Esprimo il mio apprezzamento e ringraziamento al presidente del Parlamento europeo, Hans-Gert Poettering, per le parole cortesi ma ferme che ha rivolto al presidente ceco Vaclav Klaus al termine del suo discorso davanti al Parlamento europeo riunito a Bruxelles. Abbiamo accolto il capo di stato del paese presidente di turno dell'Unione e abbiamo ascoltato con attenzione il suo ragionamento, sostanzialmente contrario a ogni passo in avanti nell'integrazione europea, compresa quella politica.
Ha fatto bene il presidente Poettering, seppure con un gesto irrituale, a ricordare a Klaus che nella famiglia europea vi sono già opinioni diverse e libertà di esprimerle ma, come in tutte le democrazie, vige il principio del rispetto delle decisioni della maggioranza.
Klaus è preoccupato dal fatto che noi possiamo considerare un dogma una maggiore integrazione politica e si è detto sicuro che "i possessori delle chiavi dell'integrazione europea cerchino di imporre queste nozioni".
L'integrazione europea, non certo senza difficoltà, procede da 50 anni e ha ancora una lunga strada davanti a sé. Nonostante vi siano opinione pubbliche refrattarie alle aperture internazionali e gelose della propria autonomia, la storia degli ultimi decenni ha mostrato che molte spesso proprio le politiche concordate e integrate in una dimensione sovranazionale sono state in grado di rispondere alle sfide di oggi, che sono quasi sempre globali.
Gianni Pittella, Strasburgo
Europarlamentare (PD/PSE)