Dunque, la "nuova Alitalia", che attualmente ha un capitale di 160.000 euro (come un appartamentino alla periferia di Milano), si accinge a comprare la parte buona della nostra vecchia compagnia di bandiera, valutata dai periti 1.050 milioni di euro. Ma chi ci mettera’ veramente i soldi? Mentre scriviamo (venerdi’ 5 dicembre) Berlusconi incontra a Villa Madama i sedici soci di Cai (la "nuova Alitalia") per verificare chi vuol essere veramente della partita...
di M. Sironi
Clessidra, il fondo di private equity che partecipa a Cai attraverso la Lauro Quaranta spa, si è tirata indietro: troppe incertezze. Oltre al "cip" di partenza di 10.000 euro gia’ versato da tutti – ha fatto sapere Clessidra - non vi saranno altri versamenti da parte sua.
Molto incerto anche Gianluigi Aponte, patron della societa’ di crociere MSC, che doveva essere uno dei soci forti insieme alla IMMSI di Colaninno, alla Atlantia dei Benetton e naturalmente ad Intesa Sanpaolo, grande artefice dell’operazione. Ci sono poi voci di defezione da parte della Findim (Famiglia Fossati), i cui rappresentanti all’assemblea Cai del 28 ottobre si sono astenuti dal votare lo statuto, che impone ai soci di non vendere le proprie quote per i primi cinque anni. E i soliti ben informati danno per assai probabile la defezione, a tempo debito, anche di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria: la sua partecipazione è infatti "simbolica", al solo scopo di contribuire al salvataggio di una parte storica del patrimonio industriale del Paese.
Dunque la "nuova Alitalia", che attualmente ha un capitale di 160.000 euro (come un appartamentino alla periferia di Milano), si accinge a comprare la parte buona della nostra vecchia compagnia di bandiera, valutata dai periti 1.050 milioni di euro. Ma chi ci mettera’ veramente i soldi?
Colaninno sta facendo un po’ di cassa tramite la vendita degli immobili turistici a Is Molas. C’è poi Carlo Toto, che conferira’ a Cai la sua Airone, compagnia aerea peraltro gia’ decotta e molto indebitata con la stessa Intesa Sanpaolo che l’ha sempre avuta a cuore, e che ora la salvera’ "buttandola" in Cai.
Ma pur di mandare in porto l’affare – dicono i soliti ben informati – Intesa Sanpaolo presterebbe soldi anche a tutti gli altri soci, accettando in garanzia le stesse azioni Cai che si accingono a comprare. Insomma, il solito gigantesco conflitto di interessi, che vede la banca guidata da Corrado Passera nella veste di artefice, partecipe e finanziatrice della cordata, nata apposta per rilevare una, anzi due societa’ in coma: Alitalia ed anche Airone.
Ecco il prezzo pagato dal Cavaliere perchè si costituisse in quattro e quattr’otto la "nuova Alitalia" promessa agli elettori: ha dovuto avvicinarsi a Passera, amministratore delegato di Intesa - gia’ puledro della scuderia De Benedetti come lo è stato anche Colaninno – che ha voluto tirarsi dietro pure Airone. Ma per i soci coraggiosi che vorranno salire su questa barca c’è gia’ in vista un cavaliere bianco: AirFrance, che alla fine – scommettono quasi tutti – comprera’ da chi vorra’ vendere. AirFrance ringrazia, perchè non troppo tempo fa era disposta a pagare Alitalia tre volte il prezzo attuale. Carlo Toto, patron di Airone, ringrazia e torna a fare il costruttore in Calabria. E un po’ ringrazia anche Lufthansa, che intanto ha stretto accordi con la SEA (gestore dell’aeroporto di Malpensa) e vede aumentare i propri passeggeri di mano in mano che Alitalia annulla i voli mentre i soci di Cai si dilungano in patteggi.
E gli altri? Colaninno probabilmente fara’ quello che ha fatto sempre (vedi Telecom ): comprare con i soldi delle banche, gestire per un po’, vendere incassando plusvalenze. E piu’ o meno è quanto si aspettano di fare anche gli altri soci, nessuno dei quali ha mai fatto viaggiare aerei per mestiere.
C’è qualcuno che non ringrazia? Sono i soliti. Gli azionisti della vecchia Alitalia, ex societa’ quotata, le cui azioni non valgono piu’ nulla, e tra di essi il pacchetto piu’ grosso l’ha sempre il Tesoro. Ci sono poi quelli che hanno in mano obbligazioni Alitalia: piu’ di 700 milioni in controvalore, distribuite tra risparmiatori, fondi, gestioni. E anche qui piu’ della meta’ le ha sottoscritte il Tesoro.
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El Pais, Spagna
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