venerdì 30 ottobre 2009

Fiat chiude lo stabilimento di Arese

Fiat chiude lo stabilimento di Arese

Il Lingotto concentrerà a Torino l’attività dello storico sito ex Alfa Romeo, ora "Centro stile". L’allarme della Fiom di Milano: 229 trasferimenti in Piemonte e  cassa integrazione per gli altri. Cig anche a Melfi e Mirafiori.

Fiat vuole spostare a Torino le attività del ‘Centro Stile, della Sperimentazione e della Progettazione’ di Arese, il sito ex Alfa Romeo alle porte di Milano, trasferendo in Piemonte tutti i 229 lavoratori a partire dal 4 gennaio 2010. In più, cassa integrazione ordinaria fino al 21 febbraio per 91 dei 113 dipendenti di Powertrain: a lavorare nell'ultimo centro produttivo rimasto in piedi nel milanese resteranno soltanto 22 persone. In sostanza, quasi 400 persone via da Arese e incertezza per i pochi che restano, cioè gli 80 degli enti commerciali e i circa 500 del call center. È l’allarme lanciato dalla Fiom di Milano dopo un incontro di oggi (27 ottobre) con l’azienda. “Da oltre un anno – afferma il sindacato in una nota – chiediamo a tutti i soggetti interessati, in primo luogo a Fiat, quali siano i reali progetti su Arese. Dopo dodici mesi di silenzio, oggi ha deciso di farcelo sapere”. Dal quartier generale del gruppo Fiat, riferisce poi l'Ansa, è stato precisato che l'operazione si è resa necessaria in quanto il livello delle
attività ad Arese è ormai pressoché inesistente e pertanto risulta indispensabile trasferirle per rendere più efficiente la produttività e creare sinergie con le stesse funzioni svolte presso gli stabilimenti torinesi.

    “COLPEVOLI AZIENDA E REGIONE”. Il 'Centro Stile' era ormai una delle ultime attività ad Arese, dove fino a una decina d'anni fa si effettuavano ancora produzioni, seppure di nicchia, come quelle di Spider e Gtv. Secondo La Fiom milanese è proprio Fiat “il principale responsabile” di quella che definisce “la distruzione dello straordinario patrimonio di competenze e di professionalità di Arese”, ma anche “dei mancati investimenti nella progettazione, sperimentazione e produzione di auto a basso impatto ambientale”. Tuttavia, insiste la Fiom, le scelte della casa torinese “sono state rese possibili anche dal silenzio di quelle istituzioni, in particolare la Regione Lombardia, che pure avevano sottoscritto accordi e si erano impegnate per il mantenimento di attività innovative e qualificate”. Intanto, per giovedì 29 ottobre è previsto un incontro in Assolombarda cui sarà presente anche la Fiat per discutere il piano annunciato. “Con i lavoratori – conclude la Fiom – decideremo tutte le iniziative di lotta per contrastare lo smantellamento del sito e per il mantenimento e il rilancio di Arese. Dalle istituzioni ci aspettiamo altro dal silenzio”.

    CIG A MIRAFIORI E POTENZA. Notizie non buone anche per altri siti del Lingotto. Saranno infatti in cassa integrazione per una settimana, dal 23 al 27 novembre, gli operai dello stabilimento di Melfi (Potenza). A comunicarlo è il segretario della Fiom Basilicata, Giuseppe Cillis. Anche in questo caso le organizzazioni dei lavoratori attendono “un incontro ufficiale con l'azienda per conoscere i motivi” della scelta. E a Mirafiori altra cig negli stabilimenti impegnati nelle linee Mito e Multipla. È quanto annunciato sempre oggi dall'azienda ai sindacati. Il provvedimento dovrebbe coinvolgere circa 500 operai dal 23 al 29 novembre per la Multipla e altri 1.700 per la Mito, tra il 23, 24, 25, 30 novembre e il primo dicembre. (rassegna.it)