LETTERA DA ADELAIDE
IL CONCERTO DI ADELAIDE
Nella stupenda Elder Hall del Conservatorio di Adelaide, Domenica, 6 ottobre, un pubblico affollato e religiosamente attento e partecipativo ha celebrato degnamente il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi.
Il programma dei brani tratti dalle opere, sapientemente scelti dal Professor Antonio Comin, ha idealmente percorso le tappe della carriera artistica di Verdi, dalla prima opera, Oberto, Conte di San Bonifacio, rappresentata al Teatro alla Scala di Milano nel 1839, al Falstaff , rappresentata allo stesso Teatro nel 1893 e infine chiuso con la sublime e solenne Messa da requiem.
Ogni brano è stato introdotto dal Professor Comin con una presentazione impeccabile ed elegante, ma anche calda ed appassionata, che ha portato il pubblico ad immergersi nei tempi, luoghi ed emozioni che hanno ispirato le varie opere.
Anche la scelta del Coro, l'Adelaide Harmony Choir, uno dei cori più numerosi di Australia, con i suoi circa 100 membri, ha contribuito a conferire maestà e potenza alla musica di Verdi, eccellentemente eseguita dalla Norwood Symphony Orchestra con la direzione di David Reid.
Applauditissimi, il soprano Teresa La Rocca e il giovanissimo baritono Andrew Jones, che ha stupito il pubblico per la profondità della sua voce.
Dulcis in fundo, una bella sorpresa preparata dal Professor Comin, dopo la fine del programma, è stata l'esecuzione del Va pensiero dal Nabucco, con l'invito al pubblico a partecipare.
I commenti da me raccolti a fine concerto e nei giorni immediatamente successivi attraverso un gran numero di testimonianze è che noi, Italiani di Adelaide, abbiamo bisogno di più eventi di questo genere e di più eventi culturali in genere per tener viva la nostra cultura italiana, ma mi sia permesso di commentare, a mia volta, che mi sembra niente sia cambiato dal lontano 1986, quando su questa stessa pagina del Globo, lanciavo un appello per una maggiore partecipazione e scambio fra organizzazioni italiane per portare a termine progetti culturali rilevanti per qualità e impegno finanziario.
Per allestire un evento, tipo questo concerto, c'è un lavoro inestimabile dietro le quinte, che non può essere assolto solo da poche persone. Per realizzare di più, occorre partecipare di più, e per partecipare occorre che la propria individualità, e il bisogno impellente che ogni Italiano ha di affermarla in primo piano, venga invece incanalata in lavoro di Gruppo, per il quale quello che conta è il risultato e soprattutto la qualità dello stesso.
Pensando al grande lavoro svolto per questa occasione, vorrei ringraziare, personalmente, e a nome anche di tutti quelli che condividono, prima di tutto, il Professor Antonio Comin, perché senza di lui, questa celebrazione non avrebbe avuto luogo, poi Cesare La Stella, Angela Vaccari e gli altri membri dell'Italian Cultural Association che si sono occupati intensamente della pratica realizzazione dell'evento, Deborah Baldassi per la bellisssima realizzazione del poster e, non per ultimi, gli sponsors che con la loro generosità hanno contribuito a varare il progetto, infine il pubblico che ha partecipato e con il suo entusiasmo ha sigillato la validità di questo tipo di eventi.
A credito dell'Italian Cultural Association va il fatto che unica, fra le organizzazioni italiane di tutta l'Australia (salvo smentita), ha celebrato l'Anno Verdiano con una rappresentazione simile, senza, fra l'altro, alcun contributo da parte delle Istituzioni Italiane.
Giovanna Fabrizio, Adelaide (Australia)
Care amiche e cari amici, lontani ma vicini, grazie della bella notizia e vivissime congratulazioni! – La red dell'ADL