Una critica alle posizioni di Mario Lettieri e Paolo Raimondi circa il summit dell'Asia-Europe Meeting (ASEM) di Milano.
A parole aperte, Lettieri e Raimondi (si loda la franchezza) propugnano la nuova conversione della Via della Seta in Via del Petrolio come salvifica per l'economia di tutt'Europa (v. ADL 16.1014, ndr). Difendere apertamente la politica eurasiatica di Putin, che ha trasformato la sudditanza politico-militare sovietica dei "5 Stan" (Kazakhstan, Tajikistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Kyrgyzstan) in aperta cooperazione economico-finanziaria tramite le operazioni di Gazprom, appare veramente una manipolazione degli avvenimenti geopolitici in quello scacchiere.
Si difende cioè apertamente una politica che è volta alla sudditanza energetica dell'Europa a Gazprom. Tale azienda, che più che di Stato è nel possesso di Vladimir Putin, sta promuovendo una franca e patente opposizione alla politica di Obama, a sua volta teso a concretizzare il Progetto Nabucco.
Gazprom, con due pipelines North e South Stream, con la complicità di consociate ENI, legate a Berlusconi (vedi Promos di Bruno Ermolli, leggi gli interessi del gruppo di S.B. allargato e sotto copertura, Exagon, Exagon 1-Exagon2, come descritto nel mio volume "Virgin Oil" che Ella ha voluto di recente segnalare sull'Avvenire dei Lavoratori) mira ad egemonizzare tutto lo scacchiere mediante la complicità del dittatore kazako Nursultan Nazarbajev.
Vorrei ricordare ai due economisti che non qui non si tratta più dell'Unione Sovietica bensì dell'Unione del Mondo degli affari, come la definisce Putin. E' quella Russia dalle divaricazioni sociali che con i suoi magnati sta riportando la popolazione russa alla fame degli anni cinquanta.
Aiutare a diffondere il proclama dell'apertura dell'Europa verso l'Eurasia significa non avere inteso quanto difficile possa diventare il percorso del nostro sviluppo e della nostra indipendenza energetica quando il concerto di quei paesi tenderà a far salire i prezzi dell'olio e del gas. Aumentare la filiera delle consociate che si inseriscono nel ciclo di estrazione, produzione, trasferimento e raffinazione del greggio significa far lievitare vertiginosamente il nostro deficit energetico contro il quale si batté e morì Enrico Mattei, che cercava il greggio al prezzo più basso per favorire il consumatore italiano, far girare a pieno regime le nostre industrie e realizzare la crescita.
Oggi crescita in sudditanza, specie di Putin. Non mi pare proprio un concetto di sinistra solidale, solidaristica, sociale o marxista. Il tutto si concretizza in una politica surrettiziamente favorevole agli interessi di S. B. in quello scacchiere. Ma forse i due " economisti" non ne sono a conoscenza.
Grazie dell'ospitalità
Prof. Aldo Ferrara, Università di Siena