sabato 27 marzo 2010

Alla Corte di Strasburgo

 

Un paese rispettoso dei diritti umani deve avere dei "luoghi neutri" in cui veniamo accettati in quanto esseri umani e cittadini, senza alcun riferimento alle nostre convinzioni o condizioni. Scuole, tribunali, uffici postali, ospedali, eccetera devono essere liberi da simboli religiosi.

 

La libertà di religione è una delle fondamenta su cui si reggono i Diritti Umani Universali e la civile convivenza.

    Il diritto ad avere, non avere e cambiare una religione è sancita dall'Articolo 18 della Dichiarazione del 1948 e questo diritto è considerato così importante da non poter essere sospeso per nessuna ragione al mondo (Art 4.2 e Art. 18 del ICCPR).

 

http://www.volint.it/scuolevis/dirittiumani/patto_dir_civ.htm

 

    Ovviamente per libertà di religione si intende qualcosa che va ben al di là di una mera libertà di culto. Ma libertà non significa abuso o obbligo. La libertà dei credenti termina dove comincia quella dei non credenti o di chi pratica una diversa religione.

    La logica conseguenza di questi principi assolutamente elementari è la necessità, per ogni paese decente, di rispettare i diritti di tutti e di avere alcuni luoghi "neutri", cioè privi di simboli e riferimenti religiosi.

    Questo purtroppo in Italia non accade.

 

    Con la scusa che la maggioranza dei cittadini apparterrebbe al cattolicesimo il simbolo di questa religione viene imposto in ogni luogo pubblico, mentre i diritti dei non cattolici sono ben poco rispettati.

    Nei tribunali e nelle scuole i simboli cattolici devono essere esposti e la Signora Lautsi si è rivolta alla giustizia italiana per ottenere il rispetto dei diritti dei suoi figli. Le risposte sono state surreali.

 

http://www.osservatoriosullalegalita.org/06/acom/02feb2/1633ritastatolaico.htm

 

    Ma per fortuna ci sono dei giudici a Strasburgo e la sentenza Lautsi c. Italie ha rimesso le cose a posto.

Voglio sperare che la Grande Chambre confermerà la sentenza permettendo a tutti i cittadini italiani di iniziare a fruire di quei diritti che da troppo tempo gli sono negati.

 

Dott. Claudio Giusti, Forlì

 

http://www.osservatoriosullalegalita.org/special/penam.htm