giovedì 23 maggio 2013

Italiani nel mondo - Al presidente del Comitato senatoriale

LETTERA

 

Dopo l’elezione di Claudio Micheloni alla presidenza del Comitato per le questioni degli italiani all'estero di Palazzo Madama

 

di Dino Nardi, membro del CGIE, coordinatore UIM Europa

 

Caro Presidente, caro Claudio, innanzitutto desidero complimentarmi per la tua elezione a presidente del Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato ed esprimere il mio apprezzamento che il Comitato abbia votato un eletto nella Circoscrizione Estero.

    Ti faccio, quindi, i migliori auguri affinché almeno qualcuno dei problemi da te elencati, nel tuo documento programmatico presentato al Comitato, possa finalmente trovare una soluzione positiva in linea con le aspettative dello stesso Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.

    D'altra parte sono certo che il Comitato, in questa pur difficile legislatura, sotto la tua presidenza potrà essere sicuramente più incisivo che nel passato e la tua ben nota caparbietà caratteriale nell'affrontare i problemi lascia ben sperare.

    Tuttavia dall'elenco dei problemi da te ricordati manca, stranamente (perché è un tema del quale anche tu spesso ti sei interessato con altri parlamentari del PD, ma non solo, eletti all’estero), quello relativo agli obblighi fiscali per l' IMU che, nonostante le vibranti e ripetute proteste degli interessati, viene applicata come “seconda casa” sulle abitazioni in Italia degli iscritti all' AIRE, e quindi con l'aliquota più onerosa. Negando a queste abitazioni il riconoscimento di “prima casa”.

    Una questione che, come ben sai, é tra le più sentite dalle nostre comunità all'estero, soprattutto in Europa, e per la cui soluzione sia io personalmente che la UIM siamo intervenuti più volte. Una questione che è anche di grande attualità alla luce di quanto ha già deciso in proposito il Consiglio dei Ministri italiano nella sua prima riunione nella quale, pur sospendendo il pagamento dell’IMU sulla prima casa, non ha modificato la normativa che penalizza gli emigrati i quali saranno, pertanto, costretti a versare la prima rata sulla loro abitazione in Italia entro la scadenza dell’ormai prossimo 17 giugno.

    Ma proprio l'atteggiamento del governo Letta in questa circostanza - e per scongiurare il probabile disinteresse che anche questo nuovo parlamento (come peraltro quello della passata legislatura) avrà verso le problematiche degli italiani all'estero - dovrebbe indurre il Comitato appena insediatosi a fare, prima di tutto, opera di sensibilizzazione dei senatori, vecchi e nuovi, nei confronti di questa Italia che vive fuori dei confini nazionali e delle sue problematiche. Ovviamente questa opera di sensibilizzazione deve essere portata avanti in modo determinato sia al Senato che alla Camera anche da tutti i parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero.

    In caso contrario e, comunque, se questa opera di sensibilizzazione non dovesse avere successo, ogni tuo (e del Comitato da te presieduto) ed anche nostro (associazionismo, Comites e CGIE) impegno nel difendere i diritti degli italiani all'estero risulterà sicuramente vano con buona pace per i nostri emigrati.

    Rinnovandoti i migliori auguri di buon lavoro e di successo per questo tuo impegno, ti saluto con viva cordialità.