Chissà cosa avrebbe pensato Eluana se avesse davvero potuto... Di        certo non era "cibo" quello che riceveva quotidianamente, ma una miscela        di farmaci da cui dipendeva l’esile sopravvivenza di quello che del suo        corpo restava.
           Ci resta ora un meraviglioso regalo, di cui        dobbiamo essere grati ad un padre per la logorante battaglia che ha        condotto per rispettare la volontà della figlia: mentre Eluana si spegneva        definitivamente, una moltitudine di coscienze si risvegliava.  
           Affetto e solidarietà al padre di Eluana che        abbraccio, con l’augurio che la politica provveda in modo esemplare e con        spirito laico, senza decisioni frettolose. Anche perchè i 60 milioni di        cittadini italiani sono "cattolici, musulmani, ebrei, indù e non        credenti". 
           Quello che Eluana ci ha svelato è il volto di un        potere che ha gettato finalmente la maschera e ha voluto una prova di        forza contro l’Italia civile e democratica. 
           Le molte vergognose e inqualificabili        dichiarazioni sul conto di Eluana e della sua famiglia, gli infamanti        sospetti, si fanno scudo del dolorosissimo accaduto e alimentano i        peggiori sentimenti. 
           Attraverso queste dichiarazioni, alcune        veramente inaccettabili, la destra sta provando a creare il clima sociale        propizio per dare l’assalto alle istituzioni, rappresentate dalla        presidenza della Repubblica e dalla magistratura. 
           Non conta ad attenuare la tensione il fatto che        un’altra istituzione, la presidenza della Camera, cerchi di prendere le        distanze dalle posizioni di una maggioranza che parla un linguaggio        aggressivo, offensivo e volgare. Nè la circostanza che sia addirittura        Bossi a difendere Costituzione ed istituzioni, proprio lui che in passato        non ha perso occasione per attaccare indiscriminatamente ed offendere        anche i simboli della nostra Repubblica. 
           Non dobbiamo lasciarci trarre in inganno da        queste posizioni equilibriste e ipocritamente super partes. Dobbiamo        invece vigilare con tutte le nostre forze e possibilità sulla difesa della        presidenza della Repubblica, prima istituzione e garante dello stato        democratico che rappresenta. 
           Perché da qui a poco saranno numerosissime le        nuove occasioni che proveranno a gettare fango sulle istituzioni, sui        diritti fondamentali della persona e sui principi di solidarietà sociale.        
              
       
       Andrea Clavarino,        Communitas, Roma