lunedì 3 ottobre 2011

Il Dio dei Repubblicani / Salva stati, salva banche / Il vecchio che avanza

Il Dio dei

Repubblicani

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Nati dall'esigenza di un gruppo di Britannici di professare liberamente il proprio credo religioso, gli Stati Uniti d'America continuano a essere un paese nel quale l'effettiva separazione tra lo stato e la chiesa non rimane tale anche nelle menti degli Americani. Da questa parte dell'Atlantico, attivismo religioso e politico a volte coincidono e si sovrappongono fino a determinare curiose commistioni politico-fideistiche che, nell'era attuale, lasciano piuttosto perplessi.

Le statistiche parlano chiaro. Dai microfoni degli intervistatori o dai questionari, preziosi per le indagini demoscopiche, emerge una società spesso arroccata su punti di vista sconcertanti che non ci si aspetterebbe di trovare a distanza d'alcuni secoli della creazione pionieristica della Piantagione di Plymouth.

Dai sondaggi emerge un meta' circa degli intervistati fermamente convinta che Obama e la sua amministrazione starebbero ficcando il naso in settori che sarebbe meglio lasciare nelle mani dei privati. Quasi l'80% sostiene che ai disoccupati che si rifiutino d'accettare gli impieghi disponibili non dovrebbe essere corrisposta alcuna indennità. E più del 90%, professa una fede cieca nel principio tradizionale americano che l'America e' ancora "la terra delle opportunità" nella quale "tutto e' possibile per quelli che lavorano sodo", nonostante le evidenti difficoltà economiche attuali.

Sono in molti anche a credere, non tenendo in alcuna considerazione il principio del libero arbitrio, che non si muove foglia che Dio non voglia. Molti sono fermamente convinti che il Signore dell'Universo lavori a tempo pieno per confezionare piani di successo destinati a premiare tutti quelli che hanno fede in Lui.

A volte, esaminando alcuni aspetti del Pianeta America, si rimane basiti nello scoprire quanto il fatalismo sia diffuso per motivazioni di tipo religioso in una civiltà che prese l'avvio da Atene e dalla Città Eterna non diversamente dalla gente mediorientale o orientale in genere.

Qui nel Texas un'indagine sulla pratica religiosa, condotta in ambiente universitario, ha evidenziato come i Repubblicani di Huston, la "Citta' dello Spazio", siano pronti a giurare che Dio e' impegnato a operare nel mondo, giorno dopo giorno, fondando la propria azione sull'ideologia conservatrice che avversa ogni tentativo di regolamentazione statale e che Egli sostiene il liberismo economico come uno dei pilastri più importanti della fede.

Questo nuovo tipo di conservatori, che coincide specialmente con le frange più conservatrici della destra, ritiene che il Creatore operi direttamente, attraverso il libero mercato globale. L'economia alla fine, ritornerebbe all'ottima situazione di prima perché sotto il controllo autorevole della Provvidenza. Sarebbero quindi perfettamente inutili le analisi sul rapporto costo-guadagno.

I fondamentalisti di questa nuova forma di fede economico-religiosa predicano di lasciar fare a Dio riducendo l'interventismo sociale di Obama, nel quale un'evidente strategia di demonizzazione adombra (non è uno scherzo) l'opera del maligno.

Un quinto della popolazione e' pero' convinto che da come vanno male le cose non sembra proprio che il Signore che abita ai piani superiori del Firmamento abbia trovato ancora il tempo d'occuparsi dell'economia americana. La disoccupazione rimane un problema gravissimo e difficile da risolvere. Le iniziative dell'Amministrazione sono avversate e rallentate sistematicamente dai Repubblicani, anche perché eliminarla o ridurla aumenterebbe le probabilità del Presidente democratico di rimanere al suo posto nelle prossime elezioni.

Molti Americani continuano a non potere pagare i mutui, continuano a perdere la loro casa che, secondo copione, viene requisita e poi messa in vendita. Secondo questi ultimi, si starebbe facendo poco o nulla per varare una tassazione più giusta che faccia pagare di più chi ha di più. Si reperirebbero finalmente, in questo modo, quelle risorse delle quali si ha urgente bisogno per far ritornare i disoccupati al lavoro e per rimettere in moto gli ingranaggi inceppati dell'economia evitando d'attendere con angosciante rassegnazione l'intervento miracoloso e risolutore dell'Altissimo.

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Roberto "Ro" Pucci, Huston (Texas/USA)


Salva stati,

salva banche

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Cari amici in Europa, incredibile, lo stanno facendo di nuovo: i nostri governi stanno riempiendo con i soldi nostri le tasche delle banche!

Dobbiamo dare il via libera al fondo salva-stati il prima possibile per salvare la Grecia, l'Europa e l'euro. Tuttavia l'attuale fondo salva-stati fa sì che siamo noi contribuenti a rimborsare le banche del 90% dei loro investimenti forsennati. I greci non vedranno nemmeno un euro di tutti i soldi che stiamo per destinare ai ricchi banchieri. Peggio ancora: il 30% dei nostri soldi andrà agli speculatori, che faranno profitti enormi dalla speculazione sul fondo salva-stati!

Come può essere che i nostri governi abbiano siglato il fondo salva-stati, che ricopre d'oro banche e speculatori e lascia la Grecia in mutande? La risposta è semplice: i governi hanno chiesto anche ai banchieri di firmare il patto. I nostri ministri delle finanze s'incontreranno fra 3 giorni e decideranno del piano: lanciamo un appello enorme a loro e ai nostri parlamenti per tornare al tavolo delle trattative per salvare la Grecia e non le banche:

http://www.avaaz.org/it/eu_people_vs_banks/?vl

In un momento in cui ovunque c'è una grossa stretta sul credito e fette importanti della nostra spesa sociale vengono tagliate con l'accetta, i governi cedono davanti all'altare della lobby dei banchieri. Si giustificano dicendo che sono preoccupati che alcune banche non saranno in grado di assorbire la perdita degli investimenti in Grecia, e che senza gli aiuti fallirebbero. Ma se siamo noi ad avere bisogno di aiuto, e di conseguenza ci rivolgiamo alle banche, non riceviamo soldi gratuitamente, bensì prestiti. Ora le banche sono in difficoltà e si sono rivolte a noi: perché dovremmo trattarle diversamente da come fanno loro? Anziché dare via i nostri soldi gratuitamente, facciamo prestiti o investimenti nelle banche, e chiediamo che ci vengano restituiti a un buon tasso d'interesse!

Questo è quello che hanno fatto Gordon Brown nel Regno Unito e Barack Obama negli Stati Uniti: quando le banche stavano per fallire, non le hanno salvate con finanziamenti a tasso zero, ma con prestiti e investimenti. E nel giro di un anno i contribuenti ci hanno persino guadagnato!

Questo accordo è corruzione pura e semplice. Non c'è ragione alcuna legata all'interesse pubblico per fare questo regalo a banche e speculatori, mentre ci sono miliardi di buoni motivi per provare a proteggere i conti pubblici. Invece di dare via quei soldi, possiamo investirli in Grecia e nella capacità delle nostre società di uscire dalla crisi finanziaria e cominciare nuovamente a crescere. E' arrivato il momento per i nostri politici di non nascondersi più dietro argomentazioni complicate scritte dai banchieri: questo gioco è finito. Urliamo il nostro no a questo scandaloso fondo salva-stati e chiediamo un nuovo patto:

http://www.avaaz.org/it/eu_people_vs_banks/?vl

Troppo spesso ormai il futuro dell'economia e dei nostri bambini viene deciso nelle segrete stanze da interessi corrotti che vogliono solo fare profitto. I cittadini sono totalmente tagliati fuori: è ora di dire basta. I banchieri e i politici ritengono che tutto questo sia troppo complicato perché le persone possano capire o interessarsene. Dimostriamo loro quanto si sbagliano. Con speranza,

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Alex, Iain, Antonia, Emma,

Alice, Maria Paz, Pascal

e il team di Avaaz


Maggiori informazioni su:

=> Corriere della Sera - Gli hedge fund faranno profitti sul recupero dei bond greci<http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Crisi-hedge-fund-scommettono-recupero-bond-greci/29-09-2011/1-A_000253602.shtml>

=> Il Fatto quotidiano - Crisi greca, alunni a scuola senza libri. E un dipendente pubblico su 5 resterà a casa<http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/14/crisi-grecia-alunni-a-scuola-senza-libri-e-un-dipendente-pubblico-su-5-restera-a-casa/157383/>

=> Corriere tv - Austerità e crescita: un binomio difficile<http://video.corriere.it/austerita-crescita-binomio-difficile/748508fa-e4fa-11e0-ac8f-9ecb3bbcc6bf>

=> La Repubblica - G20: maxi piano da tremila miliardi<http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/09/25/news/g20_maxi_piano_da_3mila_miliardi_per_il_ricapitalizzare_le_banche-22212245/>

per la ricapitalizzazione delle banche<http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/09/25/news/g20_maxi_piano_da_3mila_miliardi_per_il_ricapitalizzare_le_banche-22212245/>

Il vecchio

che avanza

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La crisi economica è la fase suprema della crisi politica, non esiste più una classe dirigente cui affidare la nostra fiducia, il nostro impegno civile, siamo di fronte ad una concreta mancanza di rappresentatività. Il potere dello Stato non appartiene al popolo, ma a una classe dirigente politica di borghesia ricca, mai illuminata, che lo impone e che per nulla sa cosa sia la vita concreta dei cittadini.

Abilmente travestiti da salvatori della patria, i due più pericolosi rapinatori del paese hanno messo a segno il loro colpo migliore. Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, quelli che hanno aumentato di 250 miliardi il debito pubblico in tre anni, hanno compiuto il più grande furto della loro epoca. La manovra d'agosto da 47 miliardi.

Vittime della rapina: Ceti medi e poveracci in generale. Beneficiari della rapina, le categorie protette dal governo Berlusconi: i super-ricchi che vivono di rendite e gli evasori fiscali. Quelli che l'unica manovra che interessa è quella di parcheggiare yacht e limousine.

In Italia deputati e senatori decidono tutto da soli: gli stipendi, la possibilità di essere arrestati, la compatibilità degli incarichi, perfino la validità della loro elezione. Nulla di nuovo nel deserto della politica italiana. E' il vecchio che avanza! Come il titolo del nostro bollettino di settembre "Il popolo delle Sciare".

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Vito Fichera, Misterbianco (CA)