martedì 22 giugno 2010

La libertà religiosa nell'informazione 

LETTERA

E' un Paese democratico quello che imbavaglia l'informazione religiosa e non rende conto del pluralismo religioso?

Caro direttore, in una conferenza stampa congiunta tra l'Alleanza Evangelica Italiana e i Radicali, sono state rese note le presenze sui telegiornali nazionali delle confessioni religiose nel periodo da gennaio 2009 ad aprile 2010.

    TG1, TG2 e TG3 (servizio pubblico!) hanno dato più del 95% del tempo ad esponenti cattolico-romani. TG4 e TG5 il 100%!

    Sulle informazioni religiose, tutti i TG senza eccezioni sfiorano il 100% a favore della sola religione cattolica. Come se non esistesse nient'altro. I dati si commentano da soli.

    E' un Paese democratico quello che imbavaglia l'informazione religiosa e non rende conto del pluralismo religioso?
    E' un Paese libero quello che non dà voce a tutte le sue componenti e si accontenta di pensare che la religione sia affare del solo Vaticano?

    Per queste e altre ragioni, il 19 giugno si terrà a Roma la Marcia per la libertà religiosa ed il pluralismo dell'informazione, il cui motto sarà: Libertà religiosa per tutti, anche in Italia.

Cordiali saluti,

per il Comitato Insegnanti Evangelici Italiani

Lidia Goldoni, Roma