Ho chiesto formalmente che l'Assemblea Federale della Margherita del 16 giugno si tenga in forma pubblica, aperta alla stampa e trasmessa in diretta all'esterno. Mi pare un atto politicamente corretto ed eticamente responsabile, che serve a dimostrare che non c'è nulla da nascondere e che la trasparenza costituisce un atto dovuto quando si parla di partiti e dell'utilizzo di risorse finanziarie pubbliche. A coloro che si opporranno ricordo, peraltro, che comunque non esiste evento più pubblico di quello secretato.
Preoccupa ma non stupisce la stravagante "preconvocazione" inviata dal presidente dell'assemblea Bianco nella quale, ad una settimana dall'assise, non compare alcun ordine del giorno e si fa esclusivo riferimento a quello che è ormai pare essere diventato l'unico obbiettivo di Bianco e Rutelli : la liquidazione dell'associazione. E' del tutto evidente che l'intenzione, al di là delle specifiche responsabilità penali che la magistratura accerterà, è quella di cancellare qualsiasi responsabilità amministrativa, gestionale, morale e politica, scaricando tutto sul facile parafulmine del "ladro Lusi". Così non si rende giustizia ad una esperienza collettiva fatta in larghissima parte da persone per bene e si fa un danno alla politica nel suo insieme. Ciò che è inaccettabile – afferma Neri - è l'iniziativa di chi, senza alcun mandato dell'Assemblea né alcuna legittimità statutaria, ha deciso di utilizzare le risorse finanziarie per sostenere espressioni del terzo polo, antagoniste alla Margherita e al progetto dell'Ulivo, o per finanziarie componenti interne al Pd. E questo anche dopo la fondazione del Partito Democratico, unico soggetto politico al quale con mandato congressuale la Margherita aveva deciso di devolvere tutte le risorse finanziarie, umane e strutturali.
Significativo di questo atteggiamento è la incommentabile gestione del sito rimesso on line per l'occasione (www.dlmargherita.it) con una informativa che neppure Lukashenco in Bielorussia utilizza più. Una ricostruzione a senso unico, dove sono riportati solo i comunicati di Rutelli, di Bianco e del "cerchietto magico". Non sono riportati né lo Statuto, né i componenti dell'Assemblea, né il verbale dell'ultima Assemblea del giugno 2011, della quale esiste una registrazione che ho chiesto formalmente di rendere pubblica, né il famoso "parere pro veritate" dell'indagato ex sottosegretario Zoppini sulla base del quale è stata arbitrariamente "sbianchettata" la lista dei membri dell'organo di direzione. Né c'è traccia di dichiarazioni degli altri componenti dell'Assemblea stessa. Anche i contenuti di questo sito evidenziano che la preoccupazione non è quella di confrontarsi per capire quello che è successo e di rispondere con iniziative etiche e politiche concrete, chiare e coerenti.
Luciano Neri, Roma
componente Assemblea Federale della Margherita
e dirigente del dip. Circoscrizione Estero del Pd
Preoccupa ma non stupisce la stravagante "preconvocazione" inviata dal presidente dell'assemblea Bianco nella quale, ad una settimana dall'assise, non compare alcun ordine del giorno e si fa esclusivo riferimento a quello che è ormai pare essere diventato l'unico obbiettivo di Bianco e Rutelli : la liquidazione dell'associazione. E' del tutto evidente che l'intenzione, al di là delle specifiche responsabilità penali che la magistratura accerterà, è quella di cancellare qualsiasi responsabilità amministrativa, gestionale, morale e politica, scaricando tutto sul facile parafulmine del "ladro Lusi". Così non si rende giustizia ad una esperienza collettiva fatta in larghissima parte da persone per bene e si fa un danno alla politica nel suo insieme. Ciò che è inaccettabile – afferma Neri - è l'iniziativa di chi, senza alcun mandato dell'Assemblea né alcuna legittimità statutaria, ha deciso di utilizzare le risorse finanziarie per sostenere espressioni del terzo polo, antagoniste alla Margherita e al progetto dell'Ulivo, o per finanziarie componenti interne al Pd. E questo anche dopo la fondazione del Partito Democratico, unico soggetto politico al quale con mandato congressuale la Margherita aveva deciso di devolvere tutte le risorse finanziarie, umane e strutturali.
Significativo di questo atteggiamento è la incommentabile gestione del sito rimesso on line per l'occasione (www.dlmargherita.it) con una informativa che neppure Lukashenco in Bielorussia utilizza più. Una ricostruzione a senso unico, dove sono riportati solo i comunicati di Rutelli, di Bianco e del "cerchietto magico". Non sono riportati né lo Statuto, né i componenti dell'Assemblea, né il verbale dell'ultima Assemblea del giugno 2011, della quale esiste una registrazione che ho chiesto formalmente di rendere pubblica, né il famoso "parere pro veritate" dell'indagato ex sottosegretario Zoppini sulla base del quale è stata arbitrariamente "sbianchettata" la lista dei membri dell'organo di direzione. Né c'è traccia di dichiarazioni degli altri componenti dell'Assemblea stessa. Anche i contenuti di questo sito evidenziano che la preoccupazione non è quella di confrontarsi per capire quello che è successo e di rispondere con iniziative etiche e politiche concrete, chiare e coerenti.
Luciano Neri, Roma
componente Assemblea Federale della Margherita
e dirigente del dip. Circoscrizione Estero del Pd