sabato 27 ottobre 2012

LETTERA sulla sentenza dell'Aquila

Un abuso di credulità popolare

La sentenza dell'Aquila che condanna la Commissione Grandi Rischi, è una vergogna per la giustizia italiana e un messaggio culturale preoccupante.
La vergogna è che un giudice – presuntivamente persona istruita e capace di discernere – confonda la tragedia dei crolli, delle vittime e delle popolazioni, con l'addebitarne la responsabilità penale alle valutazioni preventive di chi non c'entra niente né con le opere edili dei manufatti crollati né con la loro manutenzione.
Il messaggio preoccupante è che lo Stato – siccome un Tribunale ne è organo rilevante – dice ai cittadini che la scienza è tenuta a predire il futuro e a farlo perfino nel dettaglio dei tempi. Questo è il principio oscurantista di chi vuol restare alla stregoneria e vuole ignorare che la conoscenza umana è balzata avanti quando ha capito di non poter conoscere tutto per sempre.
La sentenza dell'Aquila è un abuso di credulità popolare. E' una pagina nera per la scienza, per la democrazia e per chi fonda la convivenza civile sull'esercizio del senso critico da parte di ognuno.

Raffaello Morelli

Attualità sorprendente

LETTERA DA LIVORNO

Giuseppe Emanuele Modigliani 1872 - 1947: il ruolo
dei socialisti nella costruzione della democrazia in Italia

Nel 140° anniversario dalla nascita di Giuseppe Emanuele Modigliani, il Circolo di Cultura Politica a lui intitolato promuove un convegno dedicato alla figura e all'opera di Modigliani.

Livorno, domenica 28 ottobre
Auditorium Villa Henderson
Museo di Storia Naturale e del Mediterraneo

10,00 - Introduzione prof. Luciano Iacoponi (Circolo Modigliani)
- Indirizzi di saluto
- La vicenda umana e politica di G. E. Modigliani e di Vera Funaro
prof.ssa Donatella Cherubini (Università di Siena)
- L'ascesa politica del "proletariato" in Italia
dall'unità al secondo dopoguerra
prof. Fabio Bertini (Università di Firenze)
- Opposizioni e convergenze tra liberali e socialisti
nel parlamento italiano
dott. Valerio Zanone (già parlamentare e ministro della Repubblica)

13,00 - B u f f e t

14,40 - G. E. Modigliani riformista nella Livorno del primo '900
prof. Enrico Mannari
(Direttore scientifico "Fondazione memorie cooperative")
- Socialismo e democrazia occidentale nel pensiero di Modigliani
prof. Maurizio Vernassa (Università di Pisa)

Per coloro che lo vorranno, sarà possibile utilizzare il buffet durante la pausa dei lavori 13,00-14,30 - Prenotazioni: 348 8876692 - circolomodigliani@gmail.com<mailto:circolomodigliani@gmail.com>

mercoledì 12 settembre 2012

Il "sacrario" del camerata Graziani

Ad Affile (Rm) si è costruito, da poco tempo, con i contributi pubblici erogati dalla Regione Lazio, un "sacrario" in onore del "soldato" Rodolfo Graziani nell'ambito del "parco di Radimonte", in via di riqualificazione.
E' così che in Italia si riqualificano i parchi naturali? Non vi sono altri soldati cui tributare l'onore del caso? Cosa c'è di sacro nella storia di un criminale di guerra?
La Fiap e la Federazione dei circoli Giustizia e Libertà chiedono, in modo netto e chiaro, che il mausoleo di Affile dedicato alla figura del generale fascista Rodolfo Graziani venga abbattuto in quanto monumento architettonico teso a esaltare la figura violenta di un assassino e apologizzare il fascismo. L'apologia del fascismo è infatti un reato previsto dalla legge 20 del giugno 1952, n. 645, e punisce, tra l'altro, chi "pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche".
Pensiamo quindi che quella costruzione vada smontata pezzo per pezzo e che con i proventi dei materiali ancora utilizzabili e vendibili, si debba finanziare, seppur simbolicamente, una struttura pubblica in Etiopia o in Libia.
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Rodolfo Graziani (1882 –1955, qui sopra secondo da destra, insieme a Himmler e altri gerarchi ai funerali di Bocchini) è stato un generale, un fascista, un colonialista, un repubblichino, un collaborazionista dei nazisti e un missino, ma soprattutto un criminale di guerra.
Imperialista duro e spietato, in special modo in Libia ed Etiopia, reprime, deporta e perseguita le popolazioni locali. Responsabile di torture, segregazioni e impiego di gas letali è colpevole di uccisioni, stragi e genocidi. In poche parole viola reiteratamente i diritti umani ed è a più riprese reo di crimini di guerra.
E' stato quindi, coerentemente alla sua condotta nel continente africano, firmatario del Manifesto della razza, appoggiando così le leggi razziali fasciste.
E' stato capo di stato maggiore dell'esercito durante la seconda guerra mondiale, ministro della difesa durante la Repubblica Sociale e avversario acerrimo della Resistenza e degli alleati. E' responsabile del bando di arruolamento della Repubblica di Salò, che prevedeva la condanna a morte per i ragazzi renitenti alla leva. Detiene in quegli anni il controllo di tutte le forze armate repubblichine, ad eccezione delle sole brigate nere di Pavolini.
Nel dopoguerra, non si pente della sua condotta, aderisce al MSI di cui diviene presidente onorario.
Per il suo operato, viene condannato a 19 anni di carcere dallo stato italiano, repubblicano e democratico. Gli vengono condonati 17 anni.

La F.I.A.P. (Federazione italiana Associazioni Partigiane) e
la Federazione nazionale dei Circoli Giustizia e Libertà

mercoledì 11 luglio 2012

L’Approdo

L'Approdo - Opera all'Umanità Migrante. Finalmente il mausoleo per le vittime della Katër i Radës e per tutti i migranti morti nel Mediterraneo è una realtà fisica e riconoscibile ed è ubicata nel lungomare di Otranto.
La proposta nata a Bologna nell'estate del 2010 e diffusa come appello al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, si è estesa nel tempo e ed è stata diffusa da diversi organismi, gruppi, associazioni antirazziste e diverse persone che hanno fatta propria la richiesta di un memoriale.
Amici, collaboratori e sconosciuti, si sono attivati per diffondere l'appello, fornire idee e contributi; bollettini locali, riviste e periodici, siti ed importanti news-letters italiane e straniere, fra queste ultime, si sono distinte ADL, la più antica testata della sinistra italiana all'estero ed Ecumenici, hanno rilanciato l'appello, alcuni articoli, ben pochi in realtà, sono comparsi anche sulla stampa nazionale, oltre che albanese e arbëreshë. La visibilità della proposta, con l'aiuto di tanti che ringraziamo di cuore, siamo riusciti ad ottenerla.
La storia della tragedia del Venerdì Santo del '97 è nota quanto lunga e travagliata, così com'è stata quella del relitto della Katër i Radës, dimenticato per anni anche nel totale silenzio del Governo albanese, malgrado i familiari delle vittime avessero chiesto per anni che la carcassa fosse portata in Albania.

Il relitto rischiava la rottamazione, come previsto dalla sentenza del 29 giugno 2011 della Corte d'Appello del Tribunale di Brindisi.
Una lettera contro la rottamazione veniva inviata alla Regione Puglia sempre dall'Associazione Skanderbeg di Bologna. Sono seguiti molteplici tentativi per sensibilizzare l'opinione pubblica su un tragico episodio che nessuno sembrava voler ricordare ed il salvataggio di uno scafo ormai irrimediabilmente arrugginito che nessuno voleva. L'appello per il Memoriale e la lettera contro la demolizione è stata inviata anche al Presidente della Repubblica d'Albania, Bamir Topi, il quale nel corso di una visita ufficiale all'Università di Bologna, è stato incontrato dallo scrivente ed è stato interessato alla vicenda.
Le forze politiche albanesi si sono mostrate ancora una volta, con il loro fragoroso silenzio, succubi di posizioni italo-dipendenti e questo ha paralizzatole istituzioni dello stato albanese che sono state impossibilitate dal muoversi.
La proposta di Memoriale, impossibile a realizzarsi, secondo molti osservatori, è divenuta una ipotesi di lavoro quando la Presidente di Integra Onlus, dott.ssa Klodiana Çuka l'ha fatta propria ed ha avuto il determinante appoggio del Sindaco di Otranto, Luciano Cariddi.- L'Opera con il patrocinio di organismi internazionali, il contributo degli enti locali (Comune di Otranto, Provincia di Lecce e Regione Puglia) è il risultato di un lavoro collettivo perché ha visto numerose ditte, piccole e grandi, mettere disposizione forniture e prestazioni gratuite e numerosi lavoratori edili ed artigiani, vetrai, falegnami e muratori, fornire volontariamente la propria opera.
Il 2012 vede sorgere nei pressi del porto di Otranto, vicino al bagnasciuga, il Mausoleo dedicato a tutte le vittime del mare: 'L'Approdo. Opera all'Umanità Migrante'.
La delegazione dei familiari delle vittime, seppur presente, non ha voluto, comprensibilmente, svelare il Mausoleo, formato con la parte superiore dello scafo; i familiari, infatti, hanno lottato inutilmente per anni per riportare a Valona il relitto. L'unica magra consolazione per loro è il ritorno del faro e della bussola della Katër i Radës in Albania, grazie alla tenacia di due artisti albanesi Arta Ngucaj ed Arben Beqiraj, i quali hanno esposto anche una mostra fotografica di foto e nomi delle vittime, nel giorno dell'inaugurazione, dal significativo titolo, prestato dall'Inferno di Dante: ' l mar fu sovra noi richiuso'.
Questa brevissima cronistoria si chiude con i rinnovati ringraziamenti ai tanti che hanno sostenuto in modi diversi e fatta propria una nobile proposta che così si è concretizzata non solo nella costituzione di un luogo simbolo dell'Umanità Migrante, ma che rappresenta indubbiamente anche uno schiaffo morale ai tanti politici senza scrupolo, i quali dopo le tante promesse portate via dal vento, speravano di far lavorare il tempo e l'oblio che questo porta con sé su tutta la tragedia del Venerdì Santo.
Giuseppe Chimisso, Bologna
Associazione albanese Skanderberg

Il sistema di potere ciellino in Lombardia

Volevo segnalarvi un articolo sul sistema di potere ciellino in Lombardia:

http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2012/06/19/il-sistema-ciellino-in-lombardia/

Non riguarda propriamente la scuola, ma in un certo senso sì, riguarda la battaglia per una scuola - e una società - laica e democratica, visto quanto attuato e quanto vorrebbe attuare la Regione Lombardia in campo scolastico: dal "buono scuola" alla "chiamata diretta".
E visto che è tipico di ogni clericalismo l'ideologizzazione del servizio, in particolare per quanto riguarda l'istruzione e il controllo sulla procreazione e sulle donne.
Grazie dell'attenzione, e un cordiale saluto
Giorgio Morale, Milano

venerdì 15 giugno 2012

L'ASSEMBLEA DELLA MARGHERITA SI TENGA IN FORMA PUBBLICA

Ho chiesto formalmente che l'Assemblea Federale della Margherita del 16 giugno si tenga in forma pubblica, aperta alla stampa e trasmessa in diretta all'esterno. Mi pare un atto politicamente corretto ed eticamente responsabile, che serve a dimostrare che non c'è nulla da nascondere e che la trasparenza costituisce un atto dovuto quando si parla di partiti e dell'utilizzo di risorse finanziarie pubbliche. A coloro che si opporranno ricordo, peraltro, che comunque non esiste evento più pubblico di quello secretato.
Preoccupa ma non stupisce la stravagante "preconvocazione" inviata dal presidente dell'assemblea Bianco nella quale, ad una settimana dall'assise, non compare alcun ordine del giorno e si fa esclusivo riferimento a quello che è ormai pare essere diventato l'unico obbiettivo di Bianco e Rutelli : la liquidazione dell'associazione. E' del tutto evidente che l'intenzione, al di là delle specifiche responsabilità penali che la magistratura accerterà, è quella di cancellare qualsiasi responsabilità amministrativa, gestionale, morale e politica, scaricando tutto sul facile parafulmine del "ladro Lusi". Così non si rende giustizia ad una esperienza collettiva fatta in larghissima parte da persone per bene e si fa un danno alla politica nel suo insieme. Ciò che è inaccettabile – afferma Neri - è l'iniziativa di chi, senza alcun mandato dell'Assemblea né alcuna legittimità statutaria, ha deciso di utilizzare le risorse finanziarie per sostenere espressioni del terzo polo, antagoniste alla Margherita e al progetto dell'Ulivo, o per finanziarie componenti interne al Pd. E questo anche dopo la fondazione del Partito Democratico, unico soggetto politico al quale con mandato congressuale la Margherita aveva deciso di devolvere tutte le risorse finanziarie, umane e strutturali.
Significativo di questo atteggiamento è la incommentabile gestione del sito rimesso on line per l'occasione (www.dlmargherita.it) con una informativa che neppure Lukashenco in Bielorussia utilizza più. Una ricostruzione a senso unico, dove sono riportati solo i comunicati di Rutelli, di Bianco e del "cerchietto magico". Non sono riportati né lo Statuto, né i componenti dell'Assemblea, né il verbale dell'ultima Assemblea del giugno 2011, della quale esiste una registrazione che ho chiesto formalmente di rendere pubblica, né il famoso "parere pro veritate" dell'indagato ex sottosegretario Zoppini sulla base del quale è stata arbitrariamente "sbianchettata" la lista dei membri dell'organo di direzione. Né c'è traccia di dichiarazioni degli altri componenti dell'Assemblea stessa. Anche i contenuti di questo sito evidenziano che la preoccupazione non è quella di confrontarsi per capire quello che è successo e di rispondere con iniziative etiche e politiche concrete, chiare e coerenti.
Luciano Neri, Roma
componente Assemblea Federale della Margherita
e dirigente del dip. Circoscrizione Estero del Pd

Sulla rappresentanza degli italiani all’estero

I deputati del PD, Bucchino, Farina, Fedi, Garavini e Porta a proposito del decreto del Consiglio dei Ministri che dispone il terzo rinvio del rinnovo di COMITES e CGIE
Il decreto del Consiglio dei Ministri non sappiamo se debba preoccupare di più per le cose che ha deciso o per le cose che fa intravedere per il futuro.
Per quello che il decreto ha deciso, ribadiamo la nostra valutazione che si tratta di un atto grave nel merito e nel metodo. Decidere di sospendere la democrazia e la fisiologica vita degli organismi di rappresentanza per la difficoltà di reperire le risorse è un atto inquietante Le difficoltà finanziarie sono ben note e coinvolgono la responsabilità di tutti, noi compresi. Se qualcuno, tuttavia, si permettesse di sospendere le elezioni, ad esempio, dei comuni sotto i mille abitanti per mancanza di soldi, sarebbe preso per un pazzo pericoloso. Non comprendiamo perché questo debba essere fatto per tre volte consecutive per gli italiani all'estero, che sono cittadini come tutti gli altri, né più né meno. Sul piano del metodo, poi, non possiamo accettare che queste decisioni siano prese senza una consultazione vera a livello parlamentare e addirittura una settimana prima della riunione della Presidenza del CGIE. In Parlamento vi sono le sedi – commissioni e comitati per gli italiani all'estero – dove si possono aprire trasparenti e costruttivi momenti di dialogo, senza ricorrere a discutibili rapporti e contatti improntati al peggiore parlamentarismo. Sinceramente, da un Governo nato all'insegna della discontinuità di metodo politico e istituzionale, ci saremmo aspettati qualcosa di più.
Siamo comunque non meno preoccupati per quello che il decreto fa intravedere per il futuro. La cosiddetta "razionalizzazione della spesa" rappresenta ormai il taglione sotto il quale l'intero sistema della rappresentanza, ad opinione del Governo, dovrà soggiacere. La garanzia dell'operatività degli organismi di rappresentanza è legata alla "riduzione della spesa" e il loro riordino, nonché il sistema di elezione, deve essere improntato alla "riduzione dei costi". Insomma, se nel decreto si fosse scritto che la rappresentanza degli italiani all'estero è ormai un lusso che non ci possiamo più permettere non sarebbe stato più chiaro.
Non pensiamo – lo ripetiamo ancora una volta – che le nostre comunità possano sfuggire alla responsabilità di concorrere al risanamento dell'Italia, ma chiediamo che si parli non solo di tagli ma del ruolo e della funzione democratica degli organismi di rappresentanza e del progetto di rilancio dell'Italia a livello globale nel quale essi debbono essere inseriti.
La fissazione di un tetto di spesa di due milioni per le eventuali elezioni del 2014 e l'indicazione del voto elettronico come via d'uscita dalle attuali contraddizioni, ci sembra un esercizio di puro dilettantismo, per non dire di irresponsabilità.
In effetti, sembra che si sospenda (o si annulli?) il sistema elettorale per COMITES e CGIE previsto dalla legge di riforma dei COMITES del 23 ottobre 2003, n. 286, che è. per estensione, il voto per corrispondenza previsto dalla legge 459/2001 per la Circoscrizione Estero. E' tecnicamente sorprendente che si pensi di modificare un sistema di voto previsto da una legge con un regolamento applicativo, ed è soprattutto allarmante che si siano date le prime picconate anche alla partecipazione degli italiani all'estero alla vita politica del paese. Una regressione storica, culturale e civile, insomma.
Il Governo si è messo su un piano inclinato. Si fermi in tempo e apra, in Parlamento e con gli organismi di rappresentanza, un dialogo responsabile e costruttivo sul modo come risparmiare risorse senza intaccare il sistema di democrazia e di rappresentanza degli italiani all'estero. Si convinca di non distruggere una delle poche leve di sostegno a livello internazionale che l'Italia ha a disposizione e faccia quello che altri paesi a noi vicini stanno già facendo.
Bucchino, Farina, Fedi, Garavini e Porta
deputati del PD eletti nella Circoscrizione Estero

venerdì 8 giugno 2012

Una riforma peggiorativa

LA RIFORMA DEL LAVORO APPENA APPROVATA AL SENATO PEGGIORA I DIRITTI DEI LAVORATORI, DEI PRECARI E DEI DISOCCUPATI.
NO A UN TESTO BLINDATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI, SI A MIGLIORAMENTI SOSTANZIALI SOSTENUTI DALLA MOBILITAZIONE GENERALE.
Voltando le spalle ai lavoratori, impedendo i miglioramenti necessari a colpi di fiducia con un atto di imperio inaudito che certifica la sospensione della democrazia nel nostro Paese, il Senato ha approvato il Ddl Fornero, ovvero la cosiddetta "riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali", e ora la parola passa alla Camera. È una riforma che non piace a nessuno: aumenta i licenziamenti, non interviene sufficientemente nel contrasto alla precarietà, riduce le tutele per chi si ritrova disoccupato e non serve allo sviluppo. Dunque è un provvedimento sbagliato e dannoso che non risolve ma aggrava i problemi del Paese, è un atto di violenza contro i diritti dei lavoratori e per questo non si può rinunciare a produrre le correzioni necessarie alla Camera per rendere socialmente accettabili le riforme.
Se il PD approverà questa riforma anche alla Camera senza far applicare gli emendamenti presentati dalla Cgil nell'audizione parlamentare di aprile, provocherà il distacco di settori sociali sempre più ampi dal suo bacino elettorale, perchè si assumerà una responsabilità storica di fronte a milioni di lavoratori che pure ritengono di essere ancora rappresentati da quel partito. E questo porrà una pesantissima ipoteca sulla possibilità che l'Italia, al pari delle altri grandi nazioni, possa contribuire a delineare un percorso di uscita dalle macerie prodotte dal lungo governo della destra europea.
La cura Monti sta uccidendo il Paese: quasi 3 milioni di persone sono in cerca di occupazione, i salari dei lavoratori italiani sono tra i più bassi d'Europa secondo dati Eurostat, siamo per l'Ocse il Paese in cui si lavorano più ore l'anno in Europa, il 35% ei giovani è disoccupato, e l'80% delle poche nuove assunzioni sono precarie. In questi dati è racchiuso il segno del fallimento delle politiche neoliberiste del lavoro incentrate sulla la diminuzione delle tutele e sulla riduzione della regolazione, di cui sono effetto tragico anche le decine di operai morti durante il lavoro nei fatiscenti capannoni industriali miseramente crollati dopo il terremoto.
C'e' tolleranza zero per gli onesti e i poveri cristi, mentre tutto e' tollerato per i furbi, i delinquenti, gli evasori, i banchieri, i finanzieri. Monti si è rivelato continuatore di Berlusconi con altro stile, e quello che sta attuando questo governo verso il mondo del lavoro non era riuscito a farlo neanche il sultano di Arcore, perché peggio di un governo di destra come quello di Berlusconi c'è solo un governo di destra senza opposizione.
Ma il vento in Europa sta cambiando e soprattutto gli equilibri in Italia adesso sono mutati, e dunque bisogna cominciare a far pesare decisamente il recente successo elettorale ottenuto contro il centro-destra e la disgregazione del Terzo Polo per far cambiare rotta al governo Monti. Perchè la smetta con la vuota chiacchiera sulla crescita e produca finalmente dei risultati, perchè metta in discussione il dogma dell'austerità e del pareggio di bilancio per il 2013, dal momento che l'Italia e' l'unico Paese europeo ad aver fissato quel traguardo per l'anno prossimo col risultato di avere previsioni di un Pil in rosso per tutto il 2012; e perchè modifichi in modo radicale e sostanziale la "riforma" del mercato del lavoro.
I sindacati Confederali, autonomi e di base, se non vogliono diventare un'associazione dei servizi modello 7e40, sono chiamati ad una mobilitazione straordinaria contro il ddl Fornero.
IN TUTTO IL PAESE UN GROSSO MOTO DI PARTECIPAZIONE È GIÀ INIZIATO DA TEMPO CON FERMATE, SCIOPERI, PICCHETTAGGI, BLOCCHI STRADALI E MANIFESTAZIONI, MA DEVE CONTINUARE ANCORA CON PIÙ FORZA COMPRENDENDO LA PROCLAMAZIONE DELLO SCIOPERO GENERALE, DA SVOLGERSI DURANTE E NON DOPO LA PROSSIMA DISCUSSIONE PARLAMENTARE, PER MODIFICARE PROFONDAMENTE QUESTA RIFORMA SBAGLIATA E DANNOSA.
Franco Pinerolo, Milano

Il comune di Treviso e il Parco non sono “cosa loro”

Il Comune di Treviso affigge dei manifesti dal chiaro contenuto politico di linea leghista (sull'IMU e sulla restituzione dell'IVA sulla tariffa rifiuti) nelle bacheche destinate alle comunicazioni istituzionali ed alle informazioni utili ai cittadini.
L'Ente Parco del Sile (completamente controllato dalla Lega) è in preda ad una crisi gravissima: dimissioni del Presidente, ispezione della Regione, rinvio del concorso per la nomina del direttore, possibile commissariamento…
Come sempre la Lega affronta le questioni con la sua "concezione proprietaria" delle istituzioni, discutendo i problemi del Comune e degli enti nella sede di partito del K3, invece che in consiglio comunale.
L'avvicinarsi delle elezioni comunali (manca meno di un anno) e la situazione del loro partito, inoltre, acuiscono il nervosismo dei leghisti ed aumentano la necessità di fare propaganda, anche utilizzando manifesti e bacheche del Comune.
Noi, però, non ci arrendiamo all'idea che la città sia "cosa loro" e continuiamo a lavorare per un'alternativa possibile, a cominciare dalle elezioni del 2013.

Luigi Calesso, Anna Mirra, Marcello Stampacchia, Treviso

In ricordo di Guido Pedroli

Cinquant'anni fa, il 28 giugno 1962, moriva prematuramente a Locarno Guido Pedroli. Per ricordare la figura di questo intellettuale, punto di riferimento per il movimento socialista ticinese, abbiamo pensato di invitarvi alla lettura di alcuni cenni biografici pubblicati sul nostro sito Internet (http://www.fpct.ch/), sottolineando in particolare una serie di documenti significativi che illustrano parte del suo percorso politico e intellettuale.
Buona lettura a tutti!
Fondazione Pellegrini Canevascini

giovedì 31 maggio 2012

Riceviamo e volentieri segnaliamo

Riceviamo e volentieri segnaliamo


Regione Lombardia

se cade Formigoni . . .


Firme false a Milano: se cade Formigoni già pronti a correre Albertini, Tabacci e Civati. La magistratura potrebbe accelerare la sentenza di decadenza del Consiglio regionale lombardo


In Lombardia ad oggi c’è una sola certezza, che Roberto Formigoni non si dimetterà volontariamente dalla carica di Governatore, nonostante la micidiale serie di scandali e indagini che, su diversi fronti, ha investito il Consiglio regionale lombardo, scuotendo anche la figura del governatore. Ma attorno a questa certezza, ruota una serie di possibilità che potrebbero portare ad un’evoluzione inaspettata.

    Il Consiglio fa quadrato. Mentre infatti è prevedibile che la strategia delle mozioni di sfiducia, inaugurata dalle opposizioni, naufragherà in un nulla di fatto contro una maggioranza arroccata e con la Lega che fa quadrato, le novità potrebbero giungere dall’esterno del Palazzo, nella fattispecie da una decisione della magistratura sulla questione delle firme false. Un intervento che sembra apparire sempre più probabile. Continua a leggere su ilRetroscena.it

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo


NUOVE BR: IL PD SENATO

E' VICINO A PIETRO ICHINO


Da nuove Br violenza delirante.

Le istituzioni reagiscono con saggezza.


di Anna Finocchiaro,

presidente del gruppo del Pd al Senato


Esprimo al senatore Pietro Ichino, che anche oggi ha ricevuto gravissime minacce di morte, la solidarietà mia e di tutto il gruppo del Pd al Senato. Si tratta di parole indegne, che testimoniano purtroppo, ancor più nel giorno dell'anniversario della strage di piazza della Loggia, la delicatezza di un momento di particolare tensione sociale, in cui le forze politiche e le istituzioni democratiche di questo Paese devono e sapranno ancora una volta reagire alla violenza cieca, irresponsabile e delirante e dimostrare saggezza, fermezza, lungimiranza. A Pietro Ichino giunga la nostra affettuosa vicinanza.

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo


FANTASTICO EMILIANO...


A proposito di un'intervista a Michele Emiliano oggi sui quotidiani


di Magda Negri,

senatrice della Repubblica (PD)


Fantastico il sindaco di Bari Emiliano! Da una parte la lista degli ottimati, esponenti di valori e progetti generosi, dall'altra una lista residuale di politici di carriera, esponenti di ogni nequizia partitocratica. Con un piccolo particolare: dovranno essere questi ultimi ad organizzare, e finanziare, la nuova lista-partito. Registro che c'è qualche confusione sul progetto del Pd come partito nuovo a vocazione maggioritaria.

 

Riceviamo e volentieri segnaliamo


La settimana a Fahrenheit


Lunedì: Carlo Ossola presenterà la sua Introduzione alla Divina Commedia, edita da Marsilio e il Libro del giorno sarà l'ultimo di Stian Hole, vincitore del premio Andersen: Il segreto di Germann, Donzelli.

Martedì: Con Andrea Tagliapietra discuteremo di Sincerità, edito da Raffaello Cortina e, per il Libro del giorno: Peter Cameron, Coral Glynn, Adelphi.

Mercoledì: Fabio Mini ci descriverà Mediterraneo di guerra, Einaudi e Paolo Sorrentino sarà il protagonista dello spazio del Libro del giorno con Tony Pagoda e i suoi amici, Feltrinelli.

Giovedì: Remo Ceserani ci parlerà della Letteratura nell'età globale, Il Mulino e del Libro di Steve Sem-Sandberg, Gli spodestati , (Marsilio)cparleremo con Susanna Nirenstein e Francesca Varotto.

Venerdì: Con Claudia Mancina parleremo di Famiglia italiana, Donzelli.


Scrivete a Fahrenheit per commentare temi e libri, per riascoltare le puntate e per partecipare alla Caccia al Libro. http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/

 

 

Riceviamo da vivalascuola

e volentieri pubblichiamo


Scuola Giovani Lavoro


di Giorgio Morale


Segnalo la puntata di vivalascuola di questa settimana dedicata a "scuola giovani lavoro":

 

http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2012/05/21/vivalascuola-114/

La puntata presenta:

- un testo di Marilena Salvarezza con analisi riflessioni e spunti didattici

- voci di giovani con immagini e testimonianze sul lavoro

- dati e materiali sull'argomento.

Completano come sempre la puntata le notizie della settimana scolastica.

 

LETTERA


L'ASSEMBLEA DELLA MARGHERITA

SUBITO E IN FORMA PUBBLICA


I recenti sviluppi della vicenda Margherita potrebbero anche comportare una modificazione del quadro accusatorio. Anche per questo s'impone che l’assemblea federale, prevista da statuto entro il 16 giugno ma non ancora formalmente convocata, venga indetta quanto prima. Per la rilevanza etica e politica che la vicenda comporta e per la sua evidente connessione con l'interesse pubblico ho formalmente avanzato la proposta che la sessione si tenga in forma pubblica consentendone la registrazione e la messa in onda in diretta.

   A coloro che si opporranno ricordo che non stiamo parlando del bilancio dell’azienda privata di famiglia ma di fondi pubblici, della loro destinazione passata e di quella futura. L’assemblea dovrà verificare quali iniziative attivare per verificare quello che è effettivamente successo e per individuare la destinazione del residuo attivo.

    Dovremo eleggere un nuovo tesoriere e un comitato di gestione del quale non potranno fare certamente parte né chi si è reso a vario titolo responsabile di questo inaccettabile ladrocinio né chi ai diversi livelli è stato beneficiato da una gestione incompatibile con l'etica pubblica e con lo statuto della Margherita.


Luciano Neri, Roma

componente dell’Assemblea Federale della Margherita

coordinatore della Consulta italiani nel mondo del Pd




Caro Neri, la tua è una giusta battaglia di trasparenza, per carità. Ma fondando il PD avete provocato un bel disastro, anche in termini di fiducia nella politica, dato che i due partiti "disciolti", la Margherita e i DS, hanno continuato a incassare finanziamenti pubblici, in aggiunta ai finanziamenti incassati dal PD. – La red dell'ADL

 

Lettera da Washington / Letter from Washington

Riceviamo e volentieri pubblichiamo


Non c’è da preoccuparsi…


di Oscar Bartoli


Un sobbalzo di gioia - In Italia dopo dopo le ultime elezioni amministrative che hanno visto il tracollo del partito di Berlusconi e della Lega secessionista, i cittadini che hanno votato ancora Partito della Liberta' o si sono astenuti (ed anche loro sono stati considerati dal segretario di quel partito voti andati al PDL, in una contorsione dialettica ai limiti della schizofrenia), bene: quei cittadini hanno avuto un sobbalzo di gioia. Nella sua prima conferenza stampa dopo la de'bacle il past Premier Berlusconi ha detto chiaramente che, se il partito lo chiama, lui si candidera' alla presidenza della Repubblica. Nel frattempo continuano ad apparire sui media italiani dettagli forniti dalle partecipanti alle "feste eleganti bunga-bunga" del noto rappresentante del Bel Paese. Uno dei travestimenti era anche quello che prendeva per il culo 'l'abbronzato Obama'. Le suddette feste saranno trasferite al Quirinale.

    Il maggiordomo del Papa - Era lui la gola profonda che forniva dettagli e documenti riservati che riguardavano il Pontefice. A conferma che non e' un caso che l'Italia dove ha sede la Santa Sede nello Stato del Vaticano sia in effetti diventata uno delle nazioni piu' scristianizzate del mondo cattolico. Preti pedofili, lotte fratricide tra cardinali, incursioni costanti nella politica italiana.

    Si ha notizia che a Hula in Siria l'esercito ha fatto fuori altri centi cittadini. Ma nessuno, tra gli stati della Nato, si guarda bene dal proporre di intervenire in quel Paese cosi come si e' fatto prontamente con il folle Gheddafi perche', si dice, dietro chi protesta c'e la mano di Al Qaeda. E allora: morto piu' morto meno...

    In America i due contendenti, Obama e Romney, stanno battendo gli stati che sono incerti secondo le rivelazioni degli esperti. Nonostante tutto quello che si e' detto sull'avvento di Internet come elemento decisivo nella vittoria elettorale, continuano ad essere spesi milioni di dollari in video negativi. Sono soprattutto i repubblicani che si distinguono in questo sport alimentato dai soldi dei super Pack ovvero di quei sostenitori milionari e miliardari che sperano solo che l'odiato negro si tolga dalle scatole.

    Ricchi - In questi giorni, durante il Festival del Cinema a Cannes, si potevano incontrare nei vari parties super lusso, fior di ricchi americani (alcuni di loro "giovani pensionati d'oro" dopo avere venduto le proprie aziende) che ridendo con un bicchiere di Scotch in mano dicevano che a loro di Obama che minaccia di imporre nuove tasse a chi se le puo' permettere, gliene fregava di meno, tanto i soldi li avevano portati fuori dagli Stati Uniti da tempo.

    Miracoloso! - Quanto al candidato Mitt Romney e' uscito nei giorni scorsi con la promessa che se sara' lui il prossimo presidente degli USA alla fine del primo mandato ridurra' la disoccupazione al 6%. Miracoloso anche se non e' chiaro come. Ma l'importante e' raccontarle grosse in campagna elettorale perche' e' quello che la gente di destra vuol sentirsi dire. Bene, bravo! Quanto alla disastrosa eredita' ricevuta da Obama all'inizio della sua presidenza e frutto di otto anni di follie bushiane, chisseneimporta? Cio' che conta per il 50% degli americani e' che l'odiato negro torni nella capanna.

 

LETTERA


Su Grillo vorrei

esprimere la mia opinione.


Mi posso immaginare che la sbornia del successo verrà molto ridimensionata nel momento in cui dovranno fare delle scelte, sono quelli i moment in cui la gente dirà cosa pensa veramente di te. Parlare contro tutti i partiti è facile, lo dicono tutti visti che questi hanno solo dall’uno al 6% di simpatie e quindi chi lo grida più forte è in questo momento quello che più raccoglie consensi su questo tema.

    Se sei eletto verrà il momento delle scelte e quindi del giudizio della gente, quello sarà il momento della verità anche per i grillini, visto che sono stati eletti.

    Per la politica italiana è un’occasione avere all’interno dei comuni gente giovane piena d’entusiasmo e piena di rabbia contro le ruberie dei politici. Questa occasione non deve essere sprecata, al contrario deve essere incoraggiata affinchè anche i ns giovani eletti mostrino più coraggio e stiano più attenti alle cose che succedono in queste amministrazioni. Questo in tema di moralità, perchè chi é da troppo tempo amministratore può incorrere più facilmente a malvesare. I giovani dovrebbero svolgere anche una funzione di controllo che come abbiamo visto gli anziani, quelli eletti da tanto tempo, non svolgono affatto (vedi i casi della Lega, della Margehrita, ma anche di Penati e Tedesco tralasciandone altre per non annoiarvi).

    Per quanto riguarda la politica locale, non c’è una politica del PD o di altri partiti che debba essere valida su tutto il territorio, solo i principi restano validi ma poi le scelte dovranno essere fatte sulle necessitá e le possibilitá che quella precisa zona richiede e su queste si formeranno alleanze senza discriminazioni.

   Per quanto riguarda invece le scelte di livello nazionale queste dovranno tener conto di una visione anche europea. A questo livello mi sembra che le proposte dei grillini siano ancora molto diverse da tutte le altre esistenti, anche qui man mano che faranno esperienze politiche potrebbero modificare le loro posizioni.


Gianfranco Tannino, Monaco

 

venerdì 4 maggio 2012

Una via per Federico Zvab

Lettera aperta al sindaco di Napoli Luigi De Magistris
di Filippo Caria (PSI – Napoli)
Caro Sindaco, l'anno prossimo in occasione dei 70 anni delle celebrazioni delle Quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943), noi napoletani siamo giustamente orgogliosi dell'insurrezione popolare avvenuta nel corso della II guerra mondiale, che riuscì a liberare la città partenopea dall'occupazione delle forze armate tedesche, coadiuvate da gruppi di fascisti italiani.
L'avvenimento, che valse alla città di Napoli il conferimento della medaglia d'oro al Valor Militare, consentì alle forze alleate di trovare al loro arrivo, il 1° ottobre 1943 una città già libera dall'occupazione nazifascista, grazie al coraggio e all'eroismo dei suoi abitanti oramai esasperati ed allo stremo per i lunghi di guerra. Napoli fu l'unica città insieme a Varsavia ad insorgere con successo contro l'occupazione nazista.
Mi sembra opportuno ricordarti che la città ha un debito irrisolto con uno dei principali protagonisti della rivolta al Vomero. Federico Zvab.
Federico Zvab (Trieste, 1908 – Napoli 1988), di famigli socialista , è costretto dalle leggi speciali del 1925 e 1926 a fuggire in diversi paesi europei. Svizzera, Germania, Francia e Belgio. Nel 1932 dirige in Belgio uno sciopero di minatori e metallurgici, partecipa alle Quattro giornate di Napoli. Nel 1943 fa parte della Camera del Lavori di Napoli. Milita nel PSI ed è dirigente dell'ANPI in Campania.
Federico Zvab è il volto politico dell'insurrezione, quello che non piace agl'americani, che ai moti di popolo preferiscono le foto degli scugnizzi, e probabilmente non piace a Togliatti ed al "nuovo" PCI, che fa i conti con lo spettro di Bordiga, che a Napoli ha storia e radici tra i lavoratori; non piace perché con la rivolta il PCI c'entra poco e, in molti casi, i rivoltosi sono stari guidati da "irregolari" come Zvab, Tarsia, Gabrieli ed altri militanti, il cui passato mal si concilia con i programmi degli uomini di Togliatti.
Ti riassumo brevemente la vita di Federico Zvab.
A Casigliano di Sesano, dove Zvab è nato l'aria è irrespirabile. I fascisti la fanno da padrone e la gente di sinistra morde il freno. A Zvab gli hanno ucciso un fratello e, per poter parlare e pensare da uomo libero, nel 1930va clandestino. Lo rincorrono, assieme a telegrammi e note della polizia politica.
Gira l'Europa, Jugoslavia, Francia, Belgio, dove si lega ad Enrico Russo, napoletano, troskista ed esule come lui, e poi in Germania, Svizzera, Austria dove a Vienna viene ferito sulle barricate degli operai in lotta col fascista Dollfuss. Infine e in Spagna , dove nel settembre del 1936 è tra i repubblicani.
Comandante di batteria nell'artiglieria repubblicana, attaccato dagli aerei italiani è ferito gravemente in Catalogna. Nel 1939, mentre i fascisti entrano vittoriosi a Barcellona , passa in Francia viene internato a Vernet. Mussolini però occupa la Francia e, nel settembre del 1940 Zvab finisce due anni a Ventotene dove incontra Sandro Pertini ed Ernesto Rossi, si ammala di peritonite tubercolare e si fa il calvario nel reparto dei confinati politici nell'Ospedale Incurabili di Napoli. E' così sofferente che il direttore della colonia di Ventotene , Marcello Guida, futuro Questore di Milano al tempo della strage di Piazza Fontana; propone che alla scadenza del periodo di confino venga restituito alla famiglia. Il fascismo non fa sconti. Zvab torna libero nell'agosto del 1943, quando caduto il regime si stabilisce a Napoli dove ritrova il suo vecchio compagno Enrico Russo.
Con Russo, Villone, Iorio e Vincenzo Gallo organizzano la Confederazio Generale del Lavoro (CGL) che vuole essere un sindacato libero da influenze politiche con il controllo della base sul vertice.
Nel 1945 la CGL confluisce nella CGIL: Clemente Maglietta segretario generale, Franco Avizzano, Domenico Colasanto, Matteo Gramanzini, Bruno Milanesi, Costantino Sciucca e Federico Zvab unico superstite dell'antico gruppo dirigente dopo le dimissioni da tutti gli incarichi politici e sindacali di Enrico Russo e Vincenzo Iorio.
Così come fu rimossa la CGL di Enrico Russo, che rifiutato un posto di ministro morì "dimenticato"in un ospizio per poveri, così probabilmente si cancellò grande o piccola che fosse l'anima politica delle Quattro Giornate, così si ignorano venti anni di antifascismo, come se la nascita del fascismo non coincidesse anche a Napoli con l'inizio della resistenza.
Per questo, chiedo al Signor Sindaco di Napoli di intitolare una strada di della città al compagno Federico Zvab, socialista, comandante partigiano, sindacalista, e medaglia d'oro al valor militare.

giovedì 22 marzo 2012

150 - Placido Rizzotto- Placido Rizzotto, sì del governo ai funerali di Stato

BESOSTRI E GIULIANI
CONTROCORRENTE
 
Caro Direttore, per rispetto di Placido Rizzotto, sindacalista e partigiano socialista, sono contrario ai funerali di Stato. I funerali di Stato hanno una loro forma fatta di autorità civili, militari e religiose. In vita, Placido Rizzotto non frequentava prefetti, vescovi e generali. Dallo Stato non ha avuto giustizia dopo essere stato assassinato né protezione prima. Per quel che rappresenta simbolicamente Placido dovrebbe sopportare in prima fila il Presidernte della Camera, Fini, o quello del Senato, Schifani. Ma in prima fila dovrebbero starci i suoi compagni di sindacato e di fede politica. Tra le alte cariche dello Stato soltanto Giorgio Napolitano ci starebbe bene, ma Napolitano può partecipare anche a funerali organizzati dalla CGIL. Soprattutto siano funerali civili con le bandiere rosse del sindacato e dei suoi compagni di fede poltica: per loro ha perso la vita.
on. Felice Besostri, Milano
 
 
 
 
Caro Ermano, non trovi surreale che un deputato europeo con una collocazione di rilievo nel gruppo europeo dei "Socialisti e democratici" dei PD italiani faccia il bis in idem del giornalista della Repubblica mentre chiede i funerali di Stato per Placido Rizzotto senza dire che Placido Rizzotto era un dirigente socialista della CGIL? Io, quando ai congressi nazionali socialisti vedevo sul palco, vestite di nero le mamme, le figlie e le mogli dei socialisti assassinati dalla mafia, dalla camorra avevo la certezza di fare parte di una storia, di un Paese, di una comunità rivolta alla giustizia sociale e alla libertà. Trovo incredibile la sistematica cancellazione di quella storia che ha contribuito a rendermi migliore. Ora leggo una citazione dell'ex presidente della Republlica Scalfaro il quale affermava: "Io difendo la Costituzione. Dico che dobbiamo stare insieme come durante la Resistenza. C'erano i comunisti, i liberali, i cattolici, i monarchici. Nessuna parentela tra loro. Il denominatore comune era la riconquista della libertà". Bisognerebbe chiedere cosa ci stavano a fare Sandro Pertini nel CLN e Fernando Santi nella Repubblica di Val d'Ossola assediata dai nazifascisti.
Rino Giuliani, Roma

mercoledì 14 marzo 2012

Lettera da Bruxelles : Per Rizzotto i funerali di Stato

Ritrovati i resti mortali del militante socialista della CGIL assassinato dalla mafia in Sicilia il 10 marzo del 1948. La CGIL e tutti i socialisti italiani, in Italia e all'estero, ringraziano polizia e magistratura e avvertono: "Nel suo nome lotta continua". L'europarlamentare Sassoli (S&D) chiede per Rizzotto i funerali di Stato.
Anche a distanza di tanti anni, la nostra Repubblica ha il dovere di non dimenticare coloro che si sono battuti per la legalità. Il sindacalista partigiano e paladino della lotta contro le mafie, Placido Rizzotto, i cui resti sono finalmente stati identificati, merita di essere commemorato con tutti gli onori dei funerali di Stato.
David Sassòli, Bruxelles
presidente degli europarlamentari Pd (Socialisti e Democratici)

Come un pugile suonato

Sull'Editoriale del 4.3.2012
L'ultimo editoriale di Andrea Ermano è un pezzo davvero notevole: ha la capacità di ridurre in poche righe a tesi e antitesi i due principali filoni politologici italiani e forse europei ma si conclude "chiudendosi in angolo" come un pugile senza più vigore ricorrendo a categorie giudaico-cristiane - carità, compassione - religiose in buona sostanza. Cos'è successo? Perchè? A me pare che le logiche conseguenti del ragionamento dovessero, necessassariamente essere conflittuali, dialettiche, altre in ogni caso, invece si conduce un ragionamento incentrato sul materialismo dialettico sino ad un certo punto per poi virare in ascesi mistico-religiosa nelle conclusioni. A me, e lo dico molto sommessamente e con immutato rispetto, pare una cosa tanto scombinata da risultare incomprensibile e perciò chiedo lumi.
Vito Antonio Ayroldi, Milano

Caro Ayroldi, per restare in metafora pugilistica, Vendola ha messo al tappeto Veltroni, quanto meno dentro al PCI-PDS-DS-PD, perché nemmeno i "cattolici del PD" possono più permettersi di seguirlo. Di fronte al popolo di sinistra rischiano tutti di apparire "di destra": se passasse questo trend, ne conseguirebbero pesanti emorragie a favore dei concorrenti IDV-SEL e del non voto. Ergo, i piddini devono proclamarsi "democratici" ma anche "di sinistra"; senonché tre-quattr'anni or sono i "Democratici di sinistra" sono stati sciolti in nome dell'amalgama con Rutelli. Oggi assistiamo all'ennesima Anabasi dall'Assurdistan di un gruppo dirigente poco serio, ma le ondate di sdegno scatenato servono ormai a poco. – Andrea Ermano

LETTERA / SEGNALAZIONE: On the internment of Italian Canadians

during the Second World War
The Association of Italian Canadian Writers, in partnership with Guernica Editions and Accenti Magazine, has received a grant from Canadian Heritage – under the Community Historical Recognition Program (CHRP) – to produce two books and a series of magazine articles on the internment of Italian Canadians during the Second World War. Several articles on the internment appeared in Issues 23 (Fall 2011) and 24 (Winter 2012) of Accenti Magazine.
The companion volumes Behind Barbed Wire and Beyond Barbed Wire (a co-publication with Columbus Centre of Toronto) and Issue 25 (Spring 2012) of Accenti will be launched across Canada in March: Vancouver (6th), Montreal (16th), Ottawa (18th), Halifax (24th) and Toronto (March 31st). Free copies of the books will be available at the launches. The books are edited by Licia Canton, Domenic Cusmano, Michael Mirolla and Jim Zucchero.

Thank you for forwarding the invitation(s) attached to your contacts.
RSVP by March 12. For more information about the project, please write to projectmanager@aicw.ca.
Best regards
Giulia De Gasperi, Montreal

LA RIFORMA DEI PARTITI LA MADRE DI OGNI RIFORMA

A vent'anni di distanza la storia sembra ripetersi. Il 17 febbraio 1992 ci fu l'arresto a Milano del "mariuolo" Mario Chiesa e la parallela inchiesta sulle mazzette dell'autostrada Venezia-Padova che affossò l'allora potente ministro dei trasporti Carlo Bernini e a cascata, il segretario amministrativo della DC Saverio Citaristi e il ministro degli esteri Gianni De Michelis; aprirono la stagione di "Mani Pulite", innescando il collasso finale della prima repubblica e l'avvento della seconda. In questi giorni emergono le vicende di Luigi Lusi, sia per l'entità della somma - circa 13 milioni di euro o forse più - e sia per l'utilizzo dichiarato, poi l'arresto di Lino Brentan, ex assessore ai lavori pubblici della provincia di Venezia e consigliere di amministrazione di Veneto Strade e, ora, ad della Venezia-Padova, anch'egli del PD, di provenienza PCI, arresto passato un po' in sordina, ma significativo: tali vicende segnano la bancarotta della seconda repubblica. Un periodo storico nato da una "rivoluzione italiana", che cancella i vecchi partiti ideologici e ne crea di nuovi, ma privi di tradizione e d'identità. Dal vecchio ideologismo partitico si passa al "regno della confusione". Gli interrogativi che sorgono dal fallimento della seconda repubblica sono molto più preoccupanti di allora. All'epoca si intravvedeva una classe politica capace di traghettarci oltre l'affanno, oggi non si scorgono "politici veri" che sappiano assumersi la responsabilità degli eventi e indicare la strada da percorrere. Le ruberie di denaro e di beni pubblici si sono susseguite ininterrottamente nel corso di questi vent'anni: sono innumerevoli e prenderei molto spazio anche solo per elencare le più qualificanti. Il malaffare riguarda tutte le fazioni. Queste ultime vicende sono emblematiche poiché mettono a nudo la vera natura dei partiti dei giorni nostri: sono soggetti privati, a servizio di una ventina -o forse meno- di potenti della casta, per accrescere i privilegi delle innumerevoli cricche, perpetuare il potere sulla società e il controllo sui loro sodali. Gli altri parlamentari, invece,si agitano, con l'unica preoccupazione di essere rieletti: fine che perseguono dando soddisfazione ad "avide cricche locali"- per le quali si ergono paladini. La democrazia, per rinnovarsi, ha bisogno dei partiti, ma questi devono rigenerarsi, per tornare all'onestà e al servizio del bene comune. Da anni, si parla di riforma dei partiti, dando attuazione all'art. 49 della Costituzione, che li pone a fondamento della nostra Democrazia. Il primo che ci provò fu Don Luigi Sturzo, seguirono, fra gli altri, Francesco Storace e, all'epoca del primo governo Prodi, Elio Veltri, con un progetto di legge parlamentare e, più recentemente, con uno d'iniziativa popolare. Tutti quanti furono lasciati cadere. I disegni di legge che vengono ora proposti da più parti, non risolvono il problema e hanno la sola funzione di ammansire lo sdegno popolare. Lo scrivente aderisce all'Associazione "Democrazia e Legalità" che ha elaborato con Elio Veltri l'ultima proposta d'iniziativa popolare per la riforma dei partiti. In tale veste, l'ho presentata a buona parte delle forze politiche e all'associazionismo politico e sindacale piemontese, ottenendo apprezzamenti di circostanza, ma senza alcun sostegno fattivo. La ragione è ovvia: ci troviamo di fronte a un sistema anchilosato: o sono pedine del sistema o dominus del sistema. Le prime non osano mettersi in gioco mentre, gli altri, non hanno interesse ad agire, poichè correrebbero il rischio concreto di perdere la preminenza. Eppure la riforma dei partiti è la madre di ogni riforma: è il fondamento sul quale appoggiare il futuro della nostra rinnovata Democrazia. La vicenda Luigi Lusi è amara in sé, ma ancor più amara è per il popolo di sinistra, poiché contrappone l'enorme militanza, sempre gratuita o disinteressata che svolge la base, al costo delle primarie e delle iniziative dei leader per auto perpetuarsi. Che le primarie non fossero una cosa seria, lo avevamo oramai capito tutti, ma che l'ultima primaria nazionale sia costata al solo Dario Franceschini 4 milioni di euro, questo lascia sbalorditi. Dario Franceschini a sì smentito, ma non più di tanto e non ha neanche preannunciato querela. Si evidenzia anche un'altra verità, pensata da molti e che ora emerge certificata dall'evento: vi sono parlamentari di serie A –pochi- e parlamentari di serie B -tutti gli altri. I parlamentari che contano –ripeto, una ventina o forse meno- hanno il potere di segnare la realtà, distribuendo regalie a destra e a manca. Luigi Lusi nel 2008 -sia pure con un governo di destra- in virtù della moglie, medico chiropratico, di fama mondiale, fece approvare un emendamento alla finanziaria per imporre che il SSN allargasse la cerchia dei suoi specialisti ai "dottori chiropratici" e, annualmente non dimenticò mai il proprio collegio elettorale. Soltanto nel 2010, fece pervenire al collegio quasi 400 mila euro. Tutto questo senza dimenticare la famiglia. Al fratello, sindaco del PD, in un paese vicino all'Aquila, fece arrivare quasi 1 milione di euro. Gli altri parlamentari si arrangiano come possono: si agitano soltanto per riottenere la rielezione. Questa vicenda è significativa anche per i Vercellesi. Sono sotto gli occhi di tutti gli innumerevoli nodi irrisolti e le rilevanti necessità del territorio Vercellese e dei suoi abitanti. In questi ultimi vent'anni anni, i parlamentari locali e fra questi anche coloro assurti a incarichi di governo, siano di destra o di sinistra, non hanno fatto alcunché per il territorio e le sue istituzioni. Ancor più inesistenti furono i consiglieri regionali vercellesi. Entrambe le categorie elette furono assenti anche a fronte dello scippo perpetrato dal deputato presidenzialista Gianluca Buonanno, che dirottò in Valsesia buona parte dei fondi "avvelenati" inerenti la compensazione per ospitare, ahimè, un sito "provvisorio" di scorie radioattive; residuo di una stolta idea del passato, di fondare sul nucleare, il futuro energetico dell'Italia. E' difficile individuare, tra le ombre della confusione esistente, quale potrebbe essere l'avvenire della nostra Democrazia. I Cittadini sono adesso soli, ma con un grande lascito trasmessoci dai Padri della Repubblica: la Costituzione. Lì bisogna tornare per ritornare all'onestà, al servizio e alla riconsiderazione per il bene comune.

Domenico Ferraro

martedì 7 febbraio 2012

IO E IL CASO LUSI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

"Feci in quell'occasione un intervento molto duro, contestando sia il metodo, che non consentiva ai 400 componenti dell'Assemblea di conoscere alcunché " - Luciano Neri, al tempo responsabile della Circoscrizione Estero della Margherita ed attuale responsabile della Consulta per gli Italiani nel Mondo del Pd, avanza alcune valutazioni e proposte a seguito del  caso Lusi.

 

di Luciano Neri

 

Come componenti della Circoscrizione Estero abbiamo fatto una battaglia solitaria nel corso dell'ultima sessione dell'Assemblea federale della ex Margherita, il 20 giugno dell'anno scorso, l'abbiamo persa ma oggi i fatti ci dicono che avevamo ragione.

    Feci in quell'occasione un intervento molto duro, contestando sia il metodo, che non consentiva ai 400 componenti dell'Assemblea di conoscere alcunché sulla gestione delle risorse, sia il merito, in quanto il residuo attivo della ex Margherita, la cui entità è a tutt'oggi sconosciuta, (15, 18, 20 milioni di euro ?), semplicemente a nostro avviso doveva, e deve, essere "restituito" alla società civile alla quale apparteneva e appartiene.

    Abbiamo proposto la destinazione del 50% del residuo della ex Margherita per opere di ricostruzione a L'Aquila, da concordare con le istituzioni locali. L'altro 50% da distribuire tra associazioni attive in opere di protezione umana, sociale e sanitaria e nell'affermazione dei diritti umani (Medicine sans Frontiere, Emergency, Caritas Nazionale, Fondazione Don Di Liegro, Amnesty International).

    La reazione fu violenta e la chiusura totale, anche se alcuni interventi, di Arturo Parisi e di Pierluigi Castagnetti in particolare, sollecitarono responsabilmente l'avvio di procedure trasparenti e di scelte condivise. Alla fine solo il sottoscritto votò contro, mentre Parisi non partecipò al voto. In Italia, quando non vuoi far niente, nomini una commissione.

    E così fu fatto, fu nominata una commissione che, come noto, non si è mai riunita. Alla luce dei fatti oggi si comprende meglio il perché di quella chiusura, perché, forse, quelle risorse erano già state impegnate, o perché, forse, qualcuno aveva pensato non ad una soluzione "restituiva", come quella da noi avanzata, ma ad una "distributiva", magari utilizzando le diverse Fondazioni di riferimento dei diversi maggiorenti dell'ex DL. Oggi, di fronte alla nuova situazione, la nostra proposta "restitutiva" acquisisce una forza politica e morale straordinaria e diventa l'unica strada percorribile. E noi continueremo a proporla con determinazione.

   Deve essere convocata immediatamente l'Assemblea Federale, alla quale Rutelli Enzo Bianco devono arrivare dimissionari. Stampa ed opinione pubblica dimostrano di non credere allo scenario di un tesoriere che in solitaria si appropria di 13 milioni di euro "all'insaputa" di tutti gli altri. Ci si chiede dove fossero i revisori dei conti, l'ufficio di tesoreria e tutti gli altri che cogestivano la struttura. Ma al di là di questi aspetti che dovranno essere chiariti in altre sedi, è evidente che c'è stato, quantomeno, un mancato esercizio di controllo da parte di chi avrebbe dovuto. Chi è stato parte del problema non può rappresentare anche la soluzione. Per questo abbiamo proposto la costituzione di un Comitato di Gestione, diviso in due gruppi :

    - uno finalizzato ad una ricognizione puntuale delle voci di bilancio da consegnare alla discussione di tutti i componenti dell'Assemblea

    - un altro per la individuazione dei soggetti associativi ed istituzionali ai quali devolvere il residuo attivo.

    Per questo abbiamo anche avanzato alcuni nomi di personalità di alto profilo politico e morale componenti dell'Assemblea Federale che dovrebbero assolutamente far parte del Comitato di Gestione : Enrico Letta, Rosy Bindi, Pierluigi Castagnetti, Maria Pia Garavaglia, Paolo Gentiloni, Arturo Parisi, Franco Marini, Nuccio Gaspare, Leoluca Orlando, Antonio La Forgia, Franco Ciliberti, Margherita Miotto, Dario Franceschini, Franco Piro, Giovanni Bianchi, Nando Dalla Chiesa, Franco Danieli, Franco Monaco, Albertina Soliani, Sergio Marelli, Gina Di Liegro, Franco Narducci, Luciano Neri, Lapo Pistelli, Franca Bimbi, Patrizia Toia, Andrea Papini, Ermete Realacci, Tiziano Treu, Luigi Zanda, Maria Prodi, Raffaele Morese, Massimo Cacciari, Franco Piro, Roberto Giachetti, Luca Marcora, Rosa Russo Jervolino, Angela Motta, Gianluca Susta.

mercoledì 25 gennaio 2012

Novità libraria ADL - ZURIGO PER SILONE II

 È uscito in questi giorni il secondo volume degli atti delle Giornate siloniane in Svizzera

 

Questo secondo volume Zurigo per Silone raccoglie gli atti del convegno di studi tenutosi il 23 novembre 2008 presso la Società Cooperativa Italiana, che fu sede del Centro Estero del PSI guidato da Silone tra il 1941 e il 1944.

    La Cattedra di Letteratura Italiana dell'Università di Zurigo, la Società Cooperativa Italiana e la Società Dante Alighieri, insieme al Präsidialdepartement der Stadt Zürich e alla Fondazione Pietro Nenni di Roma, hanno promosso una giornata di studi in ricordo dell'illustre esule antifascista nel trentesimo dalla morte, avvenuta in terra elvetica il 22 agosto 1978.

    Gli interventi raccolti nel presente volume contribuiscono ad arricchire il quadro di riflessione sul grande scrittore e padre costituente della nuova Italia repubblicana, "cristiano senza chiesa e socialista senza partito".

 

SOMMARIO

Emilio Speciale, «Per ordine del Podestà sono proibiti tutti i ragionamenti» – Un'introduzione ai testi

Vreni Hubmann, Saluto della presidente dell'Associazione Amici del Coopi

Elmar Ledergerber, Grusswort des Zuercher Stadtpräsidenten

Giuseppe Tamburrano, Un grande italiano

Felice Besostri, Silone e la visione europea del socialismo

Sergio Soave, L'epoca d'oro del Silone svizzero: realtà e false rappresentazioni

Elisa Signori, Generazioni a confronto. Fortini, Bolis e un dibattito su giovani e fascismo nella Zurigo di Silone

Paolo Bagnoli, Silone e Rosselli

Alessandro La Monica, Ignazio Silone: nuove prospettive di studio

Andrea Ermano, Noterelle cosmopolite sulla dignità della persona

 

Zurigo per Silone II – Le idee. Atti delle Giornate Siloniane in Svizzera.

Volume secondo a cura di Emilio Speciale . Edizioni de L'Avvenire dei lavoratori , Zurigo, 2011, pp. 170, € 19.00 ~ CHF 28.00.

 

Informazioni e ordinazioni > red@avvenirelavoratori.eu