martedì 31 maggio 2011

Nasce il più grande polo chimico del mondo

Economia 2

L'intesa per Porto Torres

 

Raggiunto a Palazzo Chigi l'accordo per il rilancio del polo industriale sardo. Eni e Novamont danno vita a un colosso della chimica verde. Soddisfatti i sindacati. Filctem: "Scommessa sul futuro". Cgil: "Benefici per tutti, salvati 700 posti di lavoro"

 

Il polo chimico più grande del mondo sta per nascere in Sardegna, a Porto Torres. Lo afferma la Filctem Cgil che oggi (26 maggio) ha annunciato la firma alla Presidenza del Consiglio del protocollo d'intesa per il rilancio del polo industriale di Porto Torres, a Sassari. L'accordo è stato firmato da 'Polimeri Europa' (Eni) e 'Novamont', il gioiellino della chimica verde che ha inventato il Mater-Bi, la plastica biodegradabile con cui si fanno i sacchetti per la spesa e i rifiuti.

    Nella nota si legge che "il protocollo d'intesa per 'la chimica verde a Porto Torres' è la scommessa sul futuro della nuova 'joint venture', nata per creare un polo chimico che ha l'obiettivo di dare all'Italia la leadership della chimica verde in Europa e nel mondo, oltre a riconoscere - nero su bianco - la strategicità dell'industria chimica per la crescita economica e lo sviluppo industriale e scientifico del nostro paese".

    Il progetto punta tutto sulla green economy per la riconversione produttiva in attività sostenibili del petrolchimico di Porto Torres, e prevede: la realizzazione di 7 nuovi impianti per la produzione di monomeri bio, additivi per gomma, bioplastiche da realizzarsi in sei anni (2011 - 2016), un Centro di ricerca che aprirà subito, con un investimento di 500 milioni di euro. L'iniziativa si estende anche alla generazione di energia elettrica con un nuovo impianto a biomasse (40 MegaWatt) e un investimento - nell'arco di piano - pari a circa 230 milioni di euro".

    La soddisfazione è molta per Cgil, Cisl, Uil e per i sindacati di categoria Filctem, Femca, Uilcem, firmatari del protocollo insieme alle istituzioni sarde (Regione, provincia Sassari e Comuni interessati), alle imprese e ai ministri coinvolti.

    "Quando la politica industriale- afferma Vincenzo Scudiere, segretario confederale Cgil - si orienta, come in questo caso, verso alti livelli d'innovazione e punta a competere nell'ideazione e realizzazione di prodotti tecnologicamente avanzati ed ecosostenibili, anche l'economia del Paese e dell'intero territorio ne trarranno beneficio, a cominciare proprio dall'occupazione il cui progetto, a regime, prevede circa 700 posti di lavoro (100 in più degli attuali)".

    Continua la nota del sindacato: "Dopo le incertezze sulla politica industriale degli anni scorsi finalmente anche l'Eni propone investimenti in nuove produzioni. Certo, ora spetta al Gruppo fugare ogni dubbio, dimostrando di saper conciliare l'industria chimica verde con lo sviluppo agricolo e il rispetto del territorio".

    Tra l'altro, in serata, è prevista anche la firma di un altro importante protocollo tra Eni e i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil su "sviluppo e competitività e per un nuovo modello di relazioni industriali".

    Il testo firmato oggi "rappresenta un successo dal punto di vista ambientale sotto due importanti punti di vista, perché coniuga risanamento del territorio e sviluppo sostenibile", ha detto il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Soddisfatto anche il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci: "E' una pagina nuova per il sito di Porto Torres – ha detto - un piano innovativo, idoneo a conquistare i mercati e a creare nuova impresa e nuova occupazione in Sardegna".