità privata qualora essi, a suo insindacabile giudizio, non si conformassero a mutevoli voleri. Così dice, infatti, un file pdf anonimo messo online il 30 dicembre 2017 nel sito (non di Beppe Grillo) beppegrillo.it. In un Paese normale questo sarebbe considerato uno scherzo d'aprile fuori stagione. In Italia, invece, riempie i mass media. E a buon titolo. Quelle 2.773 parole anonime, infatti, vengono prese come la voce ufficiale del Movimento 5 Stelle, che si palesa come probabile vincitore, in quanto primo partito, delle prossime elezioni, e che addirittura ambisce a occupare tutte le poltrone del Governo di uno dei Paesi del G7.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    La pretesa di multa privata su suolo pubblico è l'acme della seconda bancarotta della politica italiana. La prima fu quando tanti politici (non tutti) e tanti partiti (non tutti) divennero idealmente e ideologicamente tanto deboli, da liquefarsi di fronte al normale lavoro della magistratura, quello di giudicare i presunti delinquenti. Dopo i giudici, ora è la volta dei notai. È nelle loro mani infatti che i manager politici del 'nuovo che avanza' vorrebbero mettere l'ingessatura a un bel pezzo del corpo di una politica in deliquio, nella quale è sempre meno possibile riconoscere ideali, valori e programmi.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Il bando alle ideologie – ossia allo scheletro naturale per non camminare come un ubriaco – sembra aver fatto piazza pulita anche delle idee. Salvo poche eccezioni, la politica si è ridotta in Italia a una guerriglia di nomi, cognomi, brand, comparsate televisive, tweet, post e chat, nella quale l'importante è conformarsi ai sondaggi quotidiani, evitare segni di riconoscimento ideale e indossare pelle d'anguilla.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Il <em>brand</em>, la sigla, la casacca, gli statuti e i non-statuti si cambiano in fretta come gli illusionisti cambiano il vestito dietro a un telo in due secondi. Un capopartito e aspirante presidente del Consiglio dice un giorno alla Bbc che il suo modello sono i Paesi scandinavi.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Poco dopo dice senza il minimo imbarazzo che si vuole ispirare alla politica fiscale di Donald Trump. Per evitare la multa di 100mila euro, come dovrebbe allora legiferare un parlamentare della Repubblica sottomesso a quel capopartito? Come nella Svezia di Olof Palme? O come negli Usa di Trump?</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Come dovrebbe comportarsi, per esempio, uno dei 17 europarlamentari dei 5 Stelle che furono costretti a firmare nel maggio 2014 un autodafé da 250mila euro in caso di 'tradimento'? I diciassette infatti furono caldamente indotti ad aderire a un gruppo della destra radicale e xenofoba nel Parlamento Europeo (EFDD), poi dovettero lasciarlo per cercare di entrare nel gruppo dei liberali europei. Poi la centrale decise di annullare tutto e li fece rientrare nel gruppo del milionario Nigel Farage («Il prossimo primo ministro britannico», secondo l'aspirante primo ministro italiano e nuovo capopartito). Di fronte a questa sceneggiata due dei 17 abbandonarono il partito ed entrarono in due gruppi politici concorrenti con il M5S. A tutt'oggi i due mi confermano che la centrale non passò mai all'incasso della multa di 250mila euro, ben sapendo che nessun giudice avrebbe mai considerato legittima quella clausola-spaventapasseri.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Al Parlamento europeo i 17 pentastellati dovettero quindi aderire, dopo un plebiscito-farsa in internet, a un gruppo della destra radicale.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Tuttavia, la massima concordanza di voto (72%) la hanno con il gruppo della sinistra radicale (Gue). Dove è allora il tradimento? Fondersi con la destra? O votare con la sinistra? A Milano l'ardua sentenza! Ossia a chi incasserebbe la multa.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Se stessimo al gioco di questa farsa, comunque, dovremmo completarla con una clausola di reciprocità. Questa dovrebbe prescrivere il pagamento di 250mila euro a ognuno dei parlamentari, qualora sia la centrale a rinnegare i princìpi e le promesse con i quali essi chiesero voti. Prendete per esempio il precetto della crescita economica (ossia del raddoppio del Pil ogni 20 anni, all'infinito). Per decenni Beppe Grillo e il movimento politico degli 'Amici di Beppe Grillo' hanno smascherato la fallacia del Pil e del dogma della crescita. Da qualche tempo la centrale ha dato contrordine: ci vuole ancora maggiore accelerazione della crescita del Pil. Con una clausola di reciprocità, la centrale voltagabbana dovrebbe pagare ai 180 parlamentari una multa di almeno 2 milioni di euro.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Possibilmente da devolvere in beneficienza.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Anche noi, come ogni giudice, potremmo solo sorridere di fronte alla corbelleria incostituzionale della multa privata da 100mila euro a un parlamentare della Repubblica. E invece c'è poco da ridere. È una sciagura per il Paese, infatti, che questa sciocchezza sia escogitata dalla centrale di un partito percepito da milioni di italiani, specialmente i più giovani, come l'ultima spiaggia per resuscitare la democrazia.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Tenere insieme un partito con le multe e i notai invece che con una comunanza di ideali, con organi elettivi, e con strutture che contemplino sia il dissenso interno, sia criteri equi per sanzioni politiche, vuol dire essere consapevoli di aver costruito non un castello, ma un mucchio di sabbia. Anzi di sabbie mobili. Vuole dire diventare il campione dei peccati sia della Prima sia della cosiddetta Seconda Repubblica. Infatti, obbligare i parlamentari a obbedire ai capipartito invece che alla coscienza e agli elettori, fu l'espressione proprio della cosiddetta 'partitocrazia' che i 5 Stelle volevano combattere, prima di entrare a farne parte. Far trionfare nella politica i soldi e le aziende fu poi il marchio della Seconda Repubblica. Se è questo il "nuovo che avanza", c'è poco da ridere.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-32889863200641336662017-12-18T16:28:00.001+01:002017-12-18T16:28:39.720+01:00Biotestamento: Avvenire contro papa Francesco<p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><em>La linea di "Avvenire" sul testamento biologico è in contraddizione con gli inviti di papa Francesco a un esplicito dialogo positivo con le "diverse visioni del mondo, le diverse convinzioni etiche e le diverse appartenze religiose".</em></strong></span></span></strong></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">L'Avvenire di martedì e di mercoledì, come ancora nel recente passato, reca in apertura di prima pagina la questione della legge sul fine vita. Da tempo editoriali e continui interventi contrastano in modo enfatico il progetto di legge in discussione con argomentazioni ripetitive che cercano di dare autorità soprattutto alle posizioni barricadiere di un piccolo gruppo di parlamentari di destra e di alcune associazioni ancora pronte a richiamarsi ai ruiniani "valori non negoziabili". Quasi nascoste sono le posizioni, ampiamente presenti nel mondo cattolico, che sono di segno diverso. Ricorderò quella della rivista dei gesuiti "Aggiornamenti sociali", quella di Mario Marazziti, portavoce di S.Egidio, che in quanto Presidente della competente Commissione della Camera ha contribuito alla redazione del testo in discussione, quella del prof. Francesco D'Agostino, Presidente dell'Unione Giuristi Cattolici e la ben nota appassionata lettera dell'allievo di don Milani Michele Gesualdi, ammalato di SLA, inviata ai parlamentari. Ci sembra che la vera e propria campagna del quotidiano cattolico voglia prendere la rivincita sui casi Welby ed Englaro, rispetto ai quali una riflessione autocritica di chi si comportò male nella Chiesa arriverà sempre troppo tardi.</span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    La linea dell'Avvenire è quella di sostenere che la sua sarebbe anche la posizione del papa. Però la lettura dell'intervento di Francesco del 16 novembre su queste questioni non solo ricorda l'insegnamento tradizionale della Chiesa, disatteso nei due casi ricordati che fecero tanto scalpore, ma delinea anche come ci si debba comportare nello spazio pubblico su un tema così delicato . Questo brano illuminante del discorso del papa è stato ignorato. Esso parla di soluzioni condivise tenendo "conto della diversità delle visioni del mondo, delle convinzioni etiche e delle appartenenze religiose, in un clima di reciproco ascolto e accoglienza" "per trovare soluzioni-anche normative- il più possibile condivise" . Perché il silenzio su questa apertura alla pluralistica società civile e questo suo indiretto invito a non fare le barricate? Il testo in discussione tenta di dare dei binari minimi stabili, validi per malati, famigliari e sanitari, per i comportamenti che hanno a che fare con la difficile zona grigia del fine vita, densa di dubbi e di difficoltà, contenendo il tradizionale preponderante ruolo del personale sanitario, facilitando l'alleanza terapeutica, l'accompagnamento del malato e auspicando le cure palliative. Il testo è il prodotto di anni di discussione con le varie aree indicate dal papa di differente orientamento culturale con cui è necessario discutere in una società democratica. Le assillanti obiezioni hanno da tempo ricevuto argomentate risposte. Noi Siamo Chiesa, in ripetuti testi leggibili sul proprio sito, le ha esaminate e contraddette con attenzione. Perché insistere oggi in una linea che si dovrà accettare in futuro e sulla quale auspicabilmente si dovrà poi fare autocritica?</span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>Vittorio Bellavite</strong>, <em>coordinatore di Noi Siamo Chiesa</em></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-11173131360146707682017-12-13T14:45:00.001+01:002017-12-13T14:45:48.741+01:00Napolitano: "Serve più Europa"<p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>Riceviamo e volentieri pubblichiamo</strong></span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><strong><em>Conclusa la prima sessione dell'Assemblea di Libertà Eguale.</em></strong></strong></span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><em>Tonini e Napolitano: "Serve più Europa. Sosteniamo il disegno di Macron"</em></strong></span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>di Vittorio Ferla</strong></span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">"Gli Stati nazionali europei sono, oggi, l'epicentro della crisi della sovranità. Emblematica di questa crisi è la questione della spesa pubblica. Quella europea è la più grande del mondo, perché è la percentuale più alta del pil più grande del mondo. Ma il 98% di questa enorme quantità di ricchezza è gestito dagli Stati nazionali, ossia ad una scala dimensionale strutturalmente inadeguata a fornire risposte ai problemi primari dei popoli: difesa e sicurezza, crescita e occupazione". Lo dice Giorgio Tonini, senatore Pd e Presidente della Commissione Bilancio del Senato, introducendo stamane i lavori dell'Assemblea.</span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    "Il Presidente Macron – continua Tonini - è la grande novità di questa fase storica. La dottrina di Macron sulla sovranità è il mutamento di paradigma che può consentire all'Europa di superare lo stallo attuale. Se la sovranità appartiene ai cittadini e non più agli Stati, essa va esercitata mettendo in comune la sovranità negli ambiti nei quali essi non sono in grado di dare risposte efficaci ai problemi. A cominciare da difesa e sicurezza e crescita e occupazione". Chiede Tonini: "Vogliamo che ci sia un tavolo con Germania e Francia su questo obiettivo? E noi vogliamo starci con la necessaria credibilità? Io credo che dobbiamo coltivare questa alleanza per evidenti ragioni sia di interesse nazionale sia di interesse europeo. Ma per farlo dobbiamo curare le necessarie coerenze, in particolare nelle politiche di bilancio e nelle riforme strutturali".</span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">     "Il PD – avverte Tonini - non può collocarsi in una posizione ambigua. Deve rivendicare i meriti di una linea di governo che comincia con Monti, dopo il fallimento del centrodestra a causa in particolare della irriducibilità della Lega ad una politica seriamente europeista, e arriva fino a Gentiloni. Una linea politica che – rivendica Tonini - in particolare nei mille giorni del governo Renzi, ha prodotto grandi risultati per il Paese e va riproposta e rilanciata, semmai con ancora più coraggio e determinazione, contro le follie populiste di chi propone il referendum sull'euro o la doppia moneta".</span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">All'inizio dei lavori è stato diffuso il saluto dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Il caso estremo del secessionismo catalano ha rappresentato una regressione dall'integrazione europea e dell'esperienza storica degli Stati nazionali. Il rilancio da operare, la via d'uscita da tentare – spiega Napolitano - consiste in una sempre più condivisa sovranità europea. E possiamo dirlo grazie alle idee audacemente innovative e alla capacità di trascinamento del Presidente Macron".</span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">     "Fuori dalla Francia – incalza Napolitano - ancora si sottovaluta quel che di straordinario ha rappresentato l'elezione, e l'irruzione sulla scena europea, di un Presidente francese che, con la storia di grandezza e orgoglio nazionale che ha alle spalle, dichiara di riconoscersi in una sola sovranità, quella europea".</span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">     "Lo sforzo che tocca compiere all'Italia – aggiunge l'ex presidente - è pertanto quello di contribuire con proprie proposte di ripensamento e rinnovamento delle attuali istituzioni e politiche comunitarie di dialogo europeo. Di qui il mio grande apprezzamento per l'impostazione e l'impegno di questa Assemblea di Libertà Eguale".</span></p><p class="ox-f7fbf225bc-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Napolitano chiude con una sfida: "Non potrebbe esservi anche una proposta a cui lavorare, dinanzi a un larghissimo malessere sociale, per una messa in questione e radicale trasformazione del welfare euro­­peo?".</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-40993819771538584882017-12-13T14:44:00.000+01:002017-12-13T14:45:05.781+01:00ZANDA (PD) SU PISAPIA: "MI DISPIACE LA SUA DECISIONE"<p><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Riceviamo e volentieri pubblichiamo</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><em>La decisione di Giuliano Pisapia di gettare la spugna mi dispiace veramente, non solo perché incide sulle prospettive della coalizione elettorale, ma soprattutto perché ho sempre considerato il suo un buon progetto...</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">di Luigi Zanda, <span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><em>capogruppo PD al Senato</em></span></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Sono tra quanti hanno sempre dichiarato che, con Pisapia, l'alleanza l'avrebbero fatta ad occhi chiusi. Della sua decisione, mi stupisce in particolare la motivazione. Perché i due provvedimenti cui Campo progressista tiene sono stati fortemente voluti anche dal Pd, senza il cui apporto, in questi anni, non avrebbero potuto mai raggiungere l'attuale avanzamento nei lavori in Parlamento.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Ieri, sia il "fine vita" che lo Ius soli sono stati calendarizzati per l'Aula del Senato, come auspicato da Campo progressista, su iniziativa del Pd, con l'obiettivo di farli approvare nelle prossime due settimane. Il 'fine vita' verrà approvato martedì prossimo. Lo ius soli è stato calendarizzato dopo i testimoni di giustizia e gli orfani di femminicidio (tutti provvedimenti di alto valore istituzionale e civile) in quanto - immaginando possibile il voto di fiducia a causa delle migliaia di emendamenti presentati - è necessario avere la certezza assoluta dei voti dell'Aula, anche per non mettere a rischio l'approvazione della Legge di Bilancio.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Comunque, ancora questa mattina, ho dichiarato che di fronte al possibile ostruzionismo dell'opposizione, il gruppo dei senatori del Pd avrebbe chiesto una nuova modifica del calendario dei lavori d'aula con l'evidente obiettivo di anticipare lo Ius soli e impedirne l'affossamento.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-60091482571852398712017-11-02T12:49:00.001+01:002017-11-02T12:49:28.252+01:00I socialisti italiani in Svizzera e l'anno delle due Rivoluzioni<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(192, 0, 0);"><span style="color: rgb(192, 0, 0);">Raniero Fratini, redattore culturale dell'emittente pubblica sviz­zera “ReteDue”, ha realizzato un servizio radiofonico sul ruolo avu­to dall'ADL e dai socialisti italiani di Zurigo nell'anno delle due Rivoluzioni in Russia. Il servizio, andato in onda il 23 ottobre scorso, è disponibile sul sito di “ReteDue”. Buon ascolto !</span></span></span></p><p><strong><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(0, 102, 0);">Vai ai Podcast di ReteDue </span></span></strong></p><p><strong><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(0, 102, 0);">> </span><a href="https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/attualita-culturale/Lavvenire-dei-Lavoratori-1.2-9596569.html"><em><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);">Parte 1</span></span></em></a> </span></strong></p><p><strong><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(0, 102, 0);">> </span><a href="https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/attualita-culturale/Lavvenire-dei-Lavoratori-2.2-9596572.html"><em><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);">Parte 2</span></span></em></a>.</span></strong></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"> </span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-31178014759967064002017-10-17T22:31:00.001+02:002017-10-17T22:31:43.555+02:00Vorrei sbagliarmi, ma…<font face="Verdana" class=""><b class=""> </b>...ma ho idea che le elezioni regionali siciliane, sulle quali i Tg, in particolare RAI, ci annoiano da mesi con le ripetitive stupidaggini di un ceto politico da rottamare in toto, registreranno un record assoluto di astensioni, e in questo ambito una catastrofe per il PD, anche per ragioni organizzative (risse tra impresentabili cacicchi locali che hanno impedito la presentazione della lista in un paio di collegi, ma di questo i giornali parlano tra le righe e i TG RAI per niente).</font> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> Il presuntuoso e stizzoso D'Alema non mi è mai stato simpatico, ma bisogna dargli atto, oltre che di un livello culturale insolito tra i politici della seconda repubblica, che quando il PDS è stato sconfitto alle regionali, si è dimesso. Farà altrettanto Renzi? o glielo faranno fare? <o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> Nel PD si svolgono adesso i congressi provinciali unitari, quindi , come per quello nazionale, senza possibilità di scegliere i dirigenti. C'è il desiderio di restare a galla tutti insieme appassionatamente, ma anche a quello di non cominciare prima del botto in Sicilia a dichiararsi non più renziani. Così in Piemonte probabilmente ci ritroveremo con Gariglio segretario regionale per poter dare a lui la colpa della inevitabile sconfitta in Regione...<i class=""><o:p class=""></o:p></i></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><font face="Verdana" class="">Claudio Bellavita, <i class="">e-mail</i></font></b></div> <br class=""> <br class=""> <br class=""> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-38273962954833083572017-10-17T22:30:00.001+02:002017-10-17T22:30:46.764+02:00Pia Locatelli a Zurigo<font face="Verdana" class=""><br class=""> </font> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><br class=""> </font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><font face="Verdana" class=""> </font></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfTeNJ3kXzpFcabRvgL_nUh_wA17nLTTJzCYY67VEAxdsDEyCoyptI3Fqe-vXFktuwvQSWK408DzNZu4lGmmD5c0ZRqtD4eBkhB4Aht1MGyAws7yOWA-T0_lbdsx7R4L6_b8K8R4xH8Pk/s1600/image013-746766.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfTeNJ3kXzpFcabRvgL_nUh_wA17nLTTJzCYY67VEAxdsDEyCoyptI3Fqe-vXFktuwvQSWK408DzNZu4lGmmD5c0ZRqtD4eBkhB4Aht1MGyAws7yOWA-T0_lbdsx7R4L6_b8K8R4xH8Pk/s320/image013-746766.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_6477979975019142402" /></a><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><font face="Verdana" class="">La Presidente Onoraria dell'Internazionale Socialista Donne, <o:p class=""></o:p></font></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><font face="Verdana" class="">on. Pia Locatelli (foto), ha partecipato a un convegno del dipartimento Italiani all'Estero del PSI. Il coordinatore in <o:p class=""></o:p></font></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><font face="Verdana" class="">Europa, Leonardo Scimmi (a destra nella foto), ci ha scritto la propria soddisfazione per la riuscita del convegno in una mail <o:p class=""></o:p></font></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><font face="Verdana" class="">che di seguito pubblichiamo.<o:p class=""></o:p></font></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class="">Ottimo e partecipato dibattito a Zurigo, sull'Europa e l'Erasmus, su l'immigrazione, ius soli, autonomie catalane e lombardo-venete, sulla Costituzione europea, i diritti sociali, il <i class="">quantitative easing</i> e l'Austerità, la crisi e la reazione europea, la portabilità delle pensioni, il ruolo di Cgie e Comites, il ruolo dell'Erasmus della cultura della formazione civica nella creazione: 1) del popolo europeo 2) di una classe dirigente europeista.<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> Il dipartimento esteri del PSI si compone delle federazioni spagnola, francese, svizzera, lussemburghese, belga, inglese, tedesca, polacca, rumena ed ungherese. <o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> Quello di ieri è stato il primo evento organizzato nel collegio europeo dal PSI da decenni. Da buoni eredi di Filippo Turati e del riformismo gradualista, condividiamo il sogno e progetto della costruzione degli Stati Uniti d'Europa, federali democratici e sociali.<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> Molta partecipazione (cinquanta i presenti), bellissimo dibattito con la piacevole e apprezzatissima partecipazione dell'On. Pia Locatelli.<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> Sono intervenuti: On. Farina, Schiavone Segretario Generale del CGIE, Da Costa Cgie, Alban Presidente Comites Zurigo, Bozzolini Presidente Ecap, Tulli di Europa Riformista<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> Erano assenti ma inviavano saluti e note: Simona Russo dal PSE Bruxelles, Enrico Musella Cgie da Nizza, Erika Voci dal Comites Lussemburgo, Fabrizio Macri Seg. Gen. Camera Comm.<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> Tutti concordano su un punto: <i class="">occorre spiegare e comunicare meglio e di più il progetto europeo per creare l'Europa dei popoli, federale democratica e sociale, contro tutti i rinati nazionalismi.<o:p class=""></o:p></i></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><font face="Verdana" class="">Leonardo Scimmi,<o:p class=""></o:p></font></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><font face="Verdana" class="">Coordinatore PSI italiani all'estero (Europa)<o:p class=""></o:p></font></i></b></div> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><font face="Verdana" class=""> </font></p> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-31064322847524466532017-07-04T16:55:00.001+02:002017-07-04T16:55:58.440+02:00Chi ha un'Idea per il XXI secolo?<p></p><p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>LETTERA </strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Il socialismo democratico è l'unica seria </em></strong><strong><em>cultura politica sopravvissuta a sinistra,</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Lanfranco Turci scrive che "Renzi è ormai un morto che cammina, anche se determinato a portare con sé altri ostaggi e sodali. Ma la velocità del suo tracollo, nonostante l'abbiamo previsto tante volte nelle nostre discussioni, ci lascia spiazzati. Non possiamo farci attrarre nel gorgo del bisogna inventarsi qualcosa di urgente a tutti i costi."</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">È un ragionamento vero solo in parte, in realtà, secondo me, non sta tracollando Renzi bensì quella parte del PD che è sopravvissuta in questi venticinque anni sul blocco sociale, economico e politico dell'ex PCI.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il primo segnale di questo tracollo non l'abbiamo visto con le ultime amministrative, bensì con il risultato delle elezioni dello scorso anno a Torino, dov'è collassato un PD che era solidamente basato sulla squadra Fassino-Chiamparino.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">È quello "l'inizio della fine" di un'epoca, l'epoca post comunista, durante la quale un ceto politico, formatosi negli anni Settanta alle Frattocchie, che visse a fine anni Ottanta il crollo del sistema sovietico, e che è sopravvissuto utilizzando al meglio una rete di rapporti economici, politici, sociali e culturali di primo livello, lasciati in eredità dal PCI, mantenendo un'egemonia sulla sinistra, grazie anche alle storiche “entrature” nei media (e in magistratura).</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Renzi ha capito prima di tutti questa crisi, e ha tentato di volgerla a suo favore, rottamando il vecchio gruppo ex PCI. Purtroppo per lui, il suo neo gruppo dirigente si è rivelato inadeguato, incapace di “sostituire” nella direzione della ditta i vecchi “comunisti”.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il risultato di domenica scorsa, soprattutto nelle tante città di “sinistra” (Genova, Pistoia, Sesto san Giovanni), è la conferma della rottura di quel sistema. Se tutto ciò si rivelerà vero, non sarà la fine del progetto renziano, bensì la fine del PD. La rottura interna, avvenuta con la scissione di MDP, non sarà stata solo un colpo di testa di alcuni vecchi, bensì l'esito di una divisione culturale tra due idee politiche che non potranno più trovare una sintesi dentro il PD.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">L'atteggiamento di Renzi in questi giorni lo conferma, la sua è la posizione di chi vuole andare alla definitiva separazione anche con quel po' di post comunismo rimasto nel suo partito.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Se oggi siamo davvero alla fine di una cultura egemonica impostata negli anni Settanta dal PCI, il problema si porrà non solo nel PD e nei rapporti con la sua anima ex comunista, ma riguarderà tutto un sistema che ha egemonizzato nel piccolo anche tutte quelle formazioni politiche “a sinistra” del PD. Riguarderà MDP, Sinistra Italiana, lo stesso sindacato (la CGIL in modo particolare) e per ultimo anche noi socialisti.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Se di fine percorso si tratta, questo lascerà un vuoto che sarà difficile, ma NECESSARIO coprire e proprio per evitare che il vuoto si prolunghi per troppo tempo.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Sarà compito del socialismo democratico laico e riformatore, <em>unica cultura politica davvero sopravvissuta a sinistra</em>, riempire questo vuoto con una nuova Idea di Socialismo per il XXI secolo.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><em>Tertium non datur</em>, le ipotesi di <em>rassemblement</em> tra diversi stanno arrivando tutte al capolinea. La SINISTRA o sarà SOCIALISTA o non sarà.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>D. A.</strong>, <em>Torino</em></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-76971031929230735482017-03-23T15:25:00.001+01:002017-03-23T15:25:46.097+01:00Inclusione scolastica fondamentale<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>LETTERA da Roma</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">La vicenda del ragazzo autistico rifiutato da 3 scuole medie è una notizia che colpisce e le istituzioni devono subito trovare una soluzione. Bene ha fatto il sindaco ha prendere in carico la situazione in prima persona. L’inclusione scolastica è il primo, fondamentale, tassello di una società inclusiva.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    Proprio a scuola comincia e si costruisce il percorso che deve permettere a ogni cittadino di dare il proprio contributo alla collettività, secondo le sue possibilità e capacità. In nessun luogo dovremmo assistere a episodi del genere proprio verso le persone che hanno più bisogno del nostro sostegno.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    Anzi, il nostro impegno deve essere rivolto all’ampliamento delle possibilità offerte ai cittadini come il giovane abruzzese e alle loro famiglie.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Laura Coccia, <em>deputata PD</em></strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-13080696282054276722017-03-23T15:24:00.001+01:002017-03-23T15:24:42.639+01:00I primi risultati di uno studio sulla corruzione<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>LETTERA da Reggio Calabria</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">La corruzione è un fenomeno pervasivo e nebuloso che in generale non desta allarme sociale e, pertanto, resta sommerso fin quando le indagini non lo fanno venire alla luce. </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    Il Centro Studi delle Politiche Economiche e Territoriali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria diretto dal Prof. Domenico Marino sta portando avanti degli studi teorici ed</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">empirici sul fenomeno della corruzione.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    In particolare il prof. Marino e il dott. Tebala hanno analizzato i dati sulla corruzione a livello internazionale.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    I risultati delle elaborazioni effettuate con il metodo (AMPI) analizzando i valori della corruzione <em>percepita</em> e un indice di corruzione <em>potenziale.</em></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    In particolare, per quanto riguarda la corruzione totale, la performance peggiore è ottenuta dalla Grecia (indice corruzione <em>totale</em> 110.92, indice corruzione <em>potenziale</em> 99.34, indice corruzione <em>percepita</em> 125.70), e nell’ordine da Bulgaria, Italia, Cipro, Ungheria, Romania,  Croazia, nazioni caratterizzate, tranne l’Italia, da un basso livello di Pil pro capite e di spesa  della Pubblica amministrazione, ma anche da un’alta percezione di corruzione da parte della  popolazione residente.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    Il Lussemburgo è la nazione meno corrotta della graduatoria (indice  62.38) preceduta dalla Danimarca come del resto tutto il Nord Est Europa. Come accennato, l’Italia si colloca al 3° posto (su 28) della graduatoria della corruzione totale (indice 110.16),  in particolare 11° della graduatoria della corruzione potenziale e 3° (indice 122.92) per la  corruzione percepita, segno evidente di una minore capacità di contrasto alla corruzione.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    L’Italia, quindi, appare sul versante della corruzione distante anni luce dallo standard delle democrazie europee con le quali dovrebbe confrontarsi.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    Non è sbagliato affermare alla luce di questi dati che quello della corruzione è e rimane uno dei principali problemi dell’Italia</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    Le analisi condotte dimostrano come la corruzione in primo luogo rappresenta in tutte le società un fenomeno ciclico che raggiunge un massimo nei periodi di maggior lassismo nella repressione da parte dello stato e diminuisce nei periodi in cui lo stato aumenta il livello di controllo.  Il danno sociale prodotto dalla corruzione non rimane limi­tato solo allo spreco di risorse connesso, ma incide negativamente sulla libertà economica, distorcendo i meccanismi di libera concorrenza e di meritocrazia che sono alla base di ogni democrazia economica.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    Il comportamento corruttivo diventa vantaggioso dal punto di vista economico quando la probabilità di essere scoperti e sanzionati è bassa, anche in presenza di pene elevate e quando mancano forme di controllo e di disapprovazione sociale per i comportamenti corruttivi.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    Il problema della corruzione non si risolve, quindi, solo aumentando le pene, anzi in genere sono i paesi con i tassi più elevati di corruzione ad avere le pene più dure (vedi ad esempio la Cina, dove la corruzione può essere punita anche con la pena di morte). Occorre piuttosto creare un meccanismo sociale che generi una disapprovazione diffusa dei comportamenti corruttivi. Una sanzione efficace per i comportamenti corruttivi potrebbe essere l’istituzione di forme atimia e di ostracismo che riguardino gli aspetti economici e partecipativo-elettorali di corruttori e corrotti che, unite a norme che consentano l’aggressione ai patrimoni illeciti frutto di corruzione, potrebbero portare all’abbattimento certo del livello della corruzione.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Centro Studi di Politiche Economiche </strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>e Territoriali, <em>Reggio Calabria</em></strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-68928368392953364442017-03-02T16:53:00.000+01:002017-03-02T16:57:33.929+01:00Reddito di cittadinanza?<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>LETTERA</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Sono profondamente contrario al reddito di cittadinanza senza una tassazione <em>fortemente</em> progressiva. La gente non si rende conto che sarebbero quelli che lavorano a sussidiare quelli che il lavoro non debbono averlo per tenere sotto schiaffo quegli altri. Una guerra tra poveri.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    La nostra Repubblica è fondata sul lavoro (Art.1 Cost.). La Repubblica promuove l'elevazione economica e sociale del lavoro (Art 46 Cost.). Ovvero il lavoro ha una missione di emancipazione sociale. E infine (Art. 4  Cost.) il lavoro è un <em>diritto.</em> E la Repubblica promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino <em>ha il dovere</em> di svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta, <em>un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società</em>.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    La Costituzione parla di progresso materiale o spirituale. Ponendo quindi il benessere materiale e quello spirituale sul medesimo piano. Il combinato disposto di questi articoli si traduce in Economia in “piena occupazione”.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    Non è una chimera, il legislatore costituente non udiva “le voci”. Sappiamo invece cosa produce l'assistenzialismo indiscriminato ed è curioso che nessuno salvo Karl Polanyi, faccia una riflessione seria su questo. Si chiamava <em>Speenhamland system.</em></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>V.A., <em>Roma</em></strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-12052952091527983032017-01-24T14:54:00.001+01:002017-01-24T14:54:57.648+01:00Appello per un ragionamento comune<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"><strong><span style="font-size: 10pt;">LETTERA DALLA SICILIA</span></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"><strong><em>Vi invio una riflessione ed un appello a non tornare a dividerci sulle nostre rispettive contingenze, ma al contrario a tentare di fare tutti ed ognuno un salto di qualità per contribuire utilmente a questa fase. Mi scuso anticipatamente per la lunghezza, (ho sintetizzato il più possibile per non annoiarvi) spero di essere compresa nel ragionamento. </em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;">Usciamo tutti da un lunghissimo periodo che ci ha visti impegnati nel promuovere in un anno ben due referendum, contro le trivelle e contro le riforme costituzionali, che hanno comportato mobilitazioni senza precedenti nel fare deliberare le regioni, nel raccogliere le firme per abrogare l'Italicum e promuovere il No costituzionale, per promuovere i referendum sociali e la petizione sull'acqua. Infine abbiamo affrontato una lunga campagna per il NO dei territori, dei movimenti e delle reti sociali con l'obiettivo di mantenere aperti quegli spazi di democrazia e partecipazione ai processi locali che la modifica del titolo V e le altre modifiche avrebbero chiuso definitivamente, e con esse la nostra possibilità di avere alcuna rilevanza a fronte dell'accentramento dei poteri previsto da Renzi. Contestualmente in ogni territorio e per ogni vertenza sociale ed ambientale abbiamo continuato a batterci sul piano delle singole rivendicazioni.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Con la vittoria del NO abbiamo contribuito a porre l'ennesimo argine, certamente il più importante, alla deriva autoritaria necessaria a conseguire il risultato auspicato da J. P. Morgan e Co., la mercificazione del Paese. Le “forze” esterne ai vari governi che in questi anni si sono succeduti continueranno a premere per una accelerazione neo-liberista verosimilmente incarnata dal tentativo di Renzi di continuare a controllare governo e segreteria del pd per assicurarsi una sopravvivenza legata a doppio filo con le politiche liberiste, mentre avanza da un canto la destra xenofoba dell'altro un m5s permeato da una serie di ambiguità sia sul piano programmatico che su quello democratico e sullo sfondo i tentativi di aggregazione e disgregazione delle cosiddette sinistre radicali.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Eppure quello che è uscito dalle urne è un prorompente desiderio di partecipazione alla vita democratica del Paese, un rifiuto dell'irrilevanza che si voleva cucire addosso ai cittadini privandoli anche del diritto al voto, una netta ed inequivocabile scomunica delle politiche che Renzi, meglio di Berlusconi, è riuscito ad incassare a colpi di fiducia ed in forza di una maggioranza parlamentare illegittima come la legge elettorale che gliel'ha consegnata. Il Renzi bis senza Renzi verosimilmente tenterà di blindare le riforme già approvate, tenterà di rimettete mano a quella già bocciata dalla Consulta (Madia), al contempo manovrando a tutto campo per presentarsi alle prossime politiche con il partito della nazione col quale tentare nuovamente di metterci a tacere.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Oltre alla stanchezza, tutti noi portiamo addosso anche una responsabilità che è quella di avere prefigurato in questi anni attraverso le nostre pratiche partecipative e le nostre lotte un modello alternativo di concepire l'agire politico fuori dall'agone politico, radicale negli obiettivi diametralmente opposti a quelli della finanza globale. Un modello che potrebbe sintetizzarsi nell'aspirazione alla conversione ecologica dell'economia e della socialità, nella giustizia sociale ed ambientale, nel mutualismo, che ha tenuto come faro la Pace, costruito l'accoglienza, combattuto la militarizzazione dei nostri territori.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> I nostri NO (tav, triv, inc, muos, ponte, ttip, guerra, privatizzazioni di servizi pubblici, scuola, sanità, cassa depositi e prestiti, svendita del territorio, dei beni pubblici e delle risorse, precarizzazione sistemica del lavoro, etc.) si accompagnano ad una “visione” complessiva, sociale ed economica, sostanziata da una capacità analitica, programmatica, propositiva e concreta come le nostre lotte, di cui le forze politiche raccolgono a fasi alterne e spesso per mero opportunismo la portata, che poi difficilmente si traduce in azione politica.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> A fronte dell'impegno profuso fino ad oggi, e della fase confusa e pericolosa che si sta aprendo, credo che non ci si possa sottrarre dal fare un ragionamento comune tra noi e dal prendere parola e ruolo, senza per questo tradire ma al contrario rafforzando la nostra natura movimentista. Noi, nella meravigliosa, a volte contraddittoria e multiforme complessità, nelle nostre articolazioni tematiche e territoriali, siamo le donne e gli uomini che hanno negli ultimi anni posto le questioni politiche più rilevanti al Paese, praticando una vera e propria Resistenza civile al liberismo e al malaffare, costruendo e ricostruendo argini di democrazia partecipativa laddove venivano erosi o demoliti. Alle nostre reti, da movimenti inclusivi, hanno preso parte forze politiche, sindacali, associative, amministratori e sindaci, intellettuali, professori e costituzionalisti, che hanno condiviso con noi percorsi e obiettivi. </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Questa trasversalità, aldilà delle singole appartenenze, ha favorito la capacità di costruire relazioni di reciprocità e crescita collettiva delle nostre comunità. Rientrare oggi nei nostri ambiti, nelle singole lotte, sarebbe ancora una volta lasciare alla politica politicante quello spazio spesso costruito da noi più che da altri che verrebbe come sempre frazionato dalle pulsioni identitarie e incapaci a mio vedere di rispondere all’emergenza sociale ed ambientale di cui siamo ostaggio con l’acuirsi dei conflitti artatamente posti in essere per farci rinunciare alle libertà in cambio della sicurezza e smarrendo definitivamente ogni barlume di umanità. In questi giorni molte sono le realtà che si attivano e si convocano mosse dall’urgenza di trovare risposte politiche alternative al quadro esistente. </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Sicuramente positiva la spinta a non sciogliere i comitati per il No per lavorare all’attuazione della Costituzione, ma i veri temi che andrebbero affrontati per avviare un cambiamento reale sono quelli legati alla formulazione di un programma politico chiaro e non compromesso con i sistemi di potere ed un cambio radicale della modalità di concepire l’agire politico. </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Una sfida che mette alla prova per primi noi stessi nell'essere ed appartenere solo a quello per cui lottiamo, con la capacità di comprendere una buona volta che il potere, o i poteri che combattiamo non possono essere sostituiti da altri poteri più “buoni” o meno disumani. Affrontando quindi in linea teorica e pragmatica una vera e sincera destrutturazione del concetto stesso di potere che deve dissolversi, per mutare in servizio al bene ed ai beni comuni, alle comunità ed al nostro pianeta. Una destrutturazione che passa, per essere tale, dalla discontinuità con ogni potere costituito; che riconosca nel conflitto d’interesse che ogni governo ha finora incarnato il vulnus all’interesse collettivo, che sappia finalmente riconoscere ed espungere ogni contiguità con gli affari leciti ed illeciti e con la corruzione di una classe politica che ha celato e continua a celare, senza riuscirvi, i suoi rapporti di interdipendenza con i poteri economici e le criminalità organizzate, ammantando la nostra storia di segreti di uno Stato che non è il nostro.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Mi piacerebbe che fossimo in grado collettivamente di imprimere un cambiamento concreto al dibattito politico assumendoci la responsabilità di sollecitare tutti, a partire da noi stessi, a non dividerci per discutere in mille contesti diversi dei possibili, nascenti o nascituri nuovi soggetti politici che dovrebbero rappresentarci e rappresentare le nostre istanze per opporsi alla prevedibile bordata liberista che ci attende, né a snobbare la discussione lasciandola ai “professionisti” della politica per poi osservare come sempre come di “soggetto” in “soggetto” nulla cambia. </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Al contrario Noi, l'organismo collettivo, reticolare e multiforme che sa sognare ed immaginare un futuro a misura delle persone e non della finanza, questo futuro dovremmo pretendete di cominciare a scriverlo nero su bianco da subito. Per concepire, sollecitare e promuovere un grande cantiere programmatico, aperto ed inclusivo, senza padrini né padroni al quale tutti possano contribuire, in cui tutte le nostre elaborazioni, ideali ed aspirazioni trovino spazio, nel quale tutte le innumerevoli e straordinarie competenze rivolte al bene comune al nostro interno ed esterne a noi si facciano progetto concreto e non soggetto. </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Per lavorare tutti su un piede di parità ad un programma politico per la rivoluzione etica, culturale, sociale, ambientale ed economica indispensabile alla nostra stessa sopravvivenza ed a quella delle generazioni future, guardando ad una prospettiva di salubrità e benessere del Paese nel contesto europeo e globale, anziché al suo inesorabile progressivo degrado. Per sperimentare in via processuale una innovata modalità per dare riconoscimento e sostanza alla democrazia partecipativa che dovrebbe affiancare per esserne espressione quella rappresentativa prevista dalla nostra Costituzione. </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 11pt;"> Non abbiamo difeso la Carta perché convinti che essa sia immutabile, ma per poterne domani rafforzare ed attuare quei principi di uguaglianza, libertà e salvaguardia dei diritti universali che si volevano cancellare. Il momento per porre con forza tutti i nostri punti programmatici è ora. Nelle nostre città, nelle nostre regioni, nel Paese. Vogliamo provarci? Sarei felice se a questo invito rispondeste numerosi e ne volessimo ragionare tutti insieme. </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"> </span><span style="font-family: verdana,geneva;"><strong>Antonella Leto </strong></span><span style="font-family: verdana,geneva;"><em><span style="font-size: 10pt;">Forum siciliano dei movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni</span></em></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-81470410462366293072016-12-06T13:28:00.001+01:002016-12-06T13:28:49.344+01:00Dopo la morte di Fidel Castro<div class="WordSection1"> <p class="MsoNormal" style="margin-bottom:7.5pt"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH">È estremamente inquietante tutto ciò che ho letto, scritto da amici che vivono negli Stati Uniti, in occasione della morte d Fidel Castro. Che siano contro il sistema cubano, lo posso capire. Ma per favore non offendano più noi, persone che viviamo qui: anche voi siete cubani! <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-bottom:7.5pt"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH">Non so chi vi ha detto che tutti noi che viviamo a Cuba siamo dei morti di fame... La Cuba di adesso non è più quella che molti hanno lasciato anni fa... <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-bottom:7.5pt"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH">C' è a chi piace tantissimo andare a rendere omaggio a Fidel o perché lo sente o anche solo per curiosità. Ma per favore rispettateci...<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-bottom:7.5pt"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH">Dico questo non per riferirmi al tema politico (non mi interessa), io parlo del rispetto che l'essere umano merita.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-bottom:7.5pt"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"> <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-bottom:7.5pt"><b><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH">Lettera da Cuba</span></b><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH"><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333;mso-fareast-language:DE-CH">(<i>nome noto alla redazione</i>)</span></b><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif"><o:p></o:p></span></p> </div> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-25521439500819099332016-11-30T11:10:00.001+01:002016-11-30T11:10:25.202+01:00UN "NO" ARGOMENTATO<div class="WordSection1"> <p class="ox-b344c1523c-msonormal"><strong><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333">APPELLO DEGLI AVVOCATI MILANESI</span></strong><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"><o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msonormal"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#C00000">Ricordiamo che le Costituzioni sono quelle regole che i popoli si danno quando sono sobri per quando saranno ubriachi.</span></i></b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"><o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> <o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333">Il prossimo referendum sulla revisione costituzionale riguarda una materia tecnicamente assai complessa, sia per l’eterogeneità e l’ampiezza delle modifiche intervenute, sia per la difficoltà di cogliere tutte le implicazioni che ne potranno derivare.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Come avvocati sentiamo il dovere di esprimerci, mettendo le nostre competenze giuridiche e la nostra esperienza professionale a disposizione dei cittadini per aiutarli a compiere una scelta consapevole.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> <o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333">Anzitutto occorre osservare che la scelta di adottare una così vasta revisione costituzionale e una nuova legge elettorale con la sola forza contingente della maggioranza di governo (peraltro artificiosa) costituisce un grave limite genetico perché lascia presagire che, nel prossimo futuro, a ogni cambio di equilibrio politico potrà corrispondere una nuova modifica della Carta fondamentale e una nuova legge elettorale su misura dei vincitori. Una simile spirale di riforme e controriforme farebbe venire meno la concezione della materia istituzionale come terreno di valori condivisi, minando le basi della nostra convivenza democratica.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> In secondo luogo, balza agli occhi dell’interprete la pessima qualità redazionale dell’intervento di revisione, che introduce nella nostra Carta fondamentale norme farraginose, illeggibili per il cittadino medio, spesso contraddittorie o ambivalenti; insomma, la forma – che in questa materia è anche sostanza – appare lontanissima da quella tipica delle norme costituzionali, che dovrebbero essere il più possibile cristalline, sobrie e accessibili a chiunque. Lo stile involuto e l’obiettiva oscurità di non poche disposizioni raggiunge livelli tali da legittimare il dubbio che non si tratti (solo) di limiti qualitativi, bensì di un’ambiguità intenzionale per lasciare aperte diverse opzioni applicative e interpretative a seconda degli equilibri politici che si potranno determinare in futuro.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Il principale elemento che rischia di privare l’opinione pubblica di una piena consapevolezza degli effettivi esiti che la revisione oggetto di referendum produrrà nella vita delle istituzioni è dato dalla interazione tra la modifica costituzionale vera e propria e la legge elettorale per la Camera, detta “Italicum”. Questa, avendo reintrodotto surrettiziamente i medesimi vizi stigmatizzati nella sentenza di incostituzionalità della legge precedente (Porcellum), non solo è a sua volta illegittima, ma costituisce anche un oltraggio alla Corte Costituzionale inconcepibile in uno stato di diritto.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#365F91"> </span> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333">La revisione costituzionale, eliminando l’elettività del Senato e lasciando alla sola Camera dei Deputati il rapporto di fiducia col governo, consentirebbe all’Italicum di dispiegare per intero il proprio effetto sulle istituzioni, effetto che sarà quello di produrre una sostanziale modificazione della forma di governo del nostro paese. Infatti, con il ballottaggio tra liste e l’assegnazione di un abnorme premio di maggioranza al vincitore (un unicum a livello mondiale), a prescindere dall’effettiva rappresentatività del corpo elettorale, la legge determinerà di fatto l’elezione diretta del presidente del consiglio, l’illimitata compressione della rappresentanza democratica e la concentrazione nel governo di tutti i poteri: dal controllo sull’assemblea legislativa alla possibilità di eleggere gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale, Csm), dal dominio sulla Rai alla nomina delle varie Authority.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Questo determinerebbe la fuoriuscita dal modello di democrazia parlamentare, senza peraltro le garanzie del modello alternativo, quello della repubblica presidenziale, che è caratterizzato da rigorosa separazione dei poteri e forte presenza di pesi e contrappesi.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Un così radicale e avventuroso cambiamento del nostro assetto istituzionale è stato introdotto in modo larvato e con legge ordinaria, rimanendo perciò formalmente estraneo alla revisione costituzionale oggetto del quesito referendario.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> I cittadini, che in questo modo sono privati della possibilità di esprimere il proprio giudizio sulla parte più incisiva del complessivo mutamento costituzionale che si vuole realizzare, devono essere resi consapevoli della reale posta in gioco perché possano riappropriarsi del diritto di deliberare anche su ciò che formalmente non viene loro richiesto.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Peraltro, quale che sia il giudizio sulla legge elettorale, venendo al merito della revisione costituzionale - e prescindendo in questa sede da aspetti secondari (dai presunti risparmi all’abolizione del Cnel), di carattere essenzialmente propagandistico - basterà concentrare l’attenzione sul tema cruciale del procedimento legislativo.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Non è affatto certo che la semplificazione e velocizzazione dell’attività legislativa potrà realizzarsi come i sostenitori della revisione promettono. Infatti, il carattere assai confuso delle competenze e delle modalità di partecipazione del futuro Senato al processo legislativo induce a prevedere piuttosto una complicazione delle procedure ed una moltiplicazione dei conflitti, con conseguenti ricorsi alla Corte Costituzionale. Se poi la maggioranza politica del Senato espresso dai consiglieri regionali dovesse essere diversa da quella della Camera, è logico aspettarsi un sistematico richiamo di tutte le leggi approvate dalla Camera, con conseguente generalizzazione della “navetta” tra i due rami del parlamento, che oggi è un fenomeno limitato a circa il 3 % delle leggi che vengono varate.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Ma poniamo, per ipotesi, che la semplificazione promessa venga realizzata. In tal caso sarebbe necessario chiedersi se, al di là delle facili suggestioni propagandistiche diffuse dalle forze di governo e da alcune rappresentanze dell’<i>establishment</i> economico, questo corrisponda veramente all’interesse dei cittadini o non costituisca piuttosto il classico bisogno indotto.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Nella realtà, nonostante il bicameralismo perfetto, l’Italia ha già oggi tempi di approvazione delle leggi che sono inferiori alla media degli altri stati democratici ed ha prodotto nei decenni una quantità di nuove leggi tale da rasentare un record mondiale. Il numero delle leggi in vigore nel nostro paese è da tempo sfuggito al controllo (40000, 100000, 150000?) e questo ha creato incertezza del diritto, milioni di processi pendenti e condizioni favorevoli alla proliferazione della corruzione.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Il che è quanto dire che non abbiamo un problema di lentezza nell’attività legislativa, ma al contrario abbiamo una iper-produzione legislativa che, oltretutto, si accompagna al progressivo ed allarmante scadimento della qualità delle nuove norme che vengono approvate, e che sempre più spesso sono di iniziativa governativa e non parlamentare.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> In questa situazione la prospettiva di un parlamento subalterno all’esecutivo - che oltre a detenere la maggioranza garantita dal premio ne potrà determinare anche l’agenda - costituito in prevalenza di nominati, e ridotto a sfornare a getto continuo nuove leggi a data certa, senza i tempi necessari per i dovuti approfondimenti e per la discussione, dovrebbe suscitare viva inquietudine in qualunque persona minimamente informata.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Peraltro, la (ancora) minore ponderazione delle leggi e lo slittamento verso una forma di “democrazia immediata” comportano rischi non solo sul piano qualitativo, ma anche di sistema.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Infatti, determinando una più diretta esposizione sia alle ondate emotive dell’opinione pubblica, sia alla pressione dei media spesso pilotata dai poteri forti (“lo vogliono i mercati”; “lo vuole l’Europa”…), possono dare luogo facilmente a misure penali squilibrate – ora di disumana severità, ora di esagerato lassismo – e ad improvvisate leggi civili del caso singolo. Insomma, l’esatto contrario di quella normazione fatta di poche leggi, tecnicamente accurate, organiche e stabili nel tempo di cui avrebbe davvero bisogno l’Italia per essere più moderna e competitiva.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Anche la radicale modificazione del sistema delle autonomie e del rapporto Stato - Regioni non è condivisibile perché, allontanandosi bruscamente dal disegno dei Costituenti che era quello di assegnare alle Regioni un potere di riforma delle stesse leggi dello Stato nelle materie ad esse attribuite dall’art. 117 Cost., determina uno svuotamento di questa autonomia e un ritorno di quasi tutte le competenze al potere centrale.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> La revisione costituzionale porta così a compimento la sconfitta dell’autonomia regionale, trasformando progressivamente le Regioni in enti non più prevalentemente legislativi e di tutela delle autonomie locali, ma in enti di spesa; tutto ovviamente con la complicità di un ceto politico locale più attento alla clientela che alla difesa della funzione costituzionale attribuita alla Regione.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msobodytext" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"> <span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Questo ritorno al potere invasivo dello Stato centrale, sia politico che burocratico, avviene senza alcun risparmio di spesa, anzi al contrario, e con il mantenimento di un ceto politico regionale (Consigli e Giunte Regionali) titolare soltanto di potere clientelare, in senso lato, ossia di gestione di grandi flussi di denaro in funzione di vantaggio politico.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msonormal"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> Per tutte queste ragioni, noi riteniamo che siano di gran lunga prevalenti nella revisione costituzionale gli aspetti negativi. Inoltre riteniamo che nel bilanciamento che siamo chiamati a fare, dovendo approvare o bocciare in blocco una modifica costituzionale variegata, occorra sempre far prevalere un principio di precauzione, ricordando che le Costituzioni sono quelle regole che i popoli si danno quando sono sobri per quando saranno ubriachi.<o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msonospacing"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> <o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msonospacing"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333">Perciò, il nostro consiglio è di votare NO. </span></i></b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"><o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msonospacing"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> <o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msonormal"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333">Inviate la vostra adesione a : </span></b><span style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"><a href="mailto:avv.bellipaci@studiobellipaci.it"><b><i><span lang="IT-CH">avv.bellipaci@studiobellipaci.it</span></i></b></a></span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"><o:p></o:p></span></p> <p class="ox-b344c1523c-msonormal"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333"> <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><b><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333">Primi firmatari: </span></b><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333">Avv. Luciano Belli Paci, Avv. Felice Besostri, Prof., Avv. Maria Agostina Cabiddu, Avv. Marco Dal Toso, Avv. Claudio Tani. – <b>Hanno aderito (aggiornamento 8.11.2016)</b>: Avv. Velia Addonizio, Avv. Paolo Agnoletto, Avv. Alberto Amariti, Avv. Bruno Amato, Avv. Maria Anghelone, Prof., Avv. Vittorio Angiolini, Avv. Dario Ardizzone, Associazione Giuristi Democratici di Milano, Avv. Elisabetta Balduini, Avv. Enrico Barbagiovanni, Avv. Vincenzo Barone, Avv. Alessandro Bastianello, Avv. Aldo Bissi, Avv. Francesco Bochicchio, Avv. Marco Bove, Avv. Aldo Bozzi, Avv. Alessandro Brambilla Pisoni, Avv. Franz Brunacci, Avv. Riccardo Camano, Avv. Maura Carta, Avv. Alfonso Celeste, Avv. Mario Cerutti, Avv. Angela Chimienti, Avv. Dario Ciarletta, Avv. Riccardo Conte, Avv. Gianluca Corrado, Avv. Candida De Bernardinis Prof., Avv. Francesco Denozza, Avv. Gianalberico De Vecchi, Avv. Gino Di Maro, Avv. Mario Di Martino, Avv. Carmen Di Salvo, Avv. Enrica Domeneghetti, Avv. Rolando Dubini, Avv. Maria Cristina Faranda, Avv. Tecla Faranda, Avv. Paolo Gallo, Avv. Federico Garufi, Prof., Avv. Gustavo Ghidini, , Avv. Mario Giambelli, Avv. Sabrina Giancola, Avv. Angelo Iannaccone, Avv. Massimiliano Lieto, Avv. Giovanni Marcucci, Avv. Floriana Maris, Avv. Gianluca Maris, Avv. Guido Mastelotto, Avv. Mirko Mazzali, Avv. Alberto Medina, Avv. Simona Merisi, Avv. Bruno Miranda, Avv. Cristina Mordiglia, Avv. Paolo Oddi, Avv. Fernando Palmisano, Avv. Stefano Paltrinieri, Avv. Alessandro Papa, Avv. Simonetta Patanè, Avv. Antonella Pettinato, Avv. Walter Pirracchio, Avv. Filippo Pistone, Avv. Giampaolo Pucci, Avv. Piera Pujatti, Avv. Francesco Rampone, Avv. Vitantonio Ripoli, Avv. Domenico Roccisano, Avv. Ilaria Rozzi, Avv. Elisabetta Rubini, Avv. Giovanni Saccaro, Avv. Danilo Scarlino, Avv. Andrea Siface, Avv. Salvatore Smaldone, Avv. Ernesto Tangari, Avv. Giulio Taticchi Mataloni, Avv. Armando Tempesta, Avv. Cristiana Totis, Avv. Fabio Vaccarezza, Avv. Giuseppe Vella, Avv. Eric Zanotelli, Avv. </span><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif;color:#333333">Paola Zanotti, Avv. Massimo Zarbin.</span><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif"><o:p></o:p></span></p> </div> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7000705212208638955.post-90384170977929618132016-11-22T16:07:00.001+01:002016-11-22T16:07:35.635+01:00Lettera agli italiani all’estero<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Un “No” per difendere i vostri diritti, </strong><strong>ma anche gli equilibri della democrazia </strong><strong><em>La Revisione confinerebbe gli italiani nel mondo  </em></strong><strong><em>in un ambito di esclusiva testimonianza</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"><strong>di Massimo D’Alema </strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">Care e cari connazionali, in questi giorni siete chiamati a votare al re­fe­rendum per decidere se cambiare oppure no la nostra Costituzione. È una decisione importante per la nostra democrazia e la nostra rap­pre­sentanza. Per “nostra” intendo anche quella degli italiani nel mondo, cioè quella Circoscrizione estero fatta di 12 deputati e 6 senatori che introducemmo durante i governi dell’Ulivo del 1996-2001, con la modifica degli articoli 48, 56 e 57 della Costituzione, quella oggi in vigore.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">    Con il referendum vi si chiede di cambiare molti articoli della Carta e di rinunciare alla vostra rappresentanza in Senato, poiché il Senato cambierà funzione e rappresenterà quelle autonomie territoriali – re­gio­ni e comuni – con le quali voi stessi mantenete molti rapporti culturali, affettivi e persino materiali, soprattutto per chi di voi continua ad avere in Italia una casa, un terreno, vi si reca in vacanza o per studiare. Per chi partecipa a scambi culturali o a interscambi commerciali.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">    Sarebbe stato importante avere proprio nel Senato delle autonomie territoriali i rappresentanti diretti della Circoscrizione estero, chiamati ad occuparsi del raccordo tra le regioni e i comuni, in materie che ri­guar­dano gli italiani nel mondo, dall’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese alla tassazione locale sui beni immobili, dagli in­­ter­scambi culturali alla promozione turistica, all’associazionismo regionale.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">Massimo D'Alema e Matteo Renzi</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">Ma ciò non avverrà. Non avrete più i vostri rappresentanti in Senato. Avrete solo 12 rappresentanti alla Camera dei Deputati, eletti, inoltre, con quella legge elettorale, l’Italicum, che vi esclude sia dal conteggio dei voti che determinano il premio di maggioranza, sia dal ballottaggio.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">    Questo sistema confinerà gli italiani nel mondo in un ambito di esclusiva testimonianza.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">    Voi, però, avete il potere di fermarlo votando No al referendum.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">    Il No che vi chiediamo non è soltanto per difendere i vostri diritti, ma anche per bloccare una “riforma” che umilia il ruolo delle autonomie, riduce la funzione del Parlamento e concentra i poteri nel governo nazionale, senza che vi sia un sistema adeguato di contrappesi e controlli. Al di là di tanti aspetti negativi, questo è il significato di fondo della riforma Renzi.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">    Non voglio dilungarmi sugli aspetti tecnici, che pure, trattandosi della legge fondamentale dello Stato, sono importanti e che hanno indotto i maggiori costituzionalisti italiani a parlare di un bicameralismo pasticciato e confuso. Mi basta aver sottolineato le sostanziali ragioni politiche che hanno spinto, non a caso, anche l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia a opporsi a questa riforma e a mobilitarsi perché essa non venga approvata.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">    Per tutti questi motivi è importante votare No, chiedendo così al Parlamento di ripensare l’impianto della riforma e di proporre soluzioni che siano più rispettose delle tradizioni democratiche del nostro Paese.</span></p>Unknownnoreply@blogger.com