mercoledì 15 giugno 2016

Appello al voto per Sala a Milano

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

L’appello è promosso da Piero Bassetti, da Franco D’Alfonso e da diversi Assessori della Giunta Pisapia e candidati presenti nelle liste del Centrosinistra, oltre che da numerose persone rappresentative dei diversi mondi professionali e culturali di cui è ricca Milano.

 

di Franco D'Alfonso,

Assessore nella Giunta Pisapia

 

Carissime/i, l’appello al voto per Beppe Sala verrà presentato pubblicamente Giovedì 9 alle ore 18.30 al Circolo della Stampa . Sarà uno dei momenti più importanti di questa nuova, breve e decisiva campagna per il ballottaggio ed ovviamente vedrà la presenza del candidato sindaco Beppe Sala per confrontarsi con i contenuti ed i promotori dell'appello stesso.

    L’appello, promosso da Piero Bassetti, dal sottoscritto e da diversi Assessori della Giunta Pisapia e candidati presenti nelle liste del Centrosinistra, oltre che da numerose persone rappresentative dei diversi mondi professionali e culturali di cui è ricca Milano, riprende i temi politico-programmatici che avevano caratterizzato i due eventi alle Stelline che avevano portato la quasi totalità dei componenti ed ex componenti della Giunta Pisapia a sostenere la candidatura di Beppe Sala.

    Un appello fortemente centrato attorno ai temi dell’autonomia  della Città metropolitana come condizione per realizzare gli ambiziosi obiettivi che, grazie anche  al successo di Expo 2015,  sono alla portata di un territorio di quasi 3,2 milioni di abitanti.Temi, peraltro, che hanno contribuito anche a caratterizzare parte della campagna elettorale della Lista civica “Beppe Sala Sindaco – Noi Milano” che ha sfiorato l’8%dei voti nelle elezioni per il Consiglio Comunale.

    Questo tema resterà , almeno per quanto mi riguarda, l'asse portante della mia e della nostra iniziativa politica nei prossimi anni , interamente centrata sul ruolo che Milano dovrà stabilmente mantenere nel circuito delle grandi città europee , per quella idea di " Europa delle città" che sola potrà dare corpo ad una nuova idea di Europa dopo  il fallimento di quella della finanza e delle banche.

    Data l’importanza dell’iniziativa, soprattutto in vista del ballottaggio di Domenica 19 Giugno, sono a chiedervi un ulteriore sforzo a garanzia del successo di partecipazione. Ringraziandovi ancora per il vostro impegno e sostegno e ripromettendomi di farlo personalmente subito dopo l’esito vittorioso del ballottaggio, Vi invio un cordiale saluto.

 

I firmatari dell’Appello sono: Piero Bassetti, Presidente Globus&Locus, Piero Borghini, già Sindaco di Milano, Alessandro Balducci, Docente del Politecnico di Milano, Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Daniela Benelli, Assessore alla Casa del Comune di Milano, Fiorenzo Benzoni  già Dirigente di Telecom Italia, Vice Presidente Nazionale e Presidente Regionale Lombardia Associazione Seniores Telecom Italia, Giuseppe Berger, Dirigente d’azienda in pensione, Riccardo Billi, Dirigente assicurativo, Chiara Bisconti, Assessore al Benessere, Qualità della Vita, Sport e Verde del Comune di Milano, Matteo Bolocan, Docente del Politecnico di Milano, Presidente Centro studi PIM, Lidia Bramani, musicologa, Alberto Cantoni, Ingegnere, Maurizio Carrara, Dirigente d’azienda, Antonio Carrassi, Preside Facoltà di Medicina Università degli Studi di Milano, Giulio Ceppi, Docente e Ricercatore al Politecnico di Milano, Carlo Cerami, Avvocato e Consigliere Fondazione Cariplo, Claudio Ceroni, AD Magentabureau, Paolo Chiumenti, Manager bancario, Antonello Ciotti, Manager Industria chimica, Maurizio Cittone, Imprenditore, Luisa Collina, Preside Dipartimento Design Policlinico di Milano, Agnese Collino, Ricercatrice biomedica e Divulgatrice scientifica, Giovanni Cominelli, Esperto di Politiche per la Scuola, Franco D’Alfonso, Assessore al Commercio e al Turismo del Comune di Milano, Ada Lucia De Cesaris, Avvocato, Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Dotti, Avvocato, Antonio Duva, giornalista, Stefano Fadda, Direttore Creativo, Paola Fascetti Berger, pensionata, Massimo Ferlini, VicePresidente Compagnia delle Opere, Alessandra Ferrari da Grado, Avvocato, Giusy Ferré, Giornalista, Silvia Fossati, Consigliere regionale Patto Civico, Manager, Emilio Genovesi, Imprenditore, Laura Giannelli Martelli, Imprenditrice agricola, Marco Granelli, Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Letizia Giorgetti, Docente di Economia politica del DEMM Università di Milano, Maria Grazia Guida, Direttore Casa della Carità, Cristina Jucker, Giornalista, Gaetano Liguori, Musicista e Docente al Conservatorio di Milano, Ilaria Li Vigni, Avvocato, Daniela Mainini, Consigliere Regionale Patto Civico, Presidente Associazione Grande Milano, Susanna Mantovani, proRettore emerito Università Milano Bicocca, Paolo Marchi, Fotografo, Giornalista, Fondatore di Identità Golose, Paolo Martelli, Dottore commercialista, Alberto Martinelli, Presidente dell’International Social Science Council, Professore Emerito di Scienze politiche e Sociologia, Università degli Studi di Milano, Italy, Gianni Martino, Ceo Car2go, Maria Grazia Mattei, Dirigente d’Azienda, Giuseppe Merlo, Dirigente d’Azienda, Agostino Migone, Avvocato, Consigliere dell’IRCCS Istituto Neurologico Besta su designazione del Comune di Milano, Luigi Molinari, dirigente azienda multinazionale, Francesco Monico, Direttore Istituto di Art Design, Federico Monzani, Imprenditore, Paola Mosconi Galeazzi, Ricercatrice Area Biomedica, Bernardo Notarangelo, Dirigente d’azienda, Giulia Pessina, Direttore comunicazione corporate Gruppo Ermenegildo Zegna, Luciano Pilotti, Professore ordinario Economia e Gestione delle Imprese, Università degli Studi di Milano, Franco Origoni, Architetto, Matteo Origoni, Architetto, Norma Parini, Communication manager, Gigi Predeval, Presidente del Parco tecnologico di Genova, Davide Rampello, Direttore artistico, Don Gino Rigoldi, Presidente Comunità Nuova, Carlo Alberto Rinolfi, Presidente Mondohonline, Maria Grazia Riva, Professore ordinario Università di Milano Bicocca, Ennio Rota, neurologo, Antonio Santangelo, Esperto di innovazione e trasferimento tecnologico, Agnese Santucci, Pedagogista, Sergio Scalpelli, Dirigente d’Azienda, Alberto Scanni, Oncologo, Primario emerito Fatebenefratelli di Milano, Anna Scavuzzo, Consigliere comunale PD e Consigliere delegato della Città metropolitana, Sergio Silvotti, Presidente Fondazione Triulzia, Portavoce per la Lombardia del Forum Terzo Settore, Eleonora Spagnuolo, Dottore commercialista, Giorgio Spatti, CdA SoGeMi, Elisabetta Strada, Consigliere comunale Milano Civica x Pisapia, Bruno Tabacci, Deputato di Democrazia Solidale – Centro Democratico, Cristina Tajani, Assessore all’Università, Ricerca e Moda del Comune di Milano, Chiara Tonelli, pro-Rettore Università degli Studi di Milano, Marco Troglia, Imprenditore dell’Innovazione, Pier Carlo Trucco, Amministratore Università UNINT, Fabio Vacchi, compositore, Sergio Vicario, Imprenditore, Marco Vitale, Economista d’impresa

        

    

Un’analisi del voto

 

I NUMERI DEL 5 GIUGNO

 

6.644.135 elettrici ed elettori sparsi in 25 comuni capoluogo di province (esistono ancora le province nonostante la propaganda di regime) rappresentano un test molto attendibile per individuare quale può essere l’indirizzo che stanno assumendo le dinamiche all’interno del nostro sistema politico.

 

di Franco Astengo

 

Non saranno i ballottaggi a determinare l’indirizzo politico di questa consultazione amministrativa come sostengono, invece, molti autorevoli commentatori: i ballottaggi saranno un “richiamo della foresta” rivolto “contro”, senza nessuna attenzione alla realtà concreta delle diverse amministrazioni. Al contrario di come avevano immaginato l’effetto della legge 81/93 i suoi estensori.

    Si è così tentato di tracciare una mappa “politica” del territorio per ricavarne alcune indicazioni di prospettiva, prendendo in esame l’andamento delle varie liste al primo turno: per un raffronto, forzando sicuramente un poco, si è tenuto conto del voto delle Europee 2014, ultima occasione di voto omogeneo sul territorio nazionale.

    E’ stato complicato, inoltre, determinare la natura delle moltissime liste civiche che hanno animato il panorama di questa consultazione: si è così provveduto a dividerle in almeno tre grandi famiglie, quelle di appoggio ai candidati del PD, quelle di appoggio ai candidati del centro – destra riunificando il dato e non tenendo conto della molteplicità di candidature determinatesi in molte situazioni, e quelle non identificabili con alcun schieramento.

    Nella voce “Sinistra” sono comprese, invece, tutte le liste che hanno fatto riferimento alla Lista Tsipras, includendovi quelle che hanno appoggiato domenica scorsa De Magistris a Napoli.

    Nella voce “Centro” le liste dell’UDC presenti in alcuni comuni e quelle di appoggio a candidati centristi.

    Andando per ordine:

    nei 25 comuni capoluogo di provincia i cui esiti elettorali sono stati analizzati nell’occasione risultavano iscritti 6.644.135 aventi diritto (circa la metà del corpo elettorale impegnato negli oltre 1.000 comuni chiamati al voto il 5 Giugno).

    I voti validi che hanno assommato quelli di lista e quelli esclusivamente rivolti ai candidati sindaci sono state 3.696.557 (il 55,63% dell’intero elettorato).

    I voti validi rivolti alle liste sono stati 3.372.721: nel 2015, all’interno degli stessi comuni capoluogo, i voti validi furono 3.426.309. Si è registrata quindi una flessione di 53.588 unità voto.

    La differenza a favore delle schede votate per i Sindaci è stata di 323.836 (poco meno del 10% del totale).

    Arrivando alle liste:

    il PD  con il proprio simbolo ha ottenuto 705.536 voti pari al 20,91%, le liste civiche che hanno appoggiato i candidati sindaci del PD hanno avuto 357.231 suffragi (10,59%). La somma corrisponde a 1.062.767 voti pari al 31,50%. Alle elezioni europee, nei 25 comuni presi in considerazione, il PD ebbe 1.507. 040 voti pari al 43,98%. Di conseguenza un calo di 444.273 voti e del 12,48%. Un PD che pare proprio destinato a rientrare nel vecchio alveo del 25- 30% (per la storia nel 1948 il Fonte Popolare prese il 31% dei voti: quota fisiologica, ma quel tempo votava il 90% degli aventi diritto).

    Nel centro destra, con il proprio simbolo Forza Italia ha avuto 275.052 voti (8,15%), Fratelli d’Italia 195.119 voti (5,78%), Lega Nord (comprese le liste Noi per Salvini al centro – sud) 180.306 voti (5,34%), le liste civiche d’appoggio ai candidati di centrodestra (pur variamente collocati sul piano delle alleanze) 358.730 voti (pari al 10,63%). La somma di tutti i soggetti già appartenenti al vecchio centrodestra fa 1.009.207 voti pari al 29,92%. A dimostrazione dell’esistenza di una ancora forte base elettorale : pesa l’assoluta insufficienza della proiezione politica. La somma di FI, Lega Nord, FdI, alle europee fa registrare per i 3 partiti una flessione complessiva di 95.870 voti.

    Insufficienza messa in risalto dal modestissimo risultato delle liste di centro: 67.231 voti pari all’1,99% (alle Europee 134.481 voti con una flessione di 67.250 suffragi).

    IL Movimento 5 Stelle ha realizzato 700.456 voti pari al 20,76%. Un dato che non inganni considerato che il M5S ha raggiunto il ballottaggio  a Roma e a Torino. Rispetto alle europee si registra una flessione di 47.125 voti. Dato che il M5S ha presentato il proprio simbolo dappertutto senza apparentamenti o presenza di liste civiche, si può affermare che dal punto di vista della proiezione elettorale la situazione sia sostanzialmente di tenuta e non di più.

    La Sinistra, unita nella maggior parte dei casi, ha raccolto 295.547 voti pari all’8,76%. Un dato al quale prestare attenzione critica perché, in questo caso, comprende i voti d’appoggio alla candidatura De Magistris a Napoli ( circa 150.000 voti). E’ parso giusto  procedere in questo senso dal punto di vista statistico avendo come riferimento – appunto – la lista Tspiras del 2015. In ogni caso si tratta, però di un voto con una forte venatura localistica. Nel 2015 la lista Tsipras, nei comuni presi in considerazione, ottenne 207.617 voti: l’incremento è quindi di 87.930 voti.

    Le liste civiche non identificabili come schieramento hanno ottenuto 108.567 voti pari al 3,21%.

    Sono poi comparsi simboli di formazioni politiche minori che comunque hanno voluto presentare il loro simbolo, in alcune limitate situazioni per un complesso del 3,86%. Voti così suddivisi: IDV 12.067; Liste Varie di destra (Casapound, Forza Nuova ecc.) 41.047, Verdi 25.005, PSI 12.487, PC (Marco Rizzo) 14.001, PCL5.256, PRI 3.154, Radicali 9.390, Partito Sardo D’azione 6.539.

    Il trend politico complessivo può quindi essere riassunto in questi 5 punti:

1)     Il ridimensionamento del PD reduce dall’effetto “rana gonfiata” delle europee;

2)     Il mantenimento di vitalità del centro destra privo però di una efficace proiezione politica;

3)     La tenuta del M5S, che tiene le posizioni in attesa di definire una strategia. M5S in attesa, con tutta probabilità, di cimentarsi con la “prova del budino” di marca romana.

4)     Il vecchio “centro moderato” di matrice antico democristiana è ormai del tutto fuori gioco essendo lo spazio ben saldamente occupato in gran parte dal PD;

5)     La ricostruzione della sinistra deve cercare altre vie da quello del fuoriuscitismo tardo ulivista, come nel caso di Roma e Torino (risultati molto deludenti) cercando un ricambio soprattutto posto sul piano della rielaborazione di strategia politica. Lo si vedrà molto bene al referendum di Ottobre.

    Per un primo approccio a questi dati così importanti ci si può fermare a questo punto: successivamente sarà necessario analizzare la suddivisione geografica del voto e anche quella “sociale” (il fenomeno del PD votato nei quartieri alti e di Lega e M5S nelle periferie è già stato segnalato) e generazionale.

    Sarà per i prossimi appuntamenti

           

 

mercoledì 1 giugno 2016

Cosa possiamo imparare dal movimento migratorio

LETTERA DA TRIESTE

 

Compulsando su Twitter, seguendo Facebook e il sito meltingpot.org, a guardare la lenta e inesorabile deportazione delle migliaia di bambini donne e uomini dal fango di Idomeni. Forse lo stiamo facendo in moltissimi in questo momento, forse in migliaia in tutta Europa, ma da soli ognuno per sé. Stiamo introiettando l'ineluttabile frustrazione del non essere in grado di fermare la barbarie. Dove sono i movimenti, dove la società civile.

    Questa è una domanda ricorrente che viene posta retoricamente da molti mesi, la risposta è davanti ai nostri occhi, forse non visibile perché troppo evidente. Da moltissimi anni non si vedeva un Movimento così forte e imponente come quello a cui stiamo assistendo. Un Movimento radicale, conflittuale e costituente, di massa, enorme nei numeri e nel significato storico oltre che simbolico, questo è il Movimento che abbiamo davanti agli occhi. Questo Movimento è il Movimento migratorio che sta radicalmente cambiando le proprie vite e la nostra percezione di quelli che sono gli spazi di "civiltà occidentale". O accoglienza o barbarie.

    Un Movimento che confligge immediatamente e naturalmente con l'ordine costituito, fatto di confini e polizie o eserciti alle frontiere, muri e sbarramenti che tentano di fermare la vita che si muove, come se si potesse fermare il vento. Un Movimento costituente di nuova costituzione dell'esistente, sta mettendo in discussione i pilastri dell'Europa e di quello che pensavamo di essere, provocando un tentativo abominevole da parte della destra più becera di "costituire" un movimento contrario, solo che invece della vita questi tristi figuri rappresentano la morte.

    Un Movimento simbolico, le migrazioni hanno sempre rappresentato il senso stesso del movimento, muoversi cambia, trasforma e contamina, sposta culture arricchendole, porta sempre qualcosa senza sottrarre mai niente. Un Movimento storico, sappiamo già che la storia non sarà più la stessa, per fortuna.

    Il problema è che non è il "nostro movimento" non lo produciamo noi e tanto meno lo governiamo, non sappiamo come intrecciarlo con quelli che sono i nostri percorsi, vittime come siamo del già visto e conosciuto nel tentativo di riprodurre all'infinito quello che abbiamo fatto sperando sia sufficiente almeno al mantenimento del nostro comfort mentale. Ma questo è allora il problema, la nostra inadeguatezza, la mia sicuramente. Ovviamente tante cose vengono fatte e stiamo facendo, nei percorsi di accoglienza e solidarietà, di racconto e testimonianza, tranne quello che forse servirebbe veramente, farci travolgere. Farci travolgere da questo Movimento fino in fondo e comprenderne il senso trasformativo e costituente, esserne parte nel mettere in discussione la costituzione stessa del nostro vivere, subire, quotidiano, questo sì, darebbe il senso dell'essere partigiani, quelli veri. Io voglio essere di parte, noi dobbiamo essere di parte, o con chi deporta o con chi resiste alla deportazione.

    La buona accoglienza la facciamo a noi stessi quando siamo capaci di accogliere la potenza espressa da movimenti epocali come questo, il resto è riconoscere la giusta dignità alle persone che arrivano nel nostro Paese, cosa che come ben sappiamo non è scontata né facile. Abbiamo una opportunità enorme se saremo in grado di coglierla.

    Poche settimane fa al Posto delle Fragole a Trieste, durante la presentazione dei libri La Cura e E tu slegalo subito, si parlava di come sia importante il prendersi cura di sé e della comunità, di come i corpi vanno liberati dalla contenzione in psichiatria e dai lacci della norma. Soprattutto però si parlava di come non ci si possa salvare da soli, ci si salva assieme, nessuno escluso.

    Questo è quello che abbiamo davanti oggi come opportunità, fare questo passo fino in fondo partendo dal mettersi in discussione e ricominciare. Abbiamo un Movimento che ci può aiutare in questo passaggio, cogliamola questa opportunità, prima che sia troppo tardi.

 

Alessandro Metz - Legacoopsociali Fvg