martedì 12 ottobre 2010

Il Piccolo . . . caso di dizinformacija

1. Il fatto (quello vero)


Una Cooperativa Sociale goriziana dona ad una Cooperativa Sociale del Montenegro, costituita da persone di etnia rom, un motocarro Ape, dismesso da un'Azienda pubblica di servizi (la Iris, sempre di Gorizia).

Il valore dell'Ape è di poche decine di euro, praticamente un ferrovecchio.

La Cooperativa Sociale goriziana lo aggiusta, trasporta e consegna a sue spese (alcune migliaia di euro). Dal nulla risorge, grazie al riciclo una possibilità operativa da parte di persone svantaggiate in un paese in via di sviluppo.

Il tutto avviene all'interno di un solenne evento, nell'ambito del progetto internazionale ProCoop, finalizzato al sostegno ed alla riqualificazione del Movimento Cooperativo in vari paesi balcanici, intra ed extraeuropei. All'evento partecipa anche (non certo con funzione secondaria) il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, on. Renzo Tondo, buon conoscitore e sostenitore della Cooperazione, particolarmente Sociale.

La Cooperativa Sociale è "Arcobaleno", una realtà storica della Cooperazione Sociale friul-giuliana ed italiana, sorta proprio 30 anni fa grazie all'impegno di don Alberto De Nadai, uomo di punta della Arcidiocesi goriziana nel campo della Solidarietà e fondatore, negli anni successivi, di numerose e qualificate altre iniziative a favore dei poveri, dei tossico- ed alcooldipendenti, dei carcerati. Oggi presidente di "Arcobaleno", fiore all'occhiello di Legacoop in quella provincia, è Fabrizio Valencic, cooperatore triestino con un lungo passato nella Cooperazione Sociale nata dal Movimento di Deospedalizzazione Psichiatrica promosso dal dott. Franco Basaglia, e nella Cooperazione Internazionale tra Cooperative ed Imprese Sociali.

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2. Il fatto (quello costruito ad arte)

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Il quotidiano Il Piccolo, edizione goriziana, con la firma di Giovanni Tomasin e di Roberto Covaz (quest'ultimo è il caporedattore locale), inizia il 1° ottobre una campagna scandalistica a proposito dell'iniziativa.

Il succo degli articoli di Covaz e di un suo collaboratore è che ci sia stato sperpero di denaro pubblico. Non massimizzazione delle spese utilizzate per convegni ed incontri internazionali già progettati, approvati dalle superiori istanze, e programmati da tempo, ma il contrario. Praticamente una specie di "volo di stato", di quelli cui ci ha abituato ordinariamente la politica italiana.

Il risultato è di far apparire con la "c" minuscola un'esperienza storica, che non a caso abbiamo voluto descrivere con singolare sovrabbondanza di Maiuscole.


3. Domanda (breve, come merita per la miseria di questo caso).


Dalla lettura dei testi della controversia, siamo colti da un sospetto. Se non si fosse trattato - come beneficiario - di una Cooperativa Sociale di Rom, ci sarebbe stata polemica?


Gian Luigi Bettoli,

presidente di Legacoopsociali Friuli Venezia-Giulia