Il berlusconismo e l'antipolitica grillina sono due facce della stessa medaglia, funzionano come vasi comunicanti che si rafforzano a vicenda.
Il primo fenomeno, il berlusconismo, viene da lontano, nasce con la degenerazione anni ottanta della prima repubblica nel momento in cui si perfeziona il patto scellerato tra politica e affari.
Il secondo, il grillismo, di origine più recente, sviluppa il suo consenso attraverso l'uso demagogico e tendenzialmente populistico della propaganda, ottenendo l'effetto perverso di consolidare il blocco conservatore.
Il partito democratico, quindi, oltre ad avere una base elettorale storicamente di minoranza spesso in balia di infinite contraddizioni, rischia pure di rimanere oltremodo compresso tra queste due spinte.
Cosa fare quindi per rivitalizzare il nostro elettorato e far comprendere che la delusione come la demagogia assicurano all'attuale premier un futuro certo al Quirinale?
Cosa fare per spiegare che serve davvero il contributo positivo e fattivo di tutti e che il tempo della depressione e della critica continua ci condanna alle leggi ad personam?
Gianluca Bontempi, Roma