martedì 7 luglio 2009

Strisciante volontà persecutoria

Lettera da Roma - 1

Strisciante volontà  persecutoria

Franco Narducci ci scrive sull’approvazione definitiva in Senato, con voto di fiducia, del Disegno di Legge contenente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica.

Già in occasione della fiducia al Disegno di Legge sulla sicurezza alla Camera abbiamo espresso il nostro rammarico per l’approvazione di norme che piuttosto che risolvere i problemi li inasprisce, venendo meno anche al rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e quindi anche del migrante; ora con l’approvazione definitiva in Senato non possiamo che ribadire la nostra contrarietà al provvedimento.

    Viene introdotto, in Italia, il reato di immigrazione clandestina che abbiamo avversato con forza alla Camera: dall’introduzione di questa nuova fattispecie di reato, oltre che essere inaccettabile dal punto di vista dei diritti umani poiché legato ad una condizione, derivano conseguenze anche per la tutela della salute: infatti i clandestini pur di non mostrarsi rinunceranno anche alle cure mediche con evidenti ripercussioni epidemiologiche, mettendo a rischio anche la salute dei cittadini italiani. Ma il Governo ha ritenuto che questa dovesse essere la norma centrale di tutto il Disegno di Legge.

    Particolare preoccupazione desta anche l’istituzione delle cosiddette ronde di associazioni di cittadini al servizio dei sindaci. Infatti riteniamo fondamentale che la tutela dell’ordine pubblico sia prerogativa dello Stato.

    Vi è in questa Legge una strisciante volontà persecutoria nei confronti dello straniero da utilizzare come capro espiatorio dei problemi non risolti; vi è una evidente e preoccupante inosservanza dei principi inerenti la dignità della persona come si evince dall’aumento dei tempi di permanenza nei Cie (centri di identificazione ed espulsione) degli immigrati clandestini fino a sei mesi.

    Questo Disegno di Legge sulla sicurezza ormai approvato nasconde norme anticostituzionali che sono anche inefficaci poiché non affronta realmente la questione sicurezza ma demagogicamente e propagandisticamente la equipara alla lotta all’immigrato.

On. Franco Narducci (PD), Roma 


Lettera da Roma - 2 

NIENTE ANATEMI CONTRO NOI LAICI SPECIE REIETTA

Intervenendo nel dibattito congressuale del PD

"Cum grano salis" il mio amico Piero Fassino definisce "integralista laicista" la candidatura del senatore Marino e, se valgono ancora i sillogismi di primo grado, l'impostazione di coloro che eventualmente la sosteranno. Ma gli atti parlamentari parlano con limpida oggettività: il gruppo Pd del Senato, che pur aveva ottenuto dopo una difficile mediazione una posizione di equilibrio spendibile verso il Paese sul testamento biologico (idratazione e alimentazione garantiti a tutti ma possibilità di sospensione su richiesta del paziente ancora cosciente presso le strutture sanitarie), non fu mai autorizzato a votare questa posizione e a difenderla di fronte all'opinione pubblica per i veti non certo dei laici. Con estrema fatica alla fine votammo contro il ddl della destra, con legittime astensioni e voti contrari, dopo che emendamenti di mediazione con il centrodestra non concordati dal gruppo nella sua maggioranza furono respinti. Niente anatemi, allora contro i laici specie reietta.

on. Magda Negri (PD), Roma.


       
Lettera da Strasburgo

BARROSO ANATRA ZOPPA

Slittata a settembre la riconferma di Barroso alla  presidenza della Commissione europea.

Barroso è ormai un'anatra zoppa. Questa è la prova che la posizione dell'Alleanza Progressista sta trovando consensi tra le autorità di governo che credono in una stagione con più Europa e meno nazionalismi.

on. David Sassoli, (PD/ADS), Strasburgo


       
Lettera da Sydney

In vacanza!

Meno male che tra poco andranno tutti in vacanza. E  meglio sarebbe se qualcuno andasse in ferie permanenti in una delle sue tante ville...

di Pietro Schirru

Non se ne po’ piu’: parlo del G-8, parlo di Berlusconi, parlo dell’Aquila. Parlo delle cosiddette scosse di assestamento, dei piani di evacuazione, del pass necessario a molti aquilani per poter tornare a casa, degli aerei telecomandati, delle forze di sicurezza, delle forze armate, dei forestali, persino degli orsi d’Abruzzo messi a presediare questa messa in scena (Dario Fo avrebbe fatto molto meglio) pro-Silvio che fa venire il voltastomaco anche al piu’ resistente alle indigestioni. Ma che ci vuole far credere Berlusconi? Ci vuol far credere forse che con qualche pacca sulla spalla a Barak Obama o alla contrafigura di Putin (mi riferisco al presidente russo, un doppio bacio alla Merkel e un ammiccamento furbesco a Sarkozy, tipo tu hai la Bruna ma a me non mancano le D’Addario, si guadagna veramente sul campo quello che sostiene e cioe’ di essere il leader mondiale piu’ popolare in assoluto. Roba dell’altro mondo.

    Per chi vive in un Paese anglosassone il presidente del Consiglio italiano e’ come se fosse una figurina della collezione che facevamo da bambini, dove il “saladino” era quella piu’ difficile da ottenere. Naturalmente da dove vi scrivo. l'Australia, questo paese agli antipodi il mondo si vede capovolto e, in conseguenza, di Silvio Berlusconi vediamo la vera faccia, non quella cosi’ popolare in Italia, un Paese dove ormai – e’ assodato – la politica che prevale e’ quella che dettano Bossi, Calderoni e Maroni. Noi vediamo un leader politico (si far per dire) che tra varie smanie, veline, stagiste e puttanelle, mette a repentaglio l’intero sistema Paese per far credere di essere uno STATISTA a tutte maiuscole, tanto per poter continuare a prendere per i fondelli il colto e l’inclita. Certo noi leggiamo quanto scrivono i giornali di lingua inglese sul Berlusconi e... stiamo a vedere ora quanto ha promesso di pubblicare il Sunday Times.

    E allora, sapete che vi dico? Meglio quando il mondo politico italiano va in ferie. Cosi’, tutto tace. I periodici Panorama ed Espresso, invece di cercare l’improbabile scoop, riaprono le copertine con le chiappe al sole. Qualche giochetto di presunta intelligenza e l’ultimo consiglio sul libro da portarsi inferie che poi se lo leggeranno al ritorno in citta’. Meglio le ferie anche per il Pd che gia’ litiga sulle nuove o le vecchie generazioni, neanche non esistessero altri valori politici da mettere in gioco. Immaginiamo che cosa succedera’ al Congresso di Ottobre, il mese della Rivoluzione bolscevica, che secondo il nostro calendario ebbe luogo però in novembre. Meno male che tra poco andranno tutti in ferie. E qualcuno sarebbe meglio se andasse in ferie permanenti in una delle sue tante ville. Tanto, come si dice, in Italia si governa meglio quando il governo non c’è.     

*) Giornalista a Sydeny (Australia), titolare della locale rubrica "Italiani brava gente", pschirru@zip.com.au

       

Lettera da Zurigo

Popolo facilone

Purtroppo gli Italiani sono un popolo facilone e provinciale. Essi credono quando la stampa e le televisioni asservite al regime danno da intendere che il prestigio dell'Italia e del suo Presidente del Consiglio non siano mai stati così alti. Proprio in questa ultime settimane le televisioni francese, tedesca, inglese, hanno dedicato ampi servizi a Silvio Berlusconi e, malgrado cercassero di non infierire, il Cavaliere ne usciva
veramente malconcio. E' facile parlare di congiura comunista, manovra orchestrata dall'opposizione. Sarebbe troppo bello pensare che la sinistra abbia tanto potere. Il "Financial Times" ha sempre riservato un trattamento preferenziale ed un dente avvelenato contro Berlusconi. ma non si può certo sostenere la stessa cosa per emittenti prestigiose come la tedesca ARD, CNN, o la emittenti francese ed austriaca.

    E dovunque non ci si è limitati a parlare  delle velleità erotiche del settantaduenne capo del Popolo delle Libertà. Tutte le sue subdole manovre, la corruzione senza condanna, le leggi "ad personam" sono state ricordate e commentate. Sono patetici Fini e Frattini che cercano con la loro immagine
presentabile di dare un'immagine presentabile dell'Italia.

    All'estero Berlusconi la distrugge e la ridicolizza.
    Gli Italiani credono veramente che il prestigio del loro paese possa venir affidato ad un personaggio squallido la cui abilità consiste nel fare battute di pessimo gusto, neppure degne di un collegiale frustrato?

    Ma l'immagine più triste è fornita dal maggior partito d'opposizione. Si è fatto invischiare nei problemi sessuali del Presidente lasciando in sottofondo quelli che sono i veri guai del Paese. Certo un qualsiasi altra nazione un essere così avrebbe già dovuto fare le valigie; ma in Italia no.

    Lui ha il potere ed i voti, la morale non conta.
    Il popolo crede alle sparate di Berlusconi senza preoccuparsi di vedere se le sue affermazioni sono credibili. Ancora recentemente si è lanciato a testa bassa contro chi affermava che la crisi esiste, che bisogna darsi da fare per superarla. Tutti quelli che fanno simili affermazioni dovrebbero stare zitti. Ipse dixit. Berlusconi contro tutti. Si tratta della solita tattica di minimizzare, rassicurare, volgere tutto alla scherzo "Ghe pensi mi". Il popolo ci crede, si fida, non va a controllare se quanto promesso viene mantenuto.

    Già i terremotati dell'Abruzzo cominciano a rendersi conto
che molto fumo è stato venduto. Ma intanto l'effetto populista delle promesse è stato raggiunto.

    Sarebbe ora che il dibattito politico venisse riportato sulle questioni veramente  fondamentali. Basta con le battute, i giochi di parole, le frasi che non dicono nulla. E magari qualche volta riconoscere - può capitare - che qualche proposta del Governo possa essere valida. Potrebbe essere utile per la crediblità.

Sandro Pedroli, Zurigo 

Lettera da Monaco
Tre domande a Veltroni
In merito all'editoriale della settimana scorsa vorrei dire che le domande poste da Ermano stanno lì, ed effettivamente  attendono Veltroni come tre convitati di pietra. Le riporto: 1) Se l'Europa è il nostro orizzonte, in Europa con chi sta il "partito dei riformisti italiani"? 2) Quale valore vogliamo attribuire alla laicità delle istituzioni? 3) Quale rapporto si deve coltivare con il movimento operaio in generale e con la Cgil in particolare?
    Tre bellissime domande, dunque, alle quali io, ex DS, oggi PD, ma senza leader se non il Partito stesso, risponderei cosi:
    1 - lo sforzo che ha fatto il PD affinché questo nuovo partito possa avere rapporti di alleanza col PSE (tenendo conto che al suo interno ci sono ex mergheritini che non ne vogliono sapere) e magari in futuro una nuova sigla che tenga conto di tutte (e non solo di quelle di ispirazione socialista) le forze democratiche e progressite esistenti nel mondo. Ebbene non potrebbe che farmi piacere, significherebbe che l'area delle forze democratiche progressiste potrebbero contare su un più ampio numero di partiti e di governi che potrebbero dare un indirizzo più democratico alle scelte della globalizzazione. Indirizzo che se lasciato alle sole forze socialiste, probabilmente non raccoglierebbe (vediamo il parlamento europeo oggi) la stessa influenza ed autorevolezza data dall'ampio numero di forze in campo.

    2 - Qui il PD non può che fare autocritica, perchè le forze che lo compongono al suo interno sono nella stragrande maggioranza laiche, non si capisce quindi queste titubanze. Penso che col congresso di Ottobre su questo punto si fará chiarezza e si ristabilirà l'ordne della magguioranza.

    3 - La CGIL non la si può più vedere come era vista allora dal PCI (cinghia di trasmissione), resta comunque il maggior sindacato ed una sicura garanzia per la democrazia del ns Paese. Resta ancora (anche per il PD) o dovrebbe restare il sindacato col quale avere più affinità.

Gianfranco Tannino, Monaco di Baviera