martedì 8 giugno 2010

repubblica laica e democratica, Per Carlo, GRUPPO DI VOLPEDO, Demcrazia Esigente

 
 
Viva la repubblica
laica e democratica

L'Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" ricordando il 2 giugno segnala il filmato "2 giugno Festa della Repubblica" (autore Carlo Anibaldi), che trovate ad apertura del sito: www.periodicoliberopensiero.it

La nascita della Repubblica e La Carta Costituzionale che ne è seguita sono state la vittoria delle libertà laiche e democratiche....

Adesso siamo chiamati a resistere... resistere... resistere....

Associazione Nazionale del
Libero Pensiero "Giordano Bruno"
 
 
 
 
Per Carlo 

Il 9 giugno prossimo a Milano scopertura della lapide in memoria di Carlo Rosselli.

Compagne, compagni, amici, amiche, il Comune di Milano - dando seguito ad una mozione votata due anni or sono dal Consiglio Comunale come pure ad un'altra mozione del Consiglio di Zona 1 (entrambe a suo tempo sollecitate da una nostra petizione) - ha recentemente provveduto a fare apporre una lapide commemorativa di Carlo Rosselli in corrispondenza del numero civico 2 di via Ancona: là dove sorgeva la casa in cui Rosselli stesso visse per qualche tempo in occasione del suo soggiorno milanese del 1926, e dove poi ebbe sede la redazione della rivista "Quarto Stato", co-fondata e co-diretta da Rosselli e da Pietro Nenni, e peraltro disciolta dopo pochi mesi ad opera della polizia fascista.
    Fu anche in quella casa che dovette essere evidentemente messo a punto il piano per la celebre e rocambolesca fuga da Milano di Filippo Turati, di cui Rosselli fu il grande organizzatore assieme a Ferruccio Parri e Sandro Pertini.
    Con questa lapide dunque anche la città Milano - che ne era a tutt'oggi priva - potrà d'ora in avanti vantare un doveroso riferimento alla memoria di Rosselli, e della sua grande battaglia ideale e politica in nome del Socialismo liberale e per la giustizia e la libertà.
    Per il prossimo 9 giugno, in occasione del 73° anniversario dell'assassinio di Carlo e Nello Rosselli, l'Amministrazione Comunale ha dunque provveduto ad organizzare, in collaborazione con il nostro Circolo, una cerimonia ufficiale di scopertura.
    E' un evento che salutiamo con particolare soddisfazione, perchè segna il coronamento della nostra campagna, partita ormai quasi tre anni fa, per la realizzazione di questo piccolo ma significativo tributo.
    Alla presenza di esponenti della famiglia Rosselli, delle Associazioni Partigiane ANPI e FIAP, dei consiglieri comunali e di zona che hanno maggiormente seguito l'iter di questa vicenda, e delle rappresentanze di altre significative realtà politiche, sociali e culturali della città, procederemo dunque a scoprire la suddetta lapide rosselliana.
    Alla cerimonia interverrà l'assessore Maurizio Cadeo in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, dopodichè parleranno il prof. Arturo Colombo dell'Università degli Studi di Pavia e il presidente della Fondazione Circolo Rosselli di Firenze Valdo Spini. Il sottoscritto farà da moderatore.
    L'appuntamento è dunque per Mercoledì 9 giugno 2010, alle ore 18.00, in via Ancona 2 (angolo via Solferino) a Milano.
Siete tutti caldamente invitati. Non mancate!

Francesco Somaini, Milano
Circolo Carlo Rosselli
 
 
 
 
 
IL "GRUPPO DI VOLPEDO"
SUL CONGRESSO DEL PSI 

Documento deliberato all'unanimità
nel coordinamento delle associazioni
aderenti al Gruppo di Volpedo

Il Congresso del PSI del prossimo luglio può essere un'occasione importante di chiarimento e di rilancio dell'area socialista.
    Il PSI rappresenta certamente un pezzo della storia socialista recente e un pezzo della storia della Sinistra italiana. Esso è inoltre l'unica forza politica del Paese a poter vantare un legame coerente con il PSE, essendone l'unico membro italiano a pieno titolo ed in modo effettivo.
Questi due aspetti, di per sé positivi, non conferiscono però ai Socialisti italiani dei particolari vantaggi politici.
    Il complesso e variegato mondo socialista italiano, dopo lo scioglimento, nei primi anni Novanta, del suo maggior rappresentante nelle istituzioni (il vecchio PSI), non è stato, infatti, più in grado di riunirsi per un progetto ambizioso, quale quello di dar vita ad una Sinistra capace di proporsi alla guida del Paese con propri esponenti e con programmi coerenti e precisi. In ordine di tempo, il fallimento della Costituente Socialista e del progetto originario di Sinistra e Libertà ne sono stati l'ultima testimonianza.
    I cambi ripetuti di denominazione – da SI a SDI, poi a PS fino alla riacquisizione del nome storico di PSI - invece di segnare un'estensione degli iscritti e degli elettori (nonché degli eletti) hanno contraddistinto una progressiva perdita di influenza. Il problema non è evidentemente nel nome, ma piuttosto nelle proposte politiche e, più ancora, nella stessa forma partito, come pure nella coerenza dei comportamenti individuali.
    Nel Gruppo di Volpedo, ossia nella rete dei circoli socialisti e libertari del Nord-Ovest d'Italia, vi sono compagne e compagni che hanno compiuto scelte partitiche differenti, o che hanno magari deciso di agire unicamente nel sociale o sul terreno delle battaglie di carattere culturale.
    Nessuno di loro ha però mai rinunciato a definirsi orgogliosamente socialista, mentre ognuno è rimasto profondamente convinto del fatto che solo il Socialismo democratico sia la risposta da dare ai problemi della società in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Tutti noi pensiamo anzi che mai come oggi vi sia una profonda domanda di risposte e di soluzioni diverse alla crisi economica e finanziaria, alle minacce all'ambiente e alle restrizioni delle libertà civili, sindacali e politiche, che sono alla base degli ordinamenti democratici. E pensiamo altresì che tali risposte non possano che essere di segno socialista.
    Per questo, il Gruppo di Volpedo chiede dunque allo PSI di organizzare un Congresso aperto ai contributi di tutti i socialisti, iscritti e non iscritti, per sottolineare la libertà e il pluralismo del pensiero e della tradizione socialista quale tratto peculiare e distintivo rispetto ad altre storie ed altre tradizioni politiche.
    Come Gruppo di Volpedo, noi riteniamo che sul Partito Socialista Italiano incomba in realtà una doppia responsabilità:
    1) Proporsi come uno degli attori della ricostituzione e del rinnovamento della Sinistra italiana in un'ottica europea, democratica, socialista, laica, libertaria e ambientalista.
    2) Contribuire alla trasformazione del PSE da ufficio di coordinamento dei partiti socialisti nazionali in un vero e proprio partito europeo transnazionale e sovra-statale: un partito con la responsabilità diretta ed esclusiva di definire la politica socialista nell'Unione Europea e negli organismi internazionali, in stretta cooperazione con l'Internazionale Socialista.
    In questo senso, pensiamo che il Partito Socialista Italiano, per rispondere efficacemente a queste sfide, debba aprirsi e rimettersi in discussione, perchè sarebbe a nostro avviso esiziale per il futuro del Socialismo se lo PSI scegliesse viceversa di richiudersi in una prospettiva di arroccamento puramente autoreferenziale.
Gli iscritti allo PSI si scelgano naturalmente in piena libertà e autonomia i propri gruppi dirigenti, e valutino loro se privilegiare il rinnovamento o la continuità. Questo è, infatti, un tema prettamente interno, e non è nostra intenzione interferire in queste scelte sovrane. E' però nell'interesse di tutti i Socialisti, iscritti e non iscritti al partito, così come dell'intera Sinistra italiana e più in generale di tutto il Paese, che si compiano chiare scelte di collocazione nello schieramento politico.
Il PSI – a nostro modo di vedere – non può che essere una forza di Sinistra, e nel suo essere di Sinistra non deve avere subordinazioni rispetto a disegni altrui. Da questo punto di vista sarebbe perciò a nostro giudizio un grave errore annullarsi in un processo di confluenza verso progetti politici che non comprendano, rafforzino e valorizzino il Socialismo democratico e libertario quale componente essenziale di una Sinistra italiana rinnovata e ricostituita.
    Con questo spirito facciamo dunque appello al Congresso dello PSI affinché si spenda con convinzione sulle due decisive questioni che abbiamo sopra indicato, e perché si stabiliscano i modi di una partecipazione non formale alle assemblee congressuali a ogni livello dei rappresentanti delle numerose realtà associative di ispirazione socialista presenti nel Paese (tra le quali anche quelle dei nostri circoli "volpediani"). Sarebbe questo, nei fatti, un segnale importante. E sarebbe altresì un primo passo verso la definizione di nuove forme di partecipazione politica e di nuove forme-partito.
Il Gruppo di Volpedo
 
 
 
 
 
Per una
Democrazia
Esigente

Dibattito pubblico sui valori e l'identità del Pd 

Lunedì 7 giugno dalle ore 17.30 alle ore 22.00

Società Umanitaria, Sala Facchinetti
(ingresso Via San Barnaba, 48)

Con Salvatore Veca, Miguel Gotor, Enrico Letta, Gianni Cuperlo,  Carmen Leccardi, Barbara Pollastrini, Roberto Cornelli, Maurizio Martina.
 
 
 
A 100 passi
contro la mafia
Giovedì 3 giugno, ore 18
Sala d'attesa della Stazione di Bologna

Il programma del festival sociale delle culture antifasciste di Bologna, giunto quest'anno alla seconda edizione, si articola lungo 10 giorni ricchi di eventi e appuntamenti culturali.
    Giovedì 3 giugno, il festival si sposta in città, per ribadire che Bologna è antifascista e solidale, contro ogni forma di razzismo, fascismo e sessismo. Le iniziative coinvolgono luoghi e realtà diverse: dalla scuola di pace di Monte Sole alla scuola popolare di musica Ivan Illich, dai luoghi della cultura e della socialità Bolognese alla Stazione di Bologna.
    E' in questo contesto che si colloca lo spettacolo "A 100 passi contro la mafia", di Daniele Biacchessi e Tiziana di Masi
    Un'opera per due voci, "A cento passi contro la mafia" è uno spettacolo di teatro narrativo civile e jazz. Interpreta l'impegno di persone che hanno sfidato le mafie, uccise in nome della libertà e della dignità. Le storie di Peppino Impastato, giornalista di Radio Aut di Cinisi, dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di uomini delle forze dell?ordine come Nino Cassarà e Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sacerdoti come don Diana e don Puglisi, di imprenditori come Libero Grassi che si sono opposti al pizzo e al racket.
    Lo spettacolo "A cento passi contro la mafia" sollecita e scuote la nostra coscienza civile. Sono quadri scritti da Daniele Biacchessi, dal poeta Raja Marazzini e traduzioni teatrali di grandi opere antimafia come "Il giorno della civetta", "A ciascuno il suo", "La Sicilia come metafora" di Leonardo Sciascia. È importante "leggere di mafia" soprattutto per le nuove generazioni che poco sanno perché queste storie non sono scritte sui loro libri di testo. Ma la coscienza civile per affermarsi deve essere alimentata, perché se è vero che la cultura unisce una comunità, la cultura e solo essa può davvero erodere la mafia.
    In scena emergono tre differenti modalità di comunicazione: la narrazione di Daniele Biacchessi, il lavoro di attore di Tiziana Di Masi e la ricerca musicale del pianista e compositore jazz Gaetano Liguori.
    Si creano oasi musicali e di interazione con gli attori che restituiscono agli spettatori un linguaggio emozionale fatto di immagini, parole e suoni. 

Paolo Bolognesi, Bologna
Presidente Associazione 2 agosto 1980