mercoledì 25 settembre 2013

Le Quattro Giornate di Napoli

Ho letto con grande interesse un articolo di Eleonara Puntillo apparso sul Corriere del Mezzogiorno in merito alle iniziative per il 70mo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli e sul degrado in cui versano le gloriose lapidi che elencano coloro che in nome della libertà sacrificarono la loro vita.
Non soltanto a Poggioreale la lapide resta abbandonata, ma forse c'è ne una che, nonostante porti i nomi di uomini donne e giovani trucidati dalla barbarie nazifascista, è poco conosciuta e abbandonata. E' in via Martiri d'Otranto.
Ci si nota l'antenna parabolica sistemata sopra, un portalampade rotto e una tabella con scritto dediche alla Madonna.
Le comunico che in occasione di una iniziativa organizzata dell'ITI Alessandro Volta, per ricordare proprio i martiri sconosciuti, la stessa chiederà al Sindaco di Napoli di adottare la lapide simbolicamente.
L'iniziativa si svolgerà presso l'aula magna dello stesso Istituto, in Piazza S. Maria della Fede, 16 – a Napoli – il 27 settembre prossimo dalle ore 9.30.
Saranno presenti Antonio Amoretti presidente dell'ANPI Napoli ed il professor Guido D'Agostino Presidente dell'Istituto Campano per la Storia della Resistenza.

Nino Cavaliere, Associazione Democrazia Socialista, Napoli

lunedì 9 settembre 2013

Il Cgie deve intervenire nella vicenda delle famiglie truffate

LETTERA

 

 Il CGIE, già con le funzioni che la legge gli attribuisce oggi, potrebbe essere di grande supporto alle famiglie degli emigrati italiani coinvolte nel caso che ha visto coinvolto il patronato INCA/CGIL.

    Di seguito una serie di annotazioni sulle possibilità di intervento del CGIE, auspicando che esse siano oggetto di una valutazione più ampia e che applicando gli articoli del testo unico della legge istitutiva del CGIE e sue successive modificazioni il Consiglio Generale possa essere concretamente un’istituzione che lavora per il rispetto dei diritti e per la tutela degli italiani residenti all’estero.

    All’art. 1 della legge istitutiva in vigore si può leggere che “Il CGIE, in aderenza ai principi affermati dagli articoli 3 e 35 della Costituzione, ha il fine di promuovere e agevolare lo sviluppo delle condizioni di vita delle comunità italiane all’estero e dei loro singoli componenti, di assicurare la più efficace tutela dei diritti degli italiani all’estero”.

Con amarezza si deve costatare, che da parte del CGIE, la tutela dei diritti delle vittime italiane della truffa, purtroppo non ha avuto ancora modo di manifestarsi, né sono state ancora prese misure concrete in tal senso, come per esempio un’azione di assistenza legale oppure un’interpellanza al Ministero di competenza se non al governo italiano.

Inoltre, in virtù di quanto previsto all’Art. 3 il CGIE avrebbe potuto limitare la truffa intervenendo, dopo la prima denuncia nell’ agosto 2008, con un approfondimento chiarificatorio usufruendo del diritto di accesso ai vari documenti delle organizzazioni coinvolte.

    Il CGIE, avrebbe inoltre potuto, fruendo della partecipazione ai propri lavori di esponenti del Ministero del Lavoro e del dicastero di sorveglianza dei Patronati, chiarire gli aspetti ancora oscuri riguardo la truffa come ad esempio la vicenda dei timbri consolari falsificati e il perché il direttore INCA/ CGIL dopo essere stato licenziato dall’ INCA/ CGIL avesse potuto esercitare le stesse funzioni ed operazioni all’ INAC continuando a truffare.

    Il CGIE sarebbe potuto intervenire, tramite i propri consiglieri della Svizzera sensibilizzando in tempo il Consolato e il Comites di Zurigo a riguardo della truffa e fungendo da interlocutore con il patronato INCA oppure con il sindacato promotore CGIL.

    In conclusione, sono convinto che lo statuto del CGIE se applicato possa dare un contributo considerevole per migliorare la situazione di noi emigranti italiani e che nel caso dell’ evento specifico capitato a danno di parecchi connazionali a Zurigo. Il CGIE non ha ancora dimostrato tutto il suo potenziale.

    Credo che se intervenisse decisamente in supporto delle vittime dimostrerebbe a tutti i connazionali sia all’ estero che in patria che è un’organizzazione in grado di rappresentarci degnamente e anche di agire.

    Finora, purtroppo, non l’ha fatto. Sono però fiducioso che se ne cogliesse l’opportunità , e lo può fare ancora, dimostrerà che la sua esistenza è lecita e meritata.

    La truffa capitata a Zurigo è una prova decisiva per il CGIE.

    Se l’ INCA/ CGIL che è stata condannata dai tribunali elvetici per responsabilità oggettiva dovesse eludere di risarcire i danneggiati questo sarebbe l’ inconfutabile testimonianza non solo della totale inutilità della CGIE ma peggio ancora la CGIE si dimostrerebbe un ente che non riconosce e che copre gli atti illeciti.

    Una grande responsabilità incombe in questi giorni sui responsabili della CGIE. Invito tutti a vigilare su di loro.

Dimostrateci la Vostra solidarietà tramite facebook al quale potete accedere via www.c-d-f.ch.

 

Marco Tommasini, Wettingen

 

giovedì 23 maggio 2013

Italiani nel mondo - Al presidente del Comitato senatoriale

LETTERA

 

Dopo l’elezione di Claudio Micheloni alla presidenza del Comitato per le questioni degli italiani all'estero di Palazzo Madama

 

di Dino Nardi, membro del CGIE, coordinatore UIM Europa

 

Caro Presidente, caro Claudio, innanzitutto desidero complimentarmi per la tua elezione a presidente del Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato ed esprimere il mio apprezzamento che il Comitato abbia votato un eletto nella Circoscrizione Estero.

    Ti faccio, quindi, i migliori auguri affinché almeno qualcuno dei problemi da te elencati, nel tuo documento programmatico presentato al Comitato, possa finalmente trovare una soluzione positiva in linea con le aspettative dello stesso Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.

    D'altra parte sono certo che il Comitato, in questa pur difficile legislatura, sotto la tua presidenza potrà essere sicuramente più incisivo che nel passato e la tua ben nota caparbietà caratteriale nell'affrontare i problemi lascia ben sperare.

    Tuttavia dall'elenco dei problemi da te ricordati manca, stranamente (perché è un tema del quale anche tu spesso ti sei interessato con altri parlamentari del PD, ma non solo, eletti all’estero), quello relativo agli obblighi fiscali per l' IMU che, nonostante le vibranti e ripetute proteste degli interessati, viene applicata come “seconda casa” sulle abitazioni in Italia degli iscritti all' AIRE, e quindi con l'aliquota più onerosa. Negando a queste abitazioni il riconoscimento di “prima casa”.

    Una questione che, come ben sai, é tra le più sentite dalle nostre comunità all'estero, soprattutto in Europa, e per la cui soluzione sia io personalmente che la UIM siamo intervenuti più volte. Una questione che è anche di grande attualità alla luce di quanto ha già deciso in proposito il Consiglio dei Ministri italiano nella sua prima riunione nella quale, pur sospendendo il pagamento dell’IMU sulla prima casa, non ha modificato la normativa che penalizza gli emigrati i quali saranno, pertanto, costretti a versare la prima rata sulla loro abitazione in Italia entro la scadenza dell’ormai prossimo 17 giugno.

    Ma proprio l'atteggiamento del governo Letta in questa circostanza - e per scongiurare il probabile disinteresse che anche questo nuovo parlamento (come peraltro quello della passata legislatura) avrà verso le problematiche degli italiani all'estero - dovrebbe indurre il Comitato appena insediatosi a fare, prima di tutto, opera di sensibilizzazione dei senatori, vecchi e nuovi, nei confronti di questa Italia che vive fuori dei confini nazionali e delle sue problematiche. Ovviamente questa opera di sensibilizzazione deve essere portata avanti in modo determinato sia al Senato che alla Camera anche da tutti i parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero.

    In caso contrario e, comunque, se questa opera di sensibilizzazione non dovesse avere successo, ogni tuo (e del Comitato da te presieduto) ed anche nostro (associazionismo, Comites e CGIE) impegno nel difendere i diritti degli italiani all'estero risulterà sicuramente vano con buona pace per i nostri emigrati.

    Rinnovandoti i migliori auguri di buon lavoro e di successo per questo tuo impegno, ti saluto con viva cordialità.

 

giovedì 18 aprile 2013

Candidatura di Giuliano Amato

Lettera di Formica e Macaluso

 Relazioni internazionali e capacità di sintesi. Non ci sono molte alternative per l'Italia nel caos.

 Tutto il periodo repubblicano dal ’46 ad oggi, coincide con la nostra vita politica.

    Siamo stati in trincee diverse nella sinistra italiana divisa e lacerata.

    Siamo stati in schieramenti non sempre coincidenti nell’azione ed anche divisi nelle visioni-illusioni che animarono e resero forte la nostra generazione post-fascista.

    Facemmo ogni sforzo per separare vita delle istituzioni e interessi delle nostre parti politiche.

    Nella nostra memoria è vivo il ricordo della solennità del rito che tutta la democrazia italiana celebrava con la elezione del Presidente della Repubblica.

    I Costituenti disegnarono una Repubblica in equilibrio dei poteri.

    Sistema politico forte con un Presidente garante assoluto perché nessuna forza politica potesse sopraffare le altre.

    E’ in questo ventennio che le forze politiche hanno perso anima e corpo.

    Dal ’92 ad oggi i tre Presidenti della Repubblica (Scalfaro, Ciampi e Napolitano) hanno dovuto vestire i panni degli interventisti pur essendo per natura scrupolosi

    osservanti dei principi liberaldemocratici legati alla separazione dei poteri.

    Oggi il sistema politico ha raggiunto il punto massimo di debolezza e non può non esprimere che soluzioni grigie tendenti al bianco sporco.

    In questi giorni assistiamo al disordinato procedere di forze politiche snaturate dai cambiamenti di moda e dagli spettri delle paure individuali e di gruppo.

    Si cercano salvatori,  confessori, giudici chiamati per chiudere partite poco confessabili.

    La tradizione comunista o difende storie condannate o si cela dietro colori altrui.

    La tradizione socialista in un naufragio senza fine annega nel ridicolo di esaltare gli esecutori di una giustizia sommaria per occultare gli ingiustificabili sbandamenti.

    Si dice che oggi occorre  all’Italia un Presidente della Repubblica riconosciuto negli organismi internazionali.

    L’Europa è riferimento essenziale e ineludibile e in discussione non c’è solo il sistema politico italiano ma l’assetto dell’Unione Europea.

    L’Italia ha bisogno di un Presidente esperto nella difficile navigazione politica interna, sensibile per storia al dramma sociale in cui siamo immersi.

    In questo schema non vediamo molte alternative.

Amato ha storia ed esperienza per assumere oggi il ruolo cui abbiamo accennato e può esprimere al meglio l’unità nazionale da realizzare anche con il concorso di forze sociali e culturali con le quali Giuliano ha intrecciato la sua vicenda politica.

    Noi nel recente passato non risparmiammo critiche anche severe ad Amato  per alcuni comportamenti nel corso della sua vita politica.

    Tuttavia l’interesse della Repubblica Italiana deve prevalere su ogni altra cosa e complessivamente Giuliano ha sufficienti qualità per assolvere le funzioni di garante della Costituzione e dell’Unità nazionale.

Fraterni saluti  

 

Rino Formica

Emanuele Macaluso

 

giovedì 21 marzo 2013

Finocchiaro: "Un grande in bocca al lupo, Zanda"

LETTERA

Rivolgo al neo presidente Luigi Zanda affettuosi auguri di buon lavoro, ringraziandolo delle belle parole che mi ha voluto dedicare nel corso dell'assemblea del gruppo in cui è stato eletto. Gli anni che ci hanno visto collaborare alla presidenza del gruppo del Partito Democratico del Senato sono stati politicamente molto duri e faticosi ma molto proficui e umanamente ricchissimi. Luigi Zanda è un uomo di grande esperienza e serietà, che ha profondamente a cuore il Parlamento e le istituzioni. Con lui il nostro gruppo è davvero in buone mani, anche in un momento complesso come questo. Credo che, grazie anche al suo contributo, il Senato riacquisterà una sua centralità e lavorerà molto di più di quanto è accaduto finora, con i governi Berlusconi e Monti. A lui la mia stima, il mio sostegno e un grande in bocca al lupo.

Anna Finocchiaro,

ex presidente del gruppo Pd al Senato