sabato 12 febbraio 2011

Per battere la Moratti, UN'ITALIA SENZA RE NÉ CORTIGIANI

Sindaco di Milano:

Per battere la Moratti


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Lettera aperta di SEL ai rappresentanti

delle forze politiche del centrosinistra

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Il sindaco Moratti ha cominciato a dare i numeri. Quelli del sondaggio di Ghisleri, abbondantemente taroccato dall'aver contato due volte i voti delle liste civiche collegate a Letizia.

E' un segnale di debolezza interessante quello che si spaccia per forza, vittoria al primo turno con il 52% dei consensi. E' la conferma di quanto andiamo sostenendo da tempo ovvero che l'alternativa e Giuliano Pisapia a Milano questa volta ce la possono fare.

Dopo lo straordinario confronto delle elezioni primarie, con i suoi pregi e i suoi inevitabili strascichi l'Officina del programma è in moto, frequentata da iscritti ai partiti e da centinaia di cittadini fuori da quelle organizzazioni. Depositerà la prima veste del cambiamento possibile per la città dopo diciassette anni di governo del centrodestra, un semilavorato dal carattere ampio e partecipato.

Per cambiare, per concretizzare quello sforzo e farlo uscire dal regno del possibile verso il reale dobbiamo però, banalmente, vincere le elezioni di maggio.

Per farlo credo che proprio i partiti, la parte certamente più organizzata che sostiene lo sforzo di Pisapia, debbano fare qualcosa in più. Per vincere non basta conseguire il miglior risultato possibile per la propria lista ma occorre sostenere la coralità di una coalizione. Darle un profilo visibile, costruire la percezione di un percorso e di un futuro governo di Milano dal carattere collegiale.

L'unità di intenti necessita di strumenti adeguati che ancora non ci sono. Occorre a mio avviso costruirli con la coscienza che la nostra coalizione porta con se un valore aggiunto in più rispetto alla somma delle singole parti, che può avere una vita propria in grado di pesare nelle urne di primavera.

I numeri del sondaggio tentano di occultare la debolezza relativa del centrodestra milanese e maggiormente della sua candidata, convinta di riempire le crepe nel suo consenso con una smisurata cascata di denaro investita nella campagna elettorale, qualche decina di euro per ogni potenziale elettore. Noi non possiamo e non vogliamo competere in quella direzione, quella di una democrazia resa obliqua dai grandi patrimoni di famiglia.

Possiamo però indicare un'altra strada nel far vivere la coalizione del centrosinistra come un vero e proprio soggetto politico, premonizione del metodo con cui lavorerà il prossimo governo cittadino.

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Daniele Farina

Sinistra Ecologia Libertà di Milano


UN'ITALIA SENZA

RE NÉ CORTIGIANI

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Il Coordinamento di Sinistra Ecologia Libertà in Svizzera, nell'interpretare i sentimenti di sdegno diffusi nella Comunità italiana per gli scandali che coinvolgono il capo del governo, rivolge, con una sua nota, l' appello ai connazionali a mobilitarsi per le dimissioni di Silvio Berlusconi e per rivendicare un profondo rinnovamento civile e sociale del nostro Paese.

Nel corso della riunione tenutasi a Zurigo lo scorso fine settimana il Coordinamento di SEL ha ribadito la necessità di continuare a lavorare per il progetto di una Sinistra Italiana in Svizzera capace di dare risposte a diversi ordini di questioni:

• le tematiche dei diritti dei migranti e della cittadinanza contro le tendenze xenofobe e isolazionistiche sempre più pericolose e diffuse in questo Paese per questo va costruito un fronte comune delle forze progressiste con lo scopo di contrastare l'ondata di destra che abbatte ogni principio di solidarietà e di dialogo interculturale;

• una nuova politica per gli italiani all'estero, che punti a qualificare e concentare gli interventi su alcuni servizi essenziali relativi alla rete consolare e alla diffusione della lingua e cultura, superando logiche assistenziali e clientelari, che caratterizzano anche alcune organizzazioni del centrosinistra;

• una presenza che sappia intercettare bisogni e potenzialità che derivano dalla nuova emigrazione giovanile ed universitaria, di cui si constata una presenza significativa anche in Svizzera.

La necessità di una forte iniziativa sulle politiche degli italiani in Svizzera è avvertita tanto più perché l'attuale rappresentanza parlamentare degli italiani all'estero si dimostra in molti casi inadeguata e incapace di coordinare la propria iniziativa intorno ad una proposta comune e condivisa.

SEL in Svizzera intende contribuire ad un rinnovamento dei modi di far politica anche entrando in relazione con altre realtà, per lo più giovanili, che in modo del tutto autonomo stanno promuovendo una nuova cultura della sinistra anche tra la nostra collettività. In questo senso la partecipazione al nostro dibattito di alcuni promotori della « Fabbrica di Nichi » di Zurigo è un segnale incoraggiante che va nel senso dell' innovazione della politica.

Un'importante iniziativa comune saranno le giornate di riflessione e di discussione sui temi della mafia e sulle implicazioni di questo fenomeno nelle comunità italiane all'estero, che terremo a Zurigo e Basilea nel prossimo mese di marzo.

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C'È UN'ITALIA MIGLIORE

SENZA RE NÉ CORTIGIANI

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La comunità italiana in Svizzera avverte con particolare acutezza lo sdegno per il degrado morale e civile in cui è piombato il nostro Paese. Gli scandali in cui è implicato Silvio Berlusconi sono l'ennesima espressione di un modello politico basato sulla spregidicata commistione di sesso, soldi e potere : un modello che ha ridotto la politica italiana a un vergognoso mercimonio, allontanando sempre di più l'Italia dalle più moderne e mature democrazie europee! Anche l'opinione pubblica svizzera si chiede e ci chiede sempre più insistentemente come sia possibile che un Paese di grande civiltà sia così gravemente decaduto e perchè l'Italia non tardi a liberarsi di un leader di governo così palesemente compromesso negli scandali.

Come espressione degli italiani all'estero vogliamo e dobbiamo dimostrare che vi è un'altra Italia: un'Italia onesta, pulita, che intende la politica come servizio e come espressione di una democrazia ricca e partecipata. Berlusconi non ci rappresenta!

Per questo non basta auspicare, come è giusto, che la magistratura faccia il suo corso e chiarisca tutti gli elementi di reato riscontrati nelle vicende che riguardano il premier. Dobbiamo far sentire la nostra voce per affermare la necessità di un cambiamento. La premessa per restituire decoro e dignità al nostro Paese è che Silvio Berlusconi si dimetta! A partire da questo atto chiarificatore occorre poi avviare una lunga fase di rinnovamento sociale e civile dell'Italia, che liberi le coscienze dai modelli culturali che anni di berlusconismo e di cultura televisiva hanno diffuso nella società italiana.

Per manifestare il nostro grido contro Berlusconi e per rivendicare il cambiamento, rivolgiamo un appello a partecipare alle varie manifestazioni che si terranno anche in Svizzera nelle prossime settimane.

In particolare invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione «C'è un Italia migliore … senza re né cortigiani», che si terrà sabato 12 febbraio 2011 alle ore 11 davanti al Consolato Generale d'Italia a Zurigo.

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Sinistra Ecologia Libertà - Svizzera