Caro Direttore, il ministro Brunetta ci tiene molto a precisare la sua appartenenza al socialismo, ma a questo punto qualcosa non mi quadra. Non è forse molto vago il termine socialista? Anche Mussolini era un giornalista socialista prima di diventare il capo del Partito fascista, o no?
Dalla sua biografia si evince che il suo socilaismo di riferimento è stato quello craxiano, da mie conoscenze personali so che alla CGIL veneta non è che fosse considerato proprio un genio... Anzi, persona attendibile, mi fa capire che lui e Sacconi si comportano così contro la sinistra perché allora non avevano nel sindacato quegli spazi che avrebbero voluto. La rabbia di oggi sarebbe un classico caso di ritorsione, come dire una miseria umana non certamente degna da chi, come ministro, dovrebbe lavorare nell'interesse della comunità. Ma pretendere che certa gente abbia il senso dello Stato, oggi, è come mettere il rossetto ad un maiale e pretendere che sia una bella donna, Obama and Mc Caine docent.
L'essere socialista, secondo la mia cultura, non dovrebbe essere compatibile con Forza Italia (e la P2), o PDL, , come oggi si dice, ma forse mi sono perso qualcosa durante questi anni. Turati, Nenni, Pertini, tanto per citare alcuni padri nobili, forse non erano Italiani o abitavano altri secoli. Chissà! E l'Avvenire dei Lavoratori, a questo punto, cosa avrebbe da spartire con questi autodichiarantisi socialisti? Ci sarebbe da offendersi per l'accostamento, se non avessimo il senso dell'humour mostrato dal Ministro Brunetta davanti alle telecamere. Sarà anche questa una carineria, degna però di miglior sorte?
Prof. Nino Puliatti, Messina