giovedì 27 novembre 2008

Brunetta socialista?

Caro Direttore, il ministro Brunetta ci tiene molto a precisare la sua appartenenza al socialismo, ma a questo punto qualcosa non mi quadra. Non è forse molto vago il termine socialista? Anche Mussolini era un giornalista socialista prima di diventare il capo del Partito fascista, o no?

Dalla sua biografia si evince che il suo socilaismo di riferimento è stato quello craxiano, da mie conoscenze personali so che alla CGIL veneta non è che fosse considerato proprio un genio... Anzi, persona attendibile, mi fa capire che lui e Sacconi si comportano così contro la sinistra perché allora non avevano nel sindacato quegli spazi che avrebbero voluto. La rabbia di oggi sarebbe un classico caso di ritorsione, come dire una miseria umana non certamente degna da chi, come ministro, dovrebbe lavorare nell'interesse della comunità. Ma pretendere che certa gente abbia il senso dello Stato, oggi, è come mettere il rossetto ad un maiale e pretendere che sia una bella donna, Obama and Mc Caine docent.

L'essere socialista, secondo la mia cultura, non dovrebbe essere compatibile con Forza Italia (e la P2), o PDL, , come oggi si dice, ma forse mi sono perso qualcosa durante questi anni. Turati, Nenni, Pertini, tanto per citare alcuni padri nobili, forse non erano Italiani o abitavano altri secoli. Chissà! E l'Avvenire dei Lavoratori, a questo punto, cosa avrebbe da spartire con questi autodichiarantisi socialisti? Ci sarebbe da offendersi per l'accostamento, se non avessimo il senso dell'humour mostrato dal Ministro Brunetta davanti alle telecamere. Sarà anche questa una carineria, degna però di miglior sorte?

Prof. Nino Puliatti, Messina

martedì 18 novembre 2008

Precario, ma non gregario

"Col salario che si piglia / fa campare la famiglia / e da vecchio poi si acquista / un negozio da ciclista / o un baretto, anche più spesso, / con la macchina per l'espresso".

Gentile compagno direttore, qui in Italia la situazione dei precari si è fatta insostenibile. Sono bastati pochi mesi - quelli estivi, of course - per un netto peggioramento.
    Poiché - come diceva il nostro Nenni - in politica non sono dati vuoti, è emerso un vasto movimento, alquanto inedito per composizione sociale e modalità di azione e di comunicazione, che ha ripreso in mano la vasta area delle opposizioni (al plurale) verso le politiche neoliberiste.
    Quanto bisogno ci sarebbe di un vero partito socialista (di sinistra e antiliberista)! Solo persone fanaticamente indottrinate dallo Zeitgeist possono negarlo. Solo persone meschinelle possono pensare a un partito socialista (bonsai) che non lotti per una scuola pubblica...
    Tenga presente che qui, a scuola, la situazione è a dir poco caotica. Ma di questo un'altra volta. Le invio qui sotto una filastrocca di Gianni Rodari che credo molto utile per chiudere con un po' di sana autoironia. 
Saluti socialisti da un giovane precario socialista
Lettera firmata, Bari