LETTERE
In merito all'editoriale della scorsa settimana (Tre o quattro modesti auspici per il 150° anno – vai al sito)
Sicuramente perchè dal punto di vista elettorale non c'è un progetto di società e un coerente programma credibile da parte dell'opposizione.
Ma dal punto di vista culturale è impressionante il non concentrare su quello che ritengo il principale motivo di preoccupazione al di là dei problemi morali ed etici.
La cultura che si è radicata è quella di non più riconoscere la separazione tra privato e pubblico, di cui il conflitto d'interessi è uno degli effetti.
La telefonata alla Questura, le donazioni di denaro e l'uso delle tre abitazioni riconosciute luoghi pubblici istituzionali (Villa Certosa, Arcore e Palazzo Grazioli) sono indice del mancato riconoscimento della divisione tra pubblico e privato o addirittura di anteporre il privato al pubblico che giustifica anche il non rispetto delle regole se sono in contrasto coll'interesse privato.
Anche se telefonata, donazioni e uso delle abitazioni fossero motivati da buone e serie ragioni private, un uomo pubblico e quindi anche il Primo Ministro, non è autorizzato a compiere tali atti.
Altri esempi l'uso privato improprio di uomini della scorta, remunerata da fondi pubblici, e la possibilità di far eleggere in Parlamento avvocati per la propria difesa personale retribuiti anch'essi con fondi pubblici.
Se l'opposizione vuole proporsi come promotore di una nuova stagione politica, deve creare una cultura dove questa distinzione è chiara e che è in prospettiva nell'interesse di tutti.
Sulle proposte - Condivido molto la proposta di un salario di cittadinanza minimo, per chi non trova non per sua responsabilità lavoro, ma che ha il dovere mettersi a disposizione in occasione di progetti di formazione o eventuali proposte lavorative, caratteristaca di società che risolve il conflitto sociale e conteporaneamente la dignità di ogni persona riconoscendone come cittadino diritti e doveri. Non solo ma dal punto di vista economico garantisce un volano alla sua evoluzione, consente quella flessibilità del lavoro necessaria, particolarmente all'attività privata, a rendere efficiente e efficace la gestione e permette più facilmente il riconoscimento anche economico del merito e del rischio perchè una vita dignitosa comunque è garantita.
Ciò che invece non condivido è la proposta per abbattere il debito pubblico perchè è un' una tantum e non strutturale. La lotta all'evasione fiscale, condotta anche gradualmente con un ben preciso piano ed una riforma fiscale, e quella alla corruzione permetterebbe di recuperare ogni anno 100-150 e 60 MLD rispettivamente, che permetterebbero non solo di ridurre il debito pubblico in un ragionevole numero di anni ma di mettere a disposizione fondi necessari per il salario di cittadinanza, gli investimenti infrastrutturali, la conservazione dei beni artistici, grande risorsa dell siatema Italia, e ricerca in particolare di base.
Giancarlo Meda
Grazie del prezioso contributo al dibattito e delle osservazioni, che ci paiono molto sensate. Ma non si parla di strumenti ordinari, quel che occorre è un'idea di società. – La red dell'ADL
Perchè non rifondate il PSI, quello vero?
Grazie dell'ADL. Vorrei sapere perche non fondate di nuovo il partito socialista, quello vero, e togliere di mezzo i vari Cicchitto e Stefania Craxi.
Lettera firmata
L'Unione Socialista Italiana nella Svizzera è nata a Zurigo il 17 febbraio del 1894 ed esiste da allora senza soluzioni di continuità. In certe epoche storiche ha garantito la continuità organizzativa necessaria a rifondare il PSI, quello vero. La questione socialista, però, non riguarda solo gli ex dirigenti, finiti qua e là, ma anche tutti gli abitanti di un "paese senza". – La red dell'ADL
Taccuino di un vecchio sporcaccione
Taccuino di un vecchio sporcaccione è un libro in gran parte autobiografico del grande autore Charles Bukowsky. Tra Bukowsky e Berlusconi qualcosa in comune c’è. Bukowsky conduce un’esistenza in perenne conflitto con il mondo; alcol, droga gioco d’azzardo e donne di facili costumi costellano il suo vivere quotidiano; egli è consapevole di tutto ciò, e non ne fa assolutamente segreto, anzi ne canta l’intrinseca poesia. Berlusconi è un vecchio sporcaccione, e il suo potere una logica conseguenza che ha radici lontanissime. È riuscito nel tempo a comprarsi praticamente tutto, la malavita organizzata, la Chiesa, la Tv e giornali e dulcis in fundo anche il PD. Un precursore dei tempi, ha reinvetato di sana pianta il governare in modo autoritario.
Noi eravamo abituati ai classici golpe stile anni 60 e 70, dove un personaggio oscuro con l’appoggio dei servizi segreti americani o sovietici, prendeva il potere manu militari.
Berlusconi non ha un potere militare, lui è la caricatura del potere. Chi ha spianato la strada a questo individuo, mai porteva immaginare di giungere a cotanto successo; e ora anche i suoi giullari ed eunùchi incutono timore ai più.
Il popolo nostrano legge molto poco, e il re lo sa benissimo. Questo enorme scompenso culturale è stata la sua arma vincente. Il popolo sembra sintonizzato in questa metafisica dimensione del re. Con lui al potere lo spettacolo è garantito. Tutto diventa lirica e poesia. Come in Bukowsky. In questo caso si tratta però di un vecchio sporcaccione, indagato addirittura per reati contro minori.
Enzo Muriella