domenica 29 maggio 2016

Bolzano e Lugano

 
Mi si permetta un'osservazione, perché vivo a Lugano, ma ho appena votato a Bolzano e conosco bene la situazione del capoluogo sud-tirolese. 
    I media hanno dato molto risalto al risultato elettorale della formazione "Casa Pound" alle recenti elezioni comunali di Bolzano. In verità questo gruppo neofascista ha raccolto il 6,21% dei voti, pari a tre consiglieri comunali su 45 in totale. Tutti i partiti si sono distanziati da loro, in primis i tre maggiori che probabilmente formeranno la nuova giunta comunale. 
    Se consideriamo che solo qualche decennio fa il Msi-Destra Nazionale di Fini era il primo partito a Bolzano, possiamo vedere che ora la consistenza dei neo-fascisti a Bolzano è risibile, praticamente nulla. E nulla avranno da dire i rappresentanti di "Casa Pound" sulla composizione della nuova giunta. 
    Isolati sono e tali rimarranno. In Italia – e non solo – è fisiologico che ci sia una certa percentuale di populisti o nostalgici. Il 6,21 % di Bolzano è folclore, fuori da ogni gioco politico concreto. In altri paesi e regioni come per esempio la Svizzera e il Canton Ticino le cose vanno diversamente. L'UDC/SVP e la "Lega", si collocano stabilmente intorno al 30%, primi partiti a livello nazionale e, rispettivamente, locale. Ma soprattutto partecipano al governo e detengono potere, specie in Ticino. Questa la vera differenza.
 
Peter Lorenzi - Lugano
 
 
Provetto giornalista di lungo corso sia nel campo dell'attualità che in quello delle inchieste, Peter Lorenzi certo non ignora che in talune situazioni le percentuali sono piuttosto ambigue rispetto a ciò che veramente significano come espressione di una determinata tendenza oggi, ahinoi, piuttosto diffusa. La storia è piena di schieramenti populisti o nostalgici che alla fine si sono rivelati molto meno isolati di quanto si potesse supporre. Quelli di "Casa Pound" saranno anche solo quatto gatti, che però, forti delle affinità con i circoli lepenisti e nazionalisti, graffiano anziché fare le fusa. E con il clima che imperversa in Europa sarebbe meglio non sottovalutarli. – La red dell'ADL